A Chiusi sono arrivati martedì 8 ragazzi provenienti dalla Libia, in quanto lavoravano lì, ma sono originari del Ghana.
Sono quasi tutti sui venti anni, uno supera i 30 di poco. Due parlano francese, tutti gli altri inglese.
Sembra che rimarranno qui alcuni mesi. La Misericordia ha accettato di alloggiarli a Chiusi Scalo e si è data da fare per allestire in fretta un appartamento e si occupa anche dei pasti. Ho inoltre sentito che qualcuno li aiuterà a imparare l’italiano.l
Mi auguro comunque che il Comune abbia un progetto su di loro!
Vorrei nel frattempo invitare i ragazzi della Lista Primavera, che nella campagna elettorale ho visto varamente attivi e propositivi, a fare conoscenza con questi ragazzi, ad accoglierli, ad avvicinarli con amicizia e magari invitarli a partecipare alle vostre attività, feste ecc. Anch’io lo farò.
Prendiamoci carico anche della loro situazione ricordandoci che sono stati tre giorni in balia delle onde…
io rivolgerei l’invito a socializzare con questi ragazzi a tutta la popolazione,poi chi è interessato si fara avanti.Con l’occasione un benventuto ai ragazzi……PACE A TUTTI.
Non sono ancora riuscita a fare conoscenza diretta , ma ho saputo che non sono tutti del Ghana( per questo non tornava il discorso della lingua). ma vengono anche da Sierra Leone e Niger.
Non capisco perché due dei ganesi parlino francese se la lingua ufficiale del paese è l’inglese.
Per legami familiari conosco alcuni eritrei che hanno affrontato il “viaggio della speranza”. Si tratta di persone che fuggono da un regime dispotico che ha tradito trent’anni di lotta di liberazione.
Queste persone hanno rischiato la vita per arrivare in Libia (molti muoiono nel deserto), con Ghedaffi rimanevano un paio di anni per un lavoro in una situazione di schiavitù di fatto. Alla fine del periodo viene lora data una “retribuzione” che mettono nelle mani degli scafisti per la traversata. poi in Italia succede quello che sappiamo.
E’ evidente che queste persone debbono poi affrontare ilproblema dell’adattamento in un modo di vita diverso. Mi chiedo: ci sarà pure una soluzione al problema che non siano i proclami di Borghezio.
…..sono d’accordo che “quando a Roma, si fa quello che i Romani fanno”, ma questa è una situazione particolare.
I rifugiati non sono qui per loro espressa volontà e vengono da un Continente che ha caratteristiche molto diverse dalle nostre…..non c’è un piano governativo che possa dare un indirizzo su cosa fare…..all’infuori di…”ospitatili e noi vi daremo un aiuto economico”. Dire che è riduttivo mi sembra un eufemismo……quindi cercare di andarci “piano” e, soprattutto, renderci conto che c’è quel qualcosa che si chiama “culture shock”.
tanti ragazzi del ghana che lavoravano in libia, dopo l’inizio della guerra civile, sono fuggiti attraverso la frontiera con la tunisia, per la maggior parte di loro c’è stato il ritorno in ghana, paese povero e senza prospettive che li aveva costretti all’emigrazione verso la libia.
per chi ha ottenuto la possibilità del rifugio in europa possono aprirsi prospettive diverse, a questo proposito mi piace tantissimo la frase che simonetta ha scritto nell’articolo “mi auguro che il comune abbia un progetto su di loro”, sperando che quel progetto non sia solo legato alla semplice carità di un posto letto e del cibo.
ed è vero soprattutto che quei ragazzi avrebbero diritto, in primo luogo, a vivere la loro gioventù che fino ad ora gli è stata negata, quindi mi associo anche io all’esortazione per i giovani della primavera che si adoperino affinchè quel gruppo di giovani possa per quanto è possibile non sentirsi ospite ma parte integrante della nostra comunità.
So’ sicari mandati da Siena?
Che cos’è che non sappiamo?
……non prendete quello che avete sentito dire per oro colato…..informatevi da dove vengono….e che cosa facevano.