Donde està la etica?

di Marta Cioncoloni, Tommaso Provvedi e Alice Romanini

“Novità assoluta: videoregistrazione della seduta del Consiglio comunale che ha adottato il Piano strutturale disponibile direttamente dal sito internet del comune della città di Chiusi…”

Così recita la presentazione della nuova iniziativa comunale, quella di rendere consultabili sul web le sedute del Consiglio. 

Premesso, onde evitare fraintendimenti, che ne siamo più che felici, vorremmo però comunicare (chiaramente consapevoli che le risposte che verranno date a noi saranno le stesse che sono state date a chi prima di noi ha provato a fare le stesse osservazioni) che, presenti alla prima riunione del Consiglio in cui i rappresentanti della Primavera proposero una soluzione di questo tipo alla manifesta difficoltà di organizzare le riunioni in orari più accessibili ai lavoratori, le resistenze e lo scetticismo da parte della maggioranza non furono poche.

Avremmo accolto con ancora maggiore entusiasmo la decisione se fosse stata presentata come “accettazione di una proposta dell’opposizione”.  Non è minor merito o segno di minor intelligenza quello di saper riconoscere le buone intuizioni anche quando siano altri ad averle avute. E’ invece segno di disonestà intellettuale farle proprie. Anche perché se si è convinti di aver già fatto molto e di avere molto altro da fare allora tanto vale riconoscere a ciascuno i propri meriti (che ribadiamo, potevano essere in questo caso dell’opposizione per aver presentato la proposta e per la maggioranza l’averne riconosciuto il valore e aver fatto sì che potesse realizzarsi).

«Date a Cesare quello che è di Cesare e a Dio quello che è di Dio» (Vangelo secondo Marco 12,17. Passo per altro interpretato variamente e considerato un insegnamento sul laicismo). Detto tutto ciò, la forma è sicuramente meno importante della sostanza e non cambia il fatto che sia stata presa una decisione a nostro avviso importante, quello su cui ci sarebbe qualcosa da discutere è l’etica dietro al gesto -“etica” dal greco antico εθος, o ήθος, èthos, “carattere”, “comportamento”, “costume”, “consuetudine“; è un ramo della filosofia che studia i fondamenti oggettivi e razionali che permettono di assegnare ai comportamenti umani uno status deontologico ovvero distinguerli in buoni, giusti, o moralmente leciti, rispetto ai comportamenti ritenuti cattivi o moralmente inappropriati– vista la propaganda in nome di novità, trasparenza, integrità.

Questa ultima precisazione nasce dal fatto che ci sono altri temi sui quali si dovrebbe dibattere (qui c’è ben poco da dibattere, ottima iniziativa). Il problema è che a volte i presupposti che stanno dietro ad un qualunque tipo di confronto sono basilari e non trascurabili per il valore finale che avrà avuto tale dibattere.

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27 risposte a Donde està la etica?

  1. lucianofiorani scrive:

    No, caro Roberto (Donatelli). Stavolta hanno ragione i ragazzi che hanno sollevato la questione e chi concorda con loro!
    I fatti sono sotto gli occhi di tutti, e se non siamo d’accordo nemmeno sui fatti allora buonanotte.
    Le considerazioni come dici tu possono divergere o non farsi affatto, ma i fatti restano.

  2. X Luciano Fiorani e Giovanni Ferretti.
    Secondo me avere ragione tutte e due. Forse il problerma potrebbe essere risolto se prima decidiamo quali sono fatti e quali no……piove….si…..ci si bagna. Si può, ovviamente, discutere sulle conseguenze del ‘bagnarsi’ ma non sul fatto che piove e che se piove uno si bagna, punto e basta.
    Credo che se adottassimo questo principio molte cose nadrebbero a posto auotmaticamente. C’è sempre tempo per discutere sugli effetti del ‘bagnarsi’.

