Forse e’ piu’ corretto riferirsi a chi commenta, pur legittimamente, senza essere stato presente fino alle 2,30 della mattina, alla riunione- fiume del Consiglio comunale di riferimento, per entrare nel meccanismo della discussione, per capirne la ratio e le motivazioni!
Il risultato, del resto scontato, va a favore ed e’ in linea con posizioni, convinzioni, atteggiamenti che non possono essere sempre e comunque condivisibili; altrimenti non si capirebbe come, dopo solo pochi mesi da una certa votazione, si va in Consiglio a chiedere, quasi in sordina, l’esatto contrario.
Mi riferisco, e credo che sia evidente, al punto dell’ordine del giorno: revoca, poi diventata proposta, di deleghe all’Unione dei comuni della Valdichiana.
Forse e’ opportuno essere piu’ prudenti quando si esprimono giudizi soprattutto su comportamenti di persone che hanno sempre dimostrato di non pensarla nella stessa maniera, al punto di scegliere non il “carro vincente ma quello sicuramente minoritario”.
Se poi vogliamo parlare di “cultura” possiamo aprire un’ampia discussione anche in un pubblico seminario e cercare di definire il termine , (come fissato da importanti studiosi che possono essere condivisi o meno) come “il complesso, le conoscenze, le credenze, i miti, i riti, i costumi e ogni altra attitudine acquisita dall’uomo in quanto membro della societa’”.
In definitiva, cultura si riferisce “a tutto cio’ che deve la sua creazione all’azione cosciente e libera dell’uomo”
Mi sembra che il concetto vada ben oltre a quanto commentato nel blog.
Che poi le biblioteche siano importanti veicoli di trasmissione e di input e’ un fatto indiscusso e che ci voglia una preparazione anche all’interno e’ altrettanto giusto ma questo non e’ il punto focale del voto contrario.
Ben altre sono le motivazioni, e credo che siano state ben spiegate ed articolate in un discorso globale. Comunque una domanda viene spontanea: ma se non siamo tutti d’accordo si corre il rischio di fare brutte figure?
Per quanto mi riguarda posso vantare di essere assolutamente autonoma , libera e cosciente delle mie decisioni ma credo anche gli altri…
Per finire, ritengo la possibilita’ di astenersi un sistema che non mi si confa’, nel senso che ritengo il voto, un atto di determinazione , di volonta’ espressa e quindi deve essere chiaro e preciso.
Una volta mi sono astenuta all’inizio di questo mandato e, forse, comincio ad avere qualche dubbio, qualche perplessita’ sul mio operato.
Ma, come qualcuno ha detto in Consiglio: e’ da persone intelligenti rivedere, se necessario, le proprie posizioni. Lo sto facendo.