Che la politica a Chiusi stesse vivendo un periodo nero ce ne eravamo accorti in diversi e da un bel pezzo. L’insediamento del nuovo Consiglio comunale avvenuto ieri all’ombra della tensostruttura, nel cortile delle ex scuole elementari di Chiusi città, ne è stata ulteriore conferma. Se si eccettuano gli interventi di Fulvio Barni e Giorgio Cioncoloni si è assistito, in questa prima seduta, a dichiarazioni improntate esclusivamente ad un generico impegno “a fare il bene del paese” (ci mancherebbe altro!).
Hanno invece lasciato di stucco i brevi discorsi del capogruppo di maggioranza Alessandro Brilli e del consigliere Gianluca Annulli. In replica all’intervento di Barni che aveva ricordato i travagli del Pd e la reticenza a prendere atto di quanto sancito dall’esito elettorale (lo smottamento del 20% della maggioranza e la nuova presenza in consiglio di una forza di sinistra che ha raccolto quasi il 30%) il neo capogruppo ha tagliato corto dicendo che di politica si parla nelle sedi opportune e cioè in quelle dei partiti. Come a dire qui siamo in Consiglio comunale e non è il caso di fare certi ragionamenti, qui siamo a parlare di marciapiedi, come aveva, d’altra parte, fatto in precedenza e diffusamente il sindaco nell’illustrare il suo programma.
Ma quello che ha suscitato maggior sconcerto è stata l’infelice battuta del consigliere Gianluca Annulli: “basta con le alchimie politiche!”. Forse, per chi non lo sapesse, è il caso di ricordare che il consigliere Annulli era già presente nel vecchio Consiglio comunale, ma siedeva tra i banchi dell’opposizione. Stavolta invece si è posizionato tra quelli della maggioranza con un’inversione a u proprio nell’imminenza della scadenza elettorale sospinto e appoggiato dall’ala “feliciana” dei socialisti che nelle elezioni del 2007 avevano visto bene di dar vita ad una lista di opposizione al centrosinistra.
A sentir dire da questi personaggi “basta con le alchimie politiche” c’è da rimanere francamente disarmati. Ma non certo il caloroso pubblico presente che ha sottolineato l’uscita di quello che fino a ieri era un oppositore con scroscianti applausi.
Se questo è il sentire di una bella parte della popolazione di Chiusi, e non v’è dubbio che lo sia, non resta che rispolverare il motto del procuratore Borrelli: Resistere, resistere, resistere.
Perchè il berlusconismo (comunque vadano i ballottaggi di Milano e Napoli) è vivo e vegeto e ha permeato, anche da queste parti, sia la politica dominante che il sentire di tanta gente semplice che, magari ingenuamente, continua a dirsi di sinistra.
Fermo restando che è giusto vedere la nuova compagine alla prova dei fatti e poi criticare se vi è da criticare oppure approvare se vi è da approvare( una opposizione preconcetta sarebbe già una mezza vittoria di chi governa),mi facevo la seguente domanda : c’è nessuno che possa rispondere agli ultimi 5 righi di Paolo Scattoni a proposito di ciò che individua come secondo elemento negativo ? Sarei curioso di sentire cosa ne pensa la gente e gli iscritti al PD. Attendo fiducioso.
Ecco, questo é preoccupante: visto che i prezzi delle abitazioni, a Chiusi, mi paiono tutt’altro che esagerati, farli crollare significherà una discreta rimessa per gli attuali proprietari.
Eppoi, perché? L’obiettivo é forse quello di portare a Chiusi 12.000 e passa anime dal basso potere d’acquisto?
Anna (Duchini) come te penso che quella sia la proposta. Il processo per imporla è però complesso e per farlo passare o per respingerlo occorre dominarlo in tutte le sue parti.
Agnese, a me pare che il “trasversalismo berlusconiano”, chiamato in causa da te e dal Cioncoloni, non è tanto espressione di un polo politico, ma affonda invece le sue radici nel malcoltento che i partiti avevano generato grazie a certe logiche di “salvaguardia del potere” da loro praticate.