  3. carlo sacco scrive:

    Anche quello con i baffetti che fece quel casino in Germania ed in Europa verso il 1938 aveva le sue ragioni, o almeno credeva di averle. Altri pensavano non le avesse ma finirono abbrustoliti…anche lì ci sono state sensibilità diverse ”a proposito di chi si comporta bene e chi no”. In fin dei conti l’etica ti sembra che sia giusto che possa essere come l’elastico delle mutande che dove lo tiri arriva?
    E guarda che non si tratta di una estremizzazione…ognuno ha le sue ragioni ma poi dove si arriva? E specialmente questo avviene quando si arriva a ridurre un ”atto politico”’ ad un patetico fatto di cronaca, LA PIETA’ -nei casi più gravi che succedono- PARALIZZA IL PENSIERO, L’ASPIRAZIONE ALLA GIUSTIZIA SI DEGRADA IN CONSOLAZIONE UMANITARIA. (vedi i casi più efferati che succedono in cronaca, anche del tipo dell’emarginazione a livello bestiale dell’immigrazione per esempio). E’ LI’ CHE SI ANNIDA LA BANALIZZAZIONE DEL MALE, poichè questo viene vissuto dalla maggior parte delle persone come parto dell’egoismo umano e ritenuta questa quasi una condizione naturale dell’esistenza. Si finisce in maniera più o meno cosciente ma inevitabilmente, per fare il gioco di coloro che organizzano la difesa di ciò che credono sia il proprio orticello, poichè è nelle loro ”ragioni” vissute e presentate come tali che ha sede l’animale contrapposto a ciò che l’uomo dovrebbe per sua natura evolutiva poter rappresentare. E’ bene finirla qui perchè si arriverebbe molto lontano ma anche molto vicino.

  4. lucianofiorani scrive:

    XGiovanni Ferretti.
    Grazie e buon fine settimana anche a te, ma i sofismi non cambiano i fatti.

  5. Xlucianofiorani: Gli uomini hanno sensibilità diverse approposito di “chi si comporta bene e chi no”..Quindi etica cosa significa? C’è chi la risposta la sà dare e chi no. Questa domanda credo possa chiudere la discussione. Tanto è cosi: secondo te l’operazione di verità non c’è stata, secondo loro si, secondo altri non c’è nemmeno da porsi il problema. Secondo me: buon fine settimana a tutti.

  6. Alice scrive:

    Per Giovanni: tutto questo articolo non voleva avere come prima istanza quella di richiedere in nessun modo giustificazioni o scuse. Sul fatto che comunque sia una ottima iniziativa (e ben venga) anche su questo siamo d’accordo (e anche questo è chiaro nell’articolo). Voleva essere una “provocazione” e un’esortazione a ché magari la prossima volta (tra due, tra tre?!) si decida non solo di accogliere istanze esterne (da chiunque vengano, se ritenute valide) ma anche riconoscere semplicemente e nient’altro ché l’iter dei fatti. Detto ciò non deve nemmeno essere preso come l’unica cosa che fa l’opposizione e se questo è il rischio ci asteremmo da altri articoli simili, il fatto è che è bene raccontare un po’ tutto e abituarsi a leggere di tutto senza per forza andare a cercare chissà quale complottismo. Sinceramente, personalmente e un po’ anche amaramente ho perso un po’ le fila di quelle che sono state le ultime discussioni di consiglio (di cui prendo visione solo tramite il blog, gli articoli e comunicazioni sul sito del comune e simili), a quel consiglio comunale però c’ero ed è stato un modo per comunicare e rendere noto nel piccolo quanto fosse successo. E sebbene in quanto “discussione” sia interessante a prescindere (anche perché la sensazione è che, almeno in questo caso, ci si ascolti) mi dispiace che stia prendendo spazio a quelli che magari sono problemi dei quali (seppure con le basi di cui sopra tra articolo e commenti) si dovrebbe “discutere” (che non deve signifcare per forza scannarsi e offendersi da sordi, sia chiaro).

  7. lucianofiorani scrive:

    XGiovanni Ferretti. La campagna elettorale è finita da un pezzo e non è più tempo di cercare voti.
    Qui si sta discutendo di un’operazione di verità che secondo me non c’è stata. E secondo me rilevare queste mancanze è sacrosanto da qualsiasi parte vengano. Sono abituato a distinguere tra chi si comporta bene e chi no, non tra chi mi è amico o avversario.
    Ciò non toglie ovviamente che le simpatie e le antipatie verso il nuovo sindaco cambino o persistano.
    De gustibus…

  8. Xlucianofiorani Ok! Rock’n’Roll! L’importante è che la volontà di essere corretti con se stessi e con gli altri ci sia davvero, e non sia semplice polemica per spostare i voti (a me ancora sembra di si – pardon). Io poi neanche l’ho votato Scaramelli. A me sembra che stia facendo un ottimo lavoro, davvero. Lo voterei. Anzi, sinceramente dico che l’opposizione non mi sta convincendo, anche se inizialmente ero simpatizzante 🙂 chissà, posso cambiare idea presto, magari trovo un opposizione che mi porta motivazioni reali.

  9. lucianofiorani scrive:

    XGiovanni Ferretti. Hai ragione ti devo la spiegazione.
    Partiamo dai fatti: Alcuni consiglieri di opposizione chiedono che le sedute del Consiglio comunale vengano registrate per dare la possibilità anche a chi ha impegni e non può assistere alle sedute di rivedersele sul sito del comune.
    La maggioranza tergiversa, accampa pretesti e prende tempo. Dopo reiterate richieste e dopo che sul sito del comune viene trasmessa la corsa del maiale dei ruzzi la maggioranza accoglie la richiesta. E sforna un comunicato stampa per l’occasione affermando sostanzialmente che l’operazione è stata una sua bella pensata fatta per favorire i cittadini.
    Una persona normale capisce al volo, pur senza aver assistito alle sedute consiliari, che si tratta di un goffo tentativo di prendersi i meriti di una decisione che invece si è a lungo rimandata senza motivi plausibili (la cronistoria l’ha già scritta Paolo Scattoni in un suo commento).
    E veniamo alle considerazioni: ritieni quello del sindaco un comportamento, non dico etico ma lineare? Ritieni persona degna chi si appropria di meriti altrui?
    Io no, e chi come fai tu salta a piè pari la questione per rifugiarsi nei…ma l’importante è che sia stato fatto…non dividiamoci su queste cose…la volete buttare in politica…non mi convince e secondo me sbaglia.
    Sono abituato a giudicare le persone per quel che fanno non per quello che dicono di essere o per quale partito parteggiano.
    Se una cosa è sbagliata dico che è sbagliata anche se la fa mio figlio. E ciò che ha fatto il sindaco in questo caso lo giudico sbagliato. Se e quando farà cose giuste non avrò certo difficoltà a dargliene atto, come ho già fatto in passato.
    Bisogna essere onesti con se stessi e con gli altri. Tutto qui.

  10. Xlucianofiorani. Perchè? 🙂

  11. Correggetemi se sbaglio: aspetto la correzione. Grazie.

  12. lucianofiorani scrive:

    XGiovanni Ferretti. Sbagli.

  13. lucianofiorani scrive:

    XCarlo Sacco. D’accordo, anch’io penso che la gente ragiona in base a come si procura da vivere.
    Ma se vogliamo fare qualche passo avanti dobbiamo sforzarci di capire e ragionare.
    Non è con la propaganda uguale e contraria che si demolisce un cattivo modo di fare.
    Continuo a pensare che è fondamentale che certi meccanismi diventino chiari anche al più distratto dei cittadini altrimenti ogni cambiamento è vano.
    Parafrasando il celebre detto di Mao si può dire: insegnagli a leggere non ti limitare a fargli leggere quello che pensi gli faccia bene.

