Riceviamo e volentieri pubblichiamo.
“Ragazzi in Gamba”: uno spazio inclusivo per esprimere arte ed emozioni.
La Rassegna “Ragazzi in Gamba”, magistralmente diretta da Marco Fè, si delinea come un continuum esperienziale che consente di riflettere in funzione di passato, presente e futuro, in quanto contiene le storie di tante generazioni che si sono confrontate in un gioco felice che può essere raccontato come segno di un’avventura personale e sociale dai multiformi significati.
Le libere manifestazioni d’arte, che coinvolgono emotivamente i ragazzi in una dimensione di intrattenimento serio, sono il simbolo di un’intera Italia che dai banchi delle scuole o dei gruppi associati, esprime i valori del dialogo e del confronto che conducono alla cooperazione ed alla consapevolezza che ognuno può costruire una storia dotata di senso. La creatività, che è il simbolo della meraviglia e della scoperta dei propri pensieri e inclinazioni, trova qui spazio, in una comparazione-confronto che induce alla relazione comunicativa , alla reciprocità, al rapporto con l’altro e spesso alla divergenza, e apre una zona dell’esperienza umana che altrimenti sarebbe rimasta nascosta.
Nella società di oggi, confusa e soggetta a sfide destabilizzanti che indeboliscono le certezze, i giovani hanno bisogno di un filo conduttore per costruire un sentiero che conduca dall’infanzia al divenire adulto, maturando ed esprimendo tutte le capacità, valorizzando e accrescendo le potenzialità, in un diritto di cittadinanza alla cultura aperto a tutti, nonostante le differenze.
C’è la necessità di dare vita ad un sistema di pensiero che aiuti i nostri ragazzi a orientarsi tra le molteplici facciate di una società offesa dal potere delle immagini mediatiche, omologanti e spersonalizzate, e di ricostruire uno spazio in cui, accanto ai castelli fantastici di sogni, si impari a coltivare il vero, il bello arricchito dal pensiero, che se sostenuto da una responsabile mediazione, può creare dinamismo intellettivo e modificazione positiva del comportamento.
La Rassegna-Festival “Ragazzi in Gamba” che parte da Chiusi e ritorna a Chiusi, è una storica iniziativa che vale come esempio di buone pratiche pedagogiche che permettono alla mente di aprirsi per elaborare confronti dai quali i ragazzi attingono valori etici ed elementi per costruire le radici di un immaginario scevro da forme di benessere soggettivo. L’esperienza vissuta lo scorso anno dal gruppo dei ragazzi disabili della Associazione A.F.D. di Castrovillari, con lo spettacolo “Hansel e Gretel”, regista Dario De Luca, ha creato memorie, legami e relazioni, con un potere di risonanza che ha prodotto un ampliamento di coscienza e quindi una trasformazione del punto di vista in tutti: non abili e disabili, ma ragazzi in gamba pari, in un luogo di vita e di arte per tutti.
L’accoglienza, autentica e sentita, a noi offerta da parte di Marco Fè e dei partecipanti, ha fatto della diversità una risorsa, e il limite visibile ha generato condivisione, commozione e vera solidarietà. Su queste note si sono appoggiati i volantini colorati di “Benvenuti a Chiusi” che, cadendo dai balconi e dalla Torre della Piazza, stavano a significare che può ancora nascere l’amicizia e con essa quella forza morale che porta i giovani a pensare che un mondo migliore è possibile.
Quest’anno con lo spettacolo di teatro–danza “Metamorfosi”, curato da Tilde Nocera, speriamo di offrire e contemporaneamente accogliere l’esempio di come si possa uscire dalle difficoltà e cambiare il modo di vedere. A Lei, Signor Sindaco che con altri Amministratori, ha il pregio della guida politica di una città dalla storia antica, l’augurio di mantenere e rafforzare questo splendido progetto educativo, con i segni della nostra stima e del nostro sostegno.
Associazione Famiglie Disabili-Castrovillari
Il Presidente Prof. Tina Uva Grisolia
Ho trovato molto interessante la lettera della professoressa Grisolia, soprattutto quando ci ricorda che viviamo in una società dove l’esposizione mediatica e il culto dell’immagine prevalgono nel nostro vivere quotidiano. Troppo spesso si pensa che un modello di vita, degno di essere vissuto, consista in un corpo perfetto, vestiti firmati ect. ect., dimenticando che nella vita vera ci sono cose diverse: ad esempio i problemi di lavoro, le malattie; e qui ognuno di noi potrebbe dire all’infinito. Il reacconto della professoressa riguardo al lavoro teatrale dei ragazzi disabili, secondo me, sta proprio a indicare la possibilità e la necessità di aprirci verso forme di espressione e problematiche differenti. Vivere e confrontarsi con esperienze del genere ci mostra la varietà e la bellezza della vita, la ricchezza e l’umanità dei diversi punti di vista.
Mi associo anche io nel sottolineare il valore dei “Ragazzi in gamba”, sperando che possano continuare a trovare il giusto riconoscimento.