In pratica Berlusconi (grande amico di Craxi, ossia affine all’ex PSI, ossia -si potrebbe addirittura pensare- vicino alla sinistra) ha cavalcato un’onda di malumore facendo intravedere all’elettore la speranza di una Politica realmente condivisa e condivisibile, nella quale il Cittadino avrebbe finalmente potuto rappresentare il rispettato utente nonché fine ultimo del sistema Stato. Ha per esempio più volte affermato di voler liberare il mercato dalle troppe ingerenze esercitate da partiti e lobbies, che è senz’altro un problema molto sentito in una nazione ad alto grado di corruzione come la nostra.
Ora, fatte le debite proporzioni, mi pare che quelle sono le stesse aspettative che hanno mosso la nascita di iniziative tipo questo (e il poro) blog, il Comitato Res Publica e la lista La Primavera.
Il fatto che oggi, in Toscana, la sinistra “interpreti il ruolo” del berlusconismo, non mi stupisce neanche un po’: è quella che comanda in Toscana. Quindi è quella “impicciata” con le lobby, è quella che cerca di trarre “opportunità” (€€€) dai “problemi” (i cittadini), è quella che impone le proprie scelte, è quella che non ha alcuna intenzione di palesare i propri giochi di potere.
Berlusconi ha l’indubbio primato di aver scardinato certe logiche partitiche, tanto da far apparire i (grandi) partiti come già erano quando entrò in campo: un coacervo di pressioni di potere portate avanti da piccoli e grandi abusatori.
Personalmente credo che noi tutti vorremmo tornare alla Politica, che è sostanza che passa per l’Etica, che è quella che manca da decenni nei partiti. Destra e Sinistra andranno ricostruite poi: anche di quelle son decenni che non se ne vede più l’ombra…
Il nuovo sindaco-urbanista cosa intende per sviluppo sostenibile ce l’ha detto chiaramente: case su case, a Montallese, Poggio Gallina, santa Caterina e per sovrammercato anche al campo sportivo. Ma queste ultime solo per calmierare i prezzi.
Dobbiamo attendere che faccia tirare su le gru per fare una valutazione su casa dobbiamo aspettarci?
Anche io sono nata e cresciuta in piena “era Berlusconi”, prima con i programmi per bambini della fininvest, poi con mediaset, ma sicuramente non ho assimilato la politica berlusconiana; anzi, tutto questo “ovattamento” di idee che ci hanno propinato per anni ha sortito in me l’effetto opposto. Mi indigno ancora di più quando sento persone che si ritengono di sinistra promuovere una politica del genere, in puro stile berlusconiano e anche – se vogliamo, perchè no? – “renziano”. Credo che Scaramelli & c. abbiano finora dato peso agli orpelli e ai fronzoli della politica cittadina e ancora non abbiano toccato con mano i veri problemi… ma forse non è neppure un loro intento. Sicuramente dare dell’ “antipolitica” ad una lista di centrosinstra che in meno di un mese è riuscita ad ottenere quasi 1400 voti significa prima di tutto essere ignoranti, nel senso che si ignora il significato della parola politica e quindi la lingua italiana, secondo che si cerca di sminuire l’avversario facendo del mero populismo e cercando di spostare l’attenzione dalle cose serie. Questo non è puro stile berlusconiano? Chi si ritiene di sinistra dovrebbe quantomeno rifletterci un po’ su…
Le dieci righe valgono sempre? (1-1)
Nel merito sono completamente d’accordo, pareva più una rimpatriata tra amici che l’insediamento del nuovo Consiglio comunale.
Almeno fino all’intervento del Barni che ha spezzato un’atmosfera sicuramente troppo informale.
Del consiglio “all’aperto” mi hanno colpito due cose. Ambedue negativamente. La prima riguarda lo stile. Capisco la necessità di trovare uno spazio per il primo consiglio che potesse contenere tutti quelli interessati alle presentazioni delle intenzioni del sindacoe e dei vari gruppi consiliari. Quello che non mi è proprio piaciuto è stata la disinvoltura con cui sono state violate alcune regole magari non scritte, ma che il contesto richiederebbe. Trovo ianccettabile che ci si rivolga fra consiglieri per nome proprio. In Inghilterra in parlamento non si cita mai il nome di eventauli colleghi, ma solo al presidente con la formule del tipo “l’onorevole signore (o “amico” se è dello stesso partito) di ….” facendo seguire il nome del collegio uninominale di elezione del parlamentare citato. Nel nostro parlamento si citano i cognomi degli interlocutori, ma almeno ci si dà del lei e sempre rivolgendosi al presidente.