  14. carlo sacco scrive:

    Luciano Fiorani, tutto giusto e tutto corretto ma codeste sono ”raffinatezze” che vorrei sapere quanti si pongono nella base del PD e che vota per tale maggioranza. Il cemento che tiene insieme il consenso e che tende a convincere è quello della propaganda perchè la distinzione con l’informazione non viene proprio recepita, ed i tempi sono tali proprio per questo fatto : che non viene recepita come propaganda, e siccome ”alle cose per farle vere basta crederci” ecco che appare come tutta normalità.Il cerchio quadra e chi fuma adora il fumo e la sua vendita, chi non fuma almeno tenta di porsi in un modo diverso. Non sposta nulla purtroppo e lo sanno, ma prima di loro lo sanno i manovratori che guidano la locomotiva e per un preciso motivo:quello che in Inghilterra viene chiamato ” Mixed Boiled Meat” e che a Firenze chiamano ”Bollito Misto”, detto volgarmente ”Il Lesso”,a cui tutto spesso è devoluto, e l’etica purtroppo qualche volta non sfugge anche a tali meccanismi.

  15. No non dico di far finta che va tutto bene. Ma mi sembra che questo avvenimento, che sembrerebbe aver toccato cosi tanto la vostra sensibilità, venga sfruttato per andare ancora una volta contro l’amministrazione anche quando in realtà è stato fatto qualcosa che porterà beneficio a tutti; prima di portare un problema di questo tipo su un blog, credo che potreste farlo presente direttamente al sindaco, che credo sia aperto ad ogni tipo di questione e di dialogo. Poi se non vi ascolta e vi caccia via senza neache dialogare, e discutere, quindi senza motivazioni, allora scrivete nel blog e lo fate presente alla collettività. Ho paura che in questo modo risulti esageratamente strumentalalizzata, e perde anche di importanza. Almeno a me ha fatto questa impressione. Mi ricorda la pessima sinistra che fa l’opposizione a un pessimo Berlusconi. Correggetemi se sbaglio per favore.

  16. lucianofiorani scrive:

    Le sempre colte riflessioni che ci propone Enzo (Sorbera) sono una ricchezza per il blog e per quanti hanno il gusto del sapere.
    Nella questione sollevata dai tre ragazzi(?) non vedo solo un problema etico ma anche di semplice comunicazione.
    Il termine propaganda ormai nell’accezione corrente ha assunto un valore negativo ma così non dovrebbe essere. Purchè la propaganda non la si spacci per informazione che, come si sa, è tutt’altra cosa.
    E anche la propaganda, è ovvio, va fatta in base la target che si indende raggiungere ma, e lo dico con la massima serenità, ci sono limiti di decenza a tutto che nessuno dovrebbe mai oltrepassare perchè offendono l’intelligenza sia di chi “consuma” il prodotto sia di chi lo confeziona.
    Per non farla tanto lunga c’è qualcuno che pensa che il professor Monti non faccia uso di strumenti di propaganda? C’è qualcuno che si sogna di assimilarli a quelli del cavaliere?
    Non è quindi in discussione la liceità propagandistica, ma la decenza SI.
    E che in comune non lo si voglia capire mi lascia francamente esterrefatto.
    E infine but not least, la propaganda in questione è pagata con i soldi di tutti i contribuenti di Chiusi, non con quelli di una parte!

  17. carlo sacco scrive:

    Io invece credo che le divisioni le accentui chi dietro osservazioni a cambiare ricevute, rimanga tendenzialmente ancorato al proprio modo di fare e non capisca le istanze dell’altro. A forza di produrre tali istanze e di vedersele rifiutate si può aprire un varco dal quale l’azione del potere teme che di volta in volta vengano tolti dei mattoni dalla propria base e quindi ”concede” tentando di far propria anche l’etica.Ma spesso può essere la storia della volpe e dell’uva.E’ la storia che ci dimostra questo:cambiare tutto per non cambiare nulla.E’ un atteggiamento gattopardesco ma paga quando sono presenti contraddizioni che possono portare all’esclusione oppure alla defenestrazione di una delle parti in gioco. Segno quindi -Giovanni Ferretti- che l’etica non è una cosa che si possa aumentare o diminuire come un flusso d’acqua che spazzi via tutto da sopra un marmo a piacimento di chi ce la versa.E’ proprio quest’ultima condizione che sarebbe strumentale ma non senz’altro l’averne rilevato la mancanza da parte di chi prima si opponeva alla concessione e poi ha concesso l’oggetto del desiderio in questione.E’ proprio tutto il contrario e non è cosa da poco ! L’unione si fà sulle cose e sui valori che si riconoscono comuni e non perchè sarebbe bello o ci piacerebbe a noi( ”Chiusi unita”).E le cose che si riconoscono comuni fanno parte di un etica condivisa.Si parla di valori quindi, no di cose che siccome ” adesso sono raggiunte si azzera tutto se no ci si divide ancora ”.

  18. enzo sorbera scrive:

    Nelle fasi iniziali della “rivoluzione” iraniana, si diffuse la convinzione che, guardando la luna, si sarebbero scorti i tratti di Khomeini: erano in tanti a vederceli, come sono ancora in tanti a dar la colpa della loro attuale pancia vuota a Prodi. Secondo me, si tratta di effetti di propaganda; ma, dal punto di vista degli iraniani o di quanti danno la colpa a Prodi di questo oggi, si tratta di una informazione oggettiva. Su un piano più alto, diremmo che ci scontriamo con un limite oggettivo, da “agenda setting”, di quello che si ritiene rilevante sottolineare o dire. Che poi sia in ballo una questione di convenienza e calcolo non diminuisce il suo statuto.Quando parla, ognuno di noi ha in mente un destinatario e sceglie le vesti discorsive che ritiene adeguate allo scopo. Per quanto riguarda l’etica, siamo nel regno (spinosissimo) di molte opzioni possibili e compresenti (oltre che confliggenti): tutti sono per il bene comune e tutti amano tutti. E se di qualche attenzione o di qualche amore farei volentieri a meno, non di meno, pur sempre di attenzione ed amore di tratta. 😉 Ultima nota, le citazioni. E’ vero, sono un abusatore, ma ci sono costretto: con un solo rinvio, mi risparmio pacchi di parole e, in un limite di 1400 chars, è un bel risultato.

  19. Alice Romanini scrive:

    Io sarei d’accordissimo sull’essere uniti ma questo non deve essere il fine imprescindibile per raggiungere il quale si fa finta che vada tutto bene tanto per dar mostra di unità che resta però solo ad un livello formale. Una vera unità deve partire da un rispetto di fondo che in qusto campo si manifesta prima di tutto con una buona dose di sincerità e onestà.
    Per quanto riguarda la citazione, scusa, ne è stato fatto l’uo più largamente diffuso peccando di superficialità probabilmente. Per quanto riguarda il significto di “etica”, mi trovo d’accordo con l’ultimo intervento di Carlo (Sacco). Quanto al fatto che l’articolo accentui le divisioni, può anche essere ma per risolvere i problemi si devono sviscerare e portare alla luce e anche il fatto che questa magari si possa considerare un’inezia o affare da poco è vero ma tanto quanto è vero che ogni piccola cosa potrebbe essere lo spunto per dimostrare un cambiamento piuttosto che riconfermare una tendenza.
    Inoltre non sarebbe intellettualmente onesto rivendicare e lottare solo in merito ad interessi più tangibili, sarebbe bello che si ricominciasse ad apprezzare l’importanza anche di piani diversi dal solo piano monetario. E come altri questo tipo di articolo è un po’ una provocazione vista la semplicità con cui si potrebbero attuare tali cambiamenti, non essensoci costi né limiti od ostacoli di nessun’altro tipo se non di volontà.

