Da tempo anche sul blog circola una domanda: com’è che a Chiusi nessuno si indigna (in modo visibile e plateale) per ciò che sta succedendo?
I motivi, sia di ordine nazionale che locale, certo non mancano ma qui tutto tace. In tante parti del mondo e d’Italia i movimenti di protesta proliferano perchè la crisi colpisce duro, la democrazia è bella che andata o è di la da venire e sempre più persone vedono compromesse non solo le attuali condizioni di vita ma anche la speranza di un futuro più dignitoso.
Da noi c’è in più un tocco di grottesco: mentre tutto volge al peggio gli incessanti bollettini della vittoria vorrebbero rassicurarci che …tutto va bene, madama la marchesa.
Lo stato del nostro comune è sotto gli occhi di tutti. I soldi scarseggiano, il lavoro manca, le attività economiche sono in grande difficoltà, ampi spazi urbani ridotti a cumuli di macerie manco si fosse a Grozny. Solo le fanfare (nel nostro caso tamburini e sbandieratori) non tacciono perchè ogni occasione è buona per far finta che la festa continua.
Tutti cominciano a capire che i riflessi della situazione disastrata del Monte ha e avrà ripercussioni pesanti e una società assistita come la nostra avrà maggiori difficoltà a venirne fuori.
Eppure non si muove foglia. Non c’è più traccia neanche della visciaia. Segno evidente di rassegnazione, impotenza e malcelati timori.
D’altra parte chi dovrebbe scendere in piazza o inscenare lenzuolate? I soci Auser o quelli del diffuso associazionismo che sono da tempo lo zoccolo duro del potere Pd-Mps? I pochi giovani rimasti a Chiusi e che sono in attesa di un’occasione di lavoro decente che solo la politica che comanda ha dimostrato negli anni di poter assicurare? L’opposizione in Consiglio comunale dovrebbe guidare la rivolta dei pavidi e degli imboscati?
Finiti i partiti è scomparso un modo collettivo di leggere la realtà e ognuno è spinto a curare solo il proprio orticello, a non farsi notare scambiando il propiro particolare interesse con quello collettivo.
Si amplia un’industria insalubre e nessuno alza la voce. I più interessati al problema dovrebbero essere quelli che ci vivono vicino. Ma con chi dovrebbero prendersela? Con chi hanno appena votato e da cui si aspettano la regolarizzazione della sede della contrada e nuovi marciapiedi? Viene presentato un assurdo Piano strutturale e quasi nessuno protesta apertamente. I motivi ci sarebbero ma anche gli interessi pesano e non solo quelli di chi ha i terreni da rendere edificabili. Chi dovrebbe avere il coraggio di esporsi? I tanti don Abbondio intenti a contare gli spiccioli che hanno in tasca?
Stasera torna il capo a parlarci di crescita e sviluppo. Domani arriva Gabriello (a Siena almeno hanno cominciato a rumoreggiare) a inaugurare un tratto di fognatura e non ci saranno solo i soliti tamburini e sbandieratori ad accoglierlo ma anche gli studenti del Graziano. Vogliamo prendercela col sindaco? Ma quei ragazzi ce l’hanno dei genitori? Chi dovrebbe chiedersi il senso di ciò che si fa?
Credo che tutti sappiano perfettamente come stanno le cose e ciò che ci aspetta ma in una società pacificata l’unica forma di dissenso ammessa è il mugugno, manco la visciaia, e la gente si adegua, anche se è costretta a fidarsi dei tanti capitan Schettino che circolano anche dalle nostre parti.
C’erano solo quelli del granocchiaio perchè giocavano proprio in casa, visto che li dovrebbe sorgere (dovrebbe) la nuova sede della contrada, non era stato chiamato il comitato a presenziare l’evento.
Condivdo in pieno, come già scritto, che non si può inaugurare ogni cambio di lampadina, ma, ripeto anche qui, se ci sono i tamburini e/o chiunque altro credo che sia solo una scelta libera e non imposta da nessuno…Sicuramente la preside della scuola non è stata minacciata, per intenderci….
