Domenica 27 novembre la Filarmonica “Città di Chiusi” ha voluto festeggiare in maniera solenne e comunitaria S. Cecilia, patrona del canto e della musica.
Ha animato musicalmente la S. Messa delle ore 11.30 a Chiusi Scalo e nel tardo pomeriggio ha allestito il concerto–spettacolo al Mascagni.
Come ormai da alcuni anni non ha voluto essere sola ma ha invitato alla festa altre realtà musical canore della zona come il gruppo vocale “Animata Concentrum”, l’ Associazione Filarmonica “Gianpaolo Bisacchi” di San Casciano dei Bagni ed il Coro dei piccoli “Marcella Conciarelli” della Parrocchia di San Fatucchio.
Ne è scaturito un incontro ricco di bellezza e calore umano che è riuscito a coinvolgere il pubblico che, come succede sempre in queste occasioni, è giunto numeroso. E’ apparsa “L’Italia della resurrezione” e la fierezza di essere italiani nell’esecuzione iniziale dell’ Inno di Mameli con il quale la Filarmonica ha voluto festeggiare i 150 anni dell’unità d’Italia. Si è manifestata la ricchezza e la varietà delle varie espressioni artistiche locali nel gruppo vocale “Animata Concentrum”, sorto per passione nel 2009, con l’obiettivo di “presentare pezzi di musica contemporanea, patrimonio della cultura popolare, in una chiave diversa dall’usuale”.
La simpatia e la spontaneità dei piccoli hanno fatto capolino nel coro di S. Fatucchio mentre la passione per la musica ed il suo valore educativo e sociale è stato il messaggio della filarmonica di San Casciano dei Bagni.
Momento particolarmente intenso è stato quello in cui il Maestro Roberto Fabietti ha ricordato il suo predecessore Franco Giannotti suonando uno struggente brano alla tromba. Ma soprattutto è apparsa la bellezza dell’arte e la gioia di viverla insieme nell’esecuzione estemporanea del “Va pensiero” dal Nabucco di Verdi suonata dalle due filarmoniche insieme, cantata dall’ “Animata Concentrum” e coreografata dalle majorettes della banda chiusina. E’ apparso quel giubilo, di cui parla S. Agostino proprio a proposito di S. Cecilia, e che si manifesta quando non si riesce a spiegare a parole ciò che si sente col cuore ed è allora quella melodia che esprime l’indicibile.
Non ho partecipato al concerto, ma sicuramente è stato d’effetto ed ha raggiunto lo scopo della nobile arte della Musica: unire esecutori ed ascoltatori, elevare l’animo umano a vette sublimi.
Mi spiace, semmai, che nulla sia apparso sul successivo concerto di Capodanno, anch’esso seguito da folto pubblico, con la Filarmonica Città di Chiusi e la Corale “Jacob Arcadelt” insieme perchè tutti possano dire che l’anno è iniziato musicalmente bene.
Anche un pensiero per Eros, a lungo componente della Filarmonica, scomparso proprio in quei giorni, non è mancato nel concerto.