  20. Sinceramente non capisco il problema.. E’ stata fatta una proposta, è stata accettata e realizzata. Qualcuno desiderava un premio? Il premio per la comunità è già quello di aver avuto la possibilità di registrare le sedute del Consiglio Comunale. Non parliamo di Etica quando ci pare, e in modo cosi strumentale. Inoltre «Date a Cesare quello che è di Cesare e a Dio quello che è di Dio» mi è sembrato del tutto fuori luogo. Vi scrivo, non per sostenere una parte, ma perchè desidero che Chiusi sia davvero unita. Ciò che avete scritto accentua le divisioni.

  21. carlo sacco scrive:

    Enzo, qui occorre dare un significato alle parole se no non se ne esce. L’etica -tu dici-è solo un aspetto del potere nel senso di essere conformi. Ma se si rovescia la frittata si vede che tale è proprio l’etica del potere cioè la negatività dell’etica” umanamente” intesa. E’ non è forse quanto avviene da parte del potere ? Percepire l’informazione come propaganda è come schierarsi altrove ? Certo, se fosse informazione, ma si da il caso che informazione non lo sia tale oggettivamente , e quindi è propaganda non è informazione.E’ bene dire le cose come stanno invece di tanti sofismi. E non mi sembra che se si definisce propaganda uno si schieri altrove. Si schiera altrove chi fa propaganda invece di fare informazione.Mi sembra tutto il contrario quindi.Non sono tanto avvezzo a citazioni sebbene osservo che talvolta servono per capire meglio, ma forse è cosa più lineare e meglio intesa talvolta non compiere giravolte a 360 gradi per dover arrivare a dimostrare che l’etica del potere sia negatività.In quanto alla ironia penso che abbia senz’altro la sua grande funzione ma che sia l’unica colonna rimasta a smuovere il mondo non lo credo affatto.L’unica cosa che smuove il mondo è la pancia vuota, ed incominciamo a vederne gli effetti intorno a noi.Quando le budella sono vuote la gente si muove, può cadere ancora più in basso per la propaganda(stato autoritario e quindi uso della massa da parte del potere)ma nulla è scritto anche se il potere per propria natura punta all’automantenimento e spera sempre che dalle crisi si esca col potere dei forti rafforzato. Ma chi scende in strada-almeno lo spero-sà anche bene che lo stato autoritario è la gabbia della speranza.

  22. enzo sorbera scrive:

    Non capisco perché tanta sorpresa. L’etica è solo UN aspetto della narrazione del potere: l’ essere “conformi”. Dire che il potere fa propaganda è un’ovvietà: per citare Proust, “[…] la saggezza della gente non innamorata a cui pare che un uomo di spirito dovrebbe essere infelice solo per una persona che lo meriti; pressappoco è come stupirsi che uno si degni di ammalarsi di colera a causa di un essere così piccolo come il bacillo virgola. (Du Coté de chez Swann, II; 1990, p. 273)”. Potere è propaganda: Berlusconi non ha insegnato niente? Più che a convincere “gli altri”, serve a rafforzare quel che pensano “i nostri”, secondo uno schema descritto in maniera perfetta dalla Noelle-Neumann, e che si sostanzia in quello che lei definisce come “spirale del silenzio”, cioè l’acquiescenza, direbbe Manzoni, del buon senso al senso comune. Si tratta di un tipo di ragionamento che la Logica rubrica come errore “ad numerum”, ma che persiste e viene alimentato, appunto, mediante la propaganda. Percepire l’informazione come propaganda è già schierarsi altrove, ma il problema non è “smascherare” la propaganda in quanto tale, piuttosto si tratta di decostruirne gli effetti di convincimento: l’ironia è forse l’unica medicina.

  23. carlo sacco scrive:

    L’etica è una parte importante di una democrazia e quando questa viene meno allora impera la dittatura.Non ti diranno mai che è una dittatura poichè essa nominalmente viene condotta in nome e per conto del popolo da persone che il popolo ha eletto quindi formalmente è tutto fuorchè dittatura. Ma se chi governa sà bene che è obbligato a rispettare i dettami impostati automaticamente per quel tipo di ”sviluppo” portano acqua al mulino di pochi come sempre è successo, allora chi governa ed i meccanismi del profitto che ne stanno dietro faranno di tutto per far passare la giustezza di un certo tipo di sviluppo.Pensi che loro stessi non lo sappiano che sia così ? Eppure scomodano anche l’etica spesso per dimostrare al popolo bue che tutto è rivolto allo sviluppo per il bene pubblico.Secondo te è questa l’etica? Io credo di no.Ma come sempre avviene dopo anni che si riconoscono gli errori ma quando ormai le frittate sono fatte, allora ci sarebbe da rispolverare un vecchio proverbio indirizzato a coloro che si oppongono coscientemente e che dice:”Non dite di essere scoraggiati e di non volerne più sapere.Sappiate che tutto questo è successo perchè non ne avete voluto più sapere”.Il problema è che in Italia non c’è più opposizione poichè anche quest’ultima è parte di quel meccanismo. Lì ci sarebbe da imporre l’etica.Vi saluto.

  24. Daria Lottarini scrive:

    Bene hanno fatto i ragazzi a insistere sulla necessità di partecipare a un dialogo dove siano chiari i presupposti che vi stanno alla base. I valori a cui fanno riferimento: rispetto dell’avversario e riconoscimento dei meriti sono fondamentali per instaurare un qualsiasi dibattito. A maggior ragione ce l’aspettiamo da chi ricopre un incarico pubblico. A me viene da pensare alla famosa frase di don Abbondio ” se uno il coraggio non ce l’ha non se lo può dare”. Su gli argomenti sollevati dall’articolo non si può mai abbassare la guardia. Ora pero torniamo al dibattito sul piano strutturale!!!!!

  25. Alice Romanini scrive:

    L’etica no?! Bene, ma allora che si dica che non c’è e che i criteri sono (anche necessariamente) altri ma che si sappia il piano di discussione reale, qualunque esso sia.
    E’ l’unico modo perché si possa parlare di “dialogo”, altrimenti si dovrebbe più corretamente parlare di “monologhi”; e questo vuole essere un giudizio analitico non di merito.

  26. lucianofiorani scrive:

    E’ vero quello che dice Carlo (Sacco) e cioè che sono gli interessi concreti che dettano i comportamenti ma i tre ragazzi hanno fatto bene a sollevare la questione di coerenza.
    Rilevare il divario che esiste tra il dire e il fare è essenziale per chiedersi poi il perchè di certi comportamenti e capire cos’è che “move il sole e l’altre stelle” anche nelle faccende che ci riguardano da vicino.

  27. carlo sacco scrive:

    Marta, Tommaso, Alice, ma dove vivete? Il mondo funziona così. L’etica in questo senso è come la coscienza: ”Uno ci fa pace subito”. Non ci vuole nulla a dire che finalmente è di scena la trasparenza. Il Piano Strutturale? Ci zuppano dentro l’etica e gli equilibrismi a parole dove ci si può barcamenare sul filo del rasoio per far vedere che si antepongono interessi pubblici per lo sviluppo basato sul mattone, e se non basta questo, si dice parallelamente non si può dire no a tutto, anche perchè, e ve lo devo dire spassionatamente -nessuno, ribadisco nessuno, riconfermo nessuno- si è mai provato nè ora nè mai o sognato di andare contro i poteri forti, che sono quelli che hanno il borsellino, e che lo aprono a chi par loro o ai quali danno loro fiducia.
    Occorre costruire, i soldi devono girare, quindi voi sotto tali segni vi aspettate l’etica che rispetti una istanza sollevata da una sedicente opposizione? Siete giovani ma la sera occorre mangiar poco perchè se no si crede ai fantasmi. Il messaggio che scaturisce dal Vs. intento è lodevole e lo comprendo profondamente, ma fin’ora ha poche speranze. Un piccolo esempio? Gli abitanti delle Biffe di fronte alla questione di Bioecologia non hanno mosso foglia, pur essendo quelli più direttamente interessati da vicino. Pensate un po’ se da parte di chi decide ci si faccia scrupolo dell’etica…

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