Ovviamente, nessuno ne fa una colpa nè ai tamburini, nè alle varie “fanfare” convocate di volta in volta. Loro non sono tenuti a giudicare la validità delle manifestazioni nelle quali li invitano a suonare, suonano per il puro piacere di farlo.
Il problema è chi richiede il “rullo di tamburi” anche per cose banali. Nel circo il rullo di tamburi si fa solo per il “salto mortale”, solo i clown chiedono il rullo di tamburi quando fanno solo finta di farlo. 🙂
Credo che ognuno debba riflettere sul senso di quello che fa. Se lo fa per libera scelta.
All’ultima inaugurazione c’erano “solo” i tamburini e gli sbadieratori del granocchiaio. Perchè giocavano in casa?
Non credo che i bambini delle scuole elementari fossero lì per libera scelta.
Si, ma ogni volta tirante in ballo “quei poveretti” che vanno li a fare la banda del sindaco….Noi ci andiamo perché è un’occasione per stare insieme, per fare qualcosa in un paese grigio che anche i questi momenti di collettività sa darsi la zappa nei piedi. Avete ragione a dire che non si può fare una “sfilata” ogni volta che si cambia una lampadina, ma allora, per favore, non tirate in mezzo noi, i bambini o chiunque abbia partecipato ad un’occasione simile solo perché ne aveva voglia.
Prego. Se ci foste andati non eravate certo obbligati a dare spiegazioni, ma se permettete il dibattito e il giudizio politico è affare di tutti.
Tengo a precisare che all’inaugurazione della “fogna” noi tamburini e sbandieratori non c’eravamo, e se ci fossimo stati erano altamente affari nostri (per non usare parole più pesanti) GRAZIE E ARRIVEDERCI
Andate un momento in altri ambienti, anche al di fuori della Toscana e se avete un minimo di sensibilità e di spirito di osservazione critico per valutare il polso della gente, il loro modo di porsi rispetto ai problemi, vedrete che in tantissimi aspetti è gente(parlo di quella Italiana(Nord e Sud compreso)molto più aperta e più progressiva dei chiusini, meno faziosa, meno arretrata in una parola.Chiusi è l’ultimo lembo della Toscana che si insinua nell’Umbria, una zona sottosviluppata dove ha contato nel tempo la presenza di poteri forti che hanno decretato quale sviluppo ci dovesse essere, di quanto ed in quale direzione.Non è cresciuta come altri luoghi che le sono cresciuti intorno. Ed adesso che non c’è più la mucchina che dà latte abbiano modo di riflettere-specialmente i delegati alla guida- che molto di quella natura di sviluppo era sbagliato.E’ dura riconoscerlo ma sarebbe salutare.C’è chi ne ha approfittato,promesso, tentato di cancellare le realtà, poi la realtà arriva addosso con tutto il peso.Di questo parecchi dovrebbero prendere atto, anzichè con livore di parte essere ostici a ciò che la realtà richiede.Non è più tempo di produrre fumo!!
Si reagisce – e non sempre – se ci pestano un piede perchè è un dolore direttamente percepito ma c’è un silenzio assordante su temi seri quali BioEcologia (i cui effetti però non sono fisicamente percepibili in tempo reale) per non parlare poi del Piano Strutturale, inteso non come Piano regolatore ma nella sua accezione più estesa, quindi anche nelle sue implicazioni di organizzazione del territorio rispetto alle scelte strategiche. Su questi temi non c’è grande percezione e, se ci fosse, sarebbe comunque impensabile una auto-gestione da parte dei cittadini. Per questo esistevano i partiti o comunque i gruppi politici organizzati. Ho provato io stesso a sensibilizzare le persone sul Piano Strutturale: la maggior parte era inerte di fronte alla problematica, non essendo un fogna sotto casa che trabocca; spesso non capendo bene nemmeno di cosa si stesse parlando oppure semplicemente concordando che è il mattone che muove l’economia.
Dire che è la paura che frena una reazione popolare trovo non corrisponda al vero. Il cittadino va sensibilizzato o con scorciatoie di comunicazione emotive (come fa il “nemico”, che è il nemico della vera democrazia) oppure con una sensibilizzazione culturale che ricominci da zero….o, meglio ancora, le due cose assieme. Se poi fosse come dice Luciano Fiorani, a maggior ragione, solo un movimento politico che aggrega altre persone potrebbe dare il coraggio ai singoli “pavidi” di uscire allo scoperto.
