Nell’ultimo trimestre del 2010, feci un’interpellanza che riguardava le condizioni in cui i ragazzi di Montallese erano costretti ad aspettare gli autobus per raggiungere le varie scuole della zona.
I ragazzi infatti erano in balia di pioggia, neve e relativi schizzi di acqua alzati da macchine e camion di passaggio. Ieri ho visto che davanti alla centrale di betonaggio,stanno montando una pensilina. Non so se la cosa sia merito del comune o della società di mobilità, però è una cosa che fa piacere.
Ne saranno contenti gli abitanti e studenti di Montallese che vengono così ripagati per il loro contributo elettorale.Tanto dovevano gli amministratori alla loro “piccola Stalingrado”.
Ringrazio Paolo Scattoni per il suo intervento molto sensato
Per Martinozzi: grazie per il tuo interessamento e il tuo intervento del 2010, ma il problema della sosta dei ragazzi alle fermate lungo la statale, era stato sollevato tanti anni fà, già quando andavo a scuola io 35 anni fà, ma allora Montallese era fuori dalla carta geografica del comune!
In questi ultimi anni, per fortuna le cose sono cambiate, e qualcosa si intravede anche nelle frazione.
per Nicola Nenci: Montallese ha votato compatta e a Sinistra, se all’opposizione è rimasto un’altro pezzo di sinistra, questo mi dispiace ma non è colpa nostra.
Ciao Niccolò, forse allora ho sbagliato ad inserire un commento nel tuo articolo. Non mi interessa sapere chi ha posto il problema e di quale schieramento politico fa parte, da parte mia volevo solo constatare che in questa amministrazione mi sembra di cogliere una maggioere attenzione alle piccole problematiche riferibile agli interventi di manutenzione ordinaria non solo a Montallese ma in tutto il territorio Chiusino. Non credo che il Responsabile dei Lavori Pubblici del Comune nel dare incarico agli operai conosca il colore politico di coloro che fanno la segnalazione……
Permettetemi di dissentire dalla maggior parte dei commenti. Montallese è una piccola comunità che è (o almeno sembra) molto coesa con le sue abitudini e le sue regole.
Staligrado? Salò? Non capisco questa ironia da parte di persone che conosco o avuto modo di apprezzare nelle discussioni in questo blog. Perché mai una piccola opera pubblica debba essere considerata una ricompensa per la fedeltà elettorale?
Quello che ritengo importante è continuare a confrontarsi senza irrigidimenti preconcetti.
Forse Lei, Signor Massimo,non ha ben letto.
Sono stato io di “Destra” a pensare alla “sensibilità”nei confronti di cittadini che certamente non mi sostenevano.
Ringrazio il Signor Nenci per la precisazione.La cultura non è acqua !
Visto come i residenti di Montallese hanno votato alle ultime elezioni, io la definirei più una piccola Salò, che una piccola Stalingrado, soprattutto per le modalità in cui sono stati ripartiti i voti. Inoltre non vedo che tipo di attinenza ci sia fra Montallese e una città (che, peraltro, non esiste più) dell’ex Unione Sovietica: a Montallese mica hanno votato un rappresentante comunista….
Oltre il giudizio politico di ognuno di noi, credo che sia obbiettivo riconoscere a questa amministrazione una nuova sensibilità ed attenzione alle piccole ma, importanti problematiche dei cittadini con risvolti positivi per tutta la collettività. Tutto ciò dovrebbe quindi incentivare i cittadini ad una maggiore partecipazione ed interesse alle problematiche pubbliche.
Il mio cuore, dalla giovane età è stato socialista, ma ho partecipato per molto tempo a certe feste fin dagli anni 50 come quella dell’otto marzo, al teatro di Chiusi dove ci si divertiva a fare teatro in un’atmosfera di quei tempi con gente alla buona che ti applaudiva. Era un ambiente semplice, io giovane amante di recitare e fare il comico, e nessuno mi ha mai impedito di parteciparvi.
Diciamocelo quella festa era organizzata dalle donne del Pci ma al di la di quello che possa essere stato il comunismo, li non c’era nemmeno l’ombra ma sembrava di vivere quel clima che vedevo nei film di peppone e don camillo. Non dimentichiamolo, quel partito chiamato Pci anche se non era il mio, gli porto rispetto, peccato pero’ che non e’ riuscito a lasciare degli eredi validi per ottenere a difesa dei lavoratori quello che ha ottenuto lui pur stando all’opposizione per diversi anni. Forse allora esisteva una democrazia, e c’era forse un dialogo tra chi comandava e chi si opponeva poi cambiando continuamente nome ed uomini al comando, secondo me non c’e rimasto niente di storico.
Io non sono di parte ma i miei pensieri li esterno così come li penso se sbaglio non lo faccio con cattiveria, perdonatemi. Speriamo che i più poveri ritrovino un loro difensore democratico ed intelligente che sappia dialogare non solo criticare ma propositivo e che svolga i fatti.
A proposito di Stalingrado, ce n’era un altra di Stalingrado da queste parti anche se in provincia di Perugia: Moiano, quella sì Stalingrado vera! Vera al punto che da tempi immemorabli era stata oggetto di ritorsioni e scorribande sotto il fascismo poi anche di bombe negli anni ’70.
Guardiamo che fine ha fatto quel cuore culturale che aveva nella sua Casa del Popolo ricordata da me qualche ”Post” fà: bar, macchinette da giuoco funzionanti con euro, salone delle feste, ballo, pizza, 8 Marzo commemorato davanti a 50 donne scatenate che si eccitano davanti allo Strip Tease maschile. Gode solo uno: quella parte del PD che non molto tempo fa si chiamava come un fiore, piena di persone che avevano invisa la parte politicamente e culturalmente più legata alla sinistra, dove dietro di loro c’è una schiera di burattinai che tirano le fila, burattinai vestiti di nero ed in tonaca che hanno applicato quel vecchio detto sempre valido e comprovato: ”se non puoi battere il tuo nemico ti ci devi alleare”. Detto fatto.
Da tempo immemorabile hanno sempre saputo che spazzata via una cultura è uno scherzo sovrapporre la loro. Ci sono già riusciti facendo passare che tale sia l’interesse del 80% del popolo italiano. Se stà bene ai burattini ben venga. E com’è a Moiano è dappertutto! Ma i burattini rimangono burattni e spesso i burattini condividono anche le idee di chi li tira per i fili a cui sono legati e li fanno ballare se no non ballerebbero a comando, farebbero altro; quello che facevano molto tempo fa: la lotta! Adesso vanno all’ARCI a guardare la partita. Al Sig.Bischeri e a chi ha la memoria corta volevo dire che non mi sembra che lo sfruttamento coloniale sia finito, a me sembra che continui e che vada sempre peggio.
Caro Niccoló (Martinozzi), come ebbi occasione di dirti, scherzando, ovviamente, in campagna elettorale: “magari avessi ragione tu!” che si tratta di una piccola Stalingrado… Invece…
La “piccola Stalingrado” ringrazia: è un’altro piccolo segno di considerazione da parte dell’amministrazione comunale,che ringraziamo è di buon auspicio…..l’era dello sfruttamento coloniale è finito.