Nel consiglio all’aperto si è raggiunto il colmo quando per la designazione della presidenza del proprio gruppo consiliare la signora Fiorini ha coinvolta una persona del pubblico. Mi sono meravigliato che nessuno (almeno qualcuno dell’opposizione) abbia richiamato al rispetto delle regole. Sarò un inguaribile conservatore, ma per me il rispetto della forma è sostanza.
Il secondo elemento negativo e questo è davverio di contenuto sono stati i passaggi sul piano strutturale e sulla conferma della edificazione fra Chiusi Scalo e Chiusi Città e le previsioni su Montallese. Anche qui nessuno ha sottolineato. La mia impressione è che a Scaramelli sia stata data la possibilità di nominare la giunta degli amici, ma chi ha dato questo permesso ha richiesto garanzie sulla edificazione. E infatti il Sindaco ha mantenuto per sé la delega all’urbanistica, nonostante che gli ultimi due sindaci-urbanisti (Ciarini e Ceccobao) abbiano dato pessima prova.
Ahi. La Fiorini vuole forse praticare un po’ di do ut des?
Per la cronaca, i tre consiglieri della Primavera hanno votato contro il programma della “giunta Scaramelli” mentre la Fiorini si è astenuta.
Se il problema fosse solo di linguaggio, sarebbe sufficiente far presente al neo-eletto “board of directors” che dovranno rendere conto del loro operato agli “stake-holders” (gli azionisti). Che il “core business” del comune è l’amministrazione di un territorio e dei servizi ad esso legati. Che i vincoli al loro operato sono più stringenti che in una SPA e che alla fin fine gli azionisti dispongono sempre di una “golden share”.
Il problema vero è che non si tratta solo di una questione di linguaggio, ma di obiettivi: i loro sono ben precisi e, purtroppo per Chiusi, vengono da lontano: quella di Chiusi “non è una realtà secondaria”. Ergo, quelli che contano non ci mollano…
Non è ammissibile neanche il fraintendimento culturale in questo contesto e non mi pare, insomma, che si possa risolvere tendendo loro la mano: l’unica è battagliarci duramente e rendere immediatamente di pubblico dominio qualsiasi idea venga loro suggerita.
se dobbiamo mettere in piedi una discussione sul fatto che sia opportuno o meno parlare di politica in consiglio comunale allora siamo messi molto peggio di come credevo.
io sono andato via dopo che era stato annunciato “lo sviluppo del Fondo Valle”, a tutti i modi forse è bene che il PD ed i suoi “seguaci” vadano a a vedere l’etimologia della parola “Politica”. Forse si renderebbero conto che non si può parlare di Politica, soltanto nelle “sedi appropriate”.
Sono convinto, oggi ancora più di ieri, che il mio intervento all’insediamento del nuovo Consiglio Comunale sia stato attinente e pertinente con quella che dovrebbe essere la Politica, quella con la P maiuscola, quella vera, quella fatta di confronti forti ma anche di analisi vere. A volte fuori dai denti, che possono apparire duri e a chi sono diretti possono non piacere. Sono anche cosciente del fatto che ieri ho sciupato la festa a qualcuno, ma, purtroppo per loro, avrebbero dovuto rendersi conto che non eravamo lì per festeggiare qualcosa. Si sono impermaliti perché ho detto alcune verità, nel posto giusto e nella sede più adatta, non come ha sottolineato il capo gruppo del centro sinistra per Chiusi, affermando che di politica si parla soltanto nelle sedi dei partiti. Mi è stato contestato anche il fatto che non abbia minimamente fatto cenno all’apertura di credito verso la nuova amministrazione, che, essendo nuova, (soltanto per questo?) lo meritava. Per le passate amministrazioni ho firmato spesso cambiali in bianco sulla fiducia ma, purtroppo per me, sono scadute e la cittadinanza ha riscosso poco, per non dire niente. La nuova amministrazione ci faccia vedere che lavora veramente nell’interesse di Chiusi e io riaprirò il credito nei loro confronti.
Il rinnovamento della Politica a mio parere deve diventare la “mission” del terzo millennio. La qualità delle relazioni politiche influenza quella delle relazioni sociali, culturali ed economiche. Queste relazioni fanno città, fanno popolo, fanno mondo. Noi siamo responsabili di quanto avviene a Chiusi, ma Chiusi non è sottovuoto, è inserita in un sistema politico nazionale di cui sarebbe stupido non tener conto. Io non ho ricette, ma l’ ultima cosa che posso dire e che la sorte dei partiti nazionali non mi riguarda. Non lo dico solo da cittadino di Chiusi o da iscritto al PD. Lo dico da cristiano e da ministro della Chiesa cattolica: “La politica è la nuova frontiera dell’ annuncio cristiano di liberazione”, e questo non ha niente a che fare con la lotta di classe o con ideologie di parte. Si tratta molto semplicemente di “rendere ragione della speranza che è nei credenti (1Pt 3, 15)”. E di speranza c’ è bisogno perchè l’ impresa è davvero titanica.
Quanto affermano Luciano Fiorani e Giorgio Cioncoloni è verissimo, ma, vorrei provare a trovare qualche scusante al comportamento dei giovani consiglieri e amministratori : forse non sanno quello che fanno! E magari pensano di fare anche bene!
Mi spiego: stiamo parlando di persone che, quando Berlusconi è salito al potere, avevano circa una decina di anni di età, è quindi normale che abbiamo assimilato una concezione del fare politica e del metodo politico tipica del berlusconismo (la grande ammirazione per Renzi che ho riscontrato parlando con alcuni di loro ne è la prova). Quello che per noi è un semplice intervento politico, per loro è un “attacco”, magari anche fuori tema perche si deve parlare solo di amministrazione, al massimo si tratta solo dell’intervento di cattivi guastafeste che vogliono interrompere quel bel clima da convention (yes we can) che si era creato con il pubblico.
Non ne faccio una colpa a loro, loro questo conoscono e questo fanno, ma vorrei lanciare un accorato appello a coloro che hanno conosciuto anche una politica più alta e una vita di partito più partecipata: Non lasciatevi rottamare! Insegnate a questi giovani che la vita di partito può essere anche bella e stimolante. Riprendetevi i partiti dalla dittatura delle segreterie provinciali e dei vari ras del momento!
Ai giovani amministratori vorrei solo rivolgere la preghiera di provare ad ascoltare le critiche che vengono poste loro, magari non sono tutti “attentati!”. Mio padre mi diceva sempre: “Quando qualcuno ti dice che stai facendo una cazzata, tu vai a casa e pensaci, magari ha i suoi motivi per dirtelo e qualche ragione, poi, se dopo averci pensato sei ancora convinto di avere ragione fai come ti pare!”. Già questo, per iniziare bene, basterebbe.
Senza rancore.
luciano (FIORANI), hai assolutamente ragione su tutto , il mio è solo uno sfogo personale e un momento di debolezza vedendo ciò che mi circonda, più di vent’anni a remare contro mi hanno forse logorato le braccia e non solo quelle.
XScaramelli (Luca). Purtroppo la realta è quella che è non quella che vorremmo che fosse.
In questi mesi abbiamo conosciuto tanti giovani che si sono avvicinati alla politica con lo spirito giusto (passione e disinteresse personale). Rappresentano anche loro un aspetto del nostro paese. Non possiamo lasciarli soli.
Rispetto ad un anno fa vedo molti elementi positivi. Certo la strada è lunga ma non dispero.
impegni urgenti legati alla mia professione mi hanno impedito di essere presente al consiglio comunale.
sentendo i racconti che mi hanno fatto e leggendo questo articolo mi dispiace per la sua salute ma ringrazio quel cane che mi ha costretto in ambulatorio.
la ferita delle dichiarazioni del sindaco in campagna elettorale sul fatto che la primavera fosse l’antipolitica per me è ancora aperta e lo rimarrà per molto, poi sentire i contenuti del dibattito in consiglio comunale e capire chi è che ti ha definito l’antipolitica fa ancora più male, evidentemente però va bene così, la folla applaude quindi sono loro nel giusto, esprimo dunque rispetto al comune sentire e non sò a questo punto se serva e sia giusto resistere. scusa luciano