Stavolta concordo solo in parte con Miccichè. Il ragionamento generale è corretto ma mal adatta al nostro comune dove vigono “potenti vincoli tribali” che condizionano pesantemente non solo la politica.
Sulla mancanza di strumenti invece ci credo poco. Con l’associazionismo diffuso e i mezzi che ci sono gli strumenti bastano e avanzano se si vuol farsi sentire.
In questi giorni un gruppo di cittadini che abitano proprio nella zona dove domani ci sarà il grande happening hanno raccolto le firme perchè non sono per niente contenti dello stato di via Talamone e hannno presentato l’istanza al sindaco.
Ormai non c’è più bisogno dei tutor e se si vuol dire qualcosa i modi non mancano, manca invece e molto il senso civico generale.
Si protesta solo quando c’è qualcosa che ci disturba nei paraggi della nostra abitazione le questioni generali pare non interessino nessuno ma in realtà c’è il timore di disturbare il manovratore perchè…hai visto mai?
la domanda che mi faccio spesso è: ma questi ci credono a quello che dicono?, sono veramente così annebbiati nei loro giudizi per pensare che va bene così?, oppure tanto per tirare avanti fanno finta di niente? Veramente pensano che amministrare bene un comune possa limitarsi a far propaganda con fiumi di inaugurazioni o con valanghe di comunicati stampa, addirittura come quello di ieri scritto prima che l’evento di cui parlava si svolgesse.
Anche questo, in verità, è un discorso che si è fatto diverse volte, anche su questo Blog. Per indignarsi ci vogliono almeno due requisiti: percepire una situazione come inadeguata e avere uno strumento per poter agire e incidere sulla realtà. A Chiusi spesso mancano ambedue le condizioni.
Molte persone vedono che la situazione va male ma la imputano ad una condizione generale italiana oppure non hanno gli strumenti per confrontare la situazione esistente con un’altra possibile.
Quando anche ci fosse la coscienza che ci sono problemi anche locali e non solo nazionali, non ci sono strumenti per poter agire. La maggioranza della popolazione votante è unita da vincoli tribali, un’altra quota ha già abdicato “a prescindere” e un terzo gruppo si oppone ma in modo talmente verbale e verboso che anche avendo ragioni da vendere la sua azione è poco più che insignificante. E lo è perchè il “segno” è debole e quindi lo è anche il segnale che arriva ai cittadini. Il chiusino poi è tendenzialmente crepuscolare, altro che visciaia e quello che a lui sembra un urlo è solo un accento più marcato. Come dice, scusi? Non ho sentito.
Buona fede o no in plancia di comando ci sono i giovani amministratori.
Su chi si vuol far ricadere la responsabilità di una propaganda ridicola che sta diventando occasione di dileggio anche nei comuni vicini?
Che la maggior parte dei chiusini sembrano diventati dei turisti di passaggio è un altro aspetto della questione.
Che il paese sprofondi non sembra gliene freghi più di tanto, l’importante è che davanti al portone di casa non ci siano le foglie morte dell’albero del vicino.
Il mio commento alle inaugurazioni delle fogne con tamburini e sbandieratori e allo stato del’economia locale è su http://www.primapaginachiusi.it... Non voglio ripetermi. Nè citarmi, né annoniarvi. Chi vuole può leggere lì. Però, che qualcuno stia prendendo per il culo la gente, anche quella che in buona fede e per consuetudine ha votato questa maggioranza, mi pare un fatto abbastanza evidente. Non so se il giovane sindaco Scaramelli, i giovani assessori Micheletti, Lanari, Sonnini e Bettollini, sulla cui buona fede non voglio discutere, dandola per scontata, se ne rendano conto. Perché se non se ne rendono conto, allora anche la buona fede serve a poco…
Appunto. E’esattamente quello che ho cercato di dire più velocemente nel post precedente. Questa è Chiusi. Così è se vi pare. E se non vi pare fante finta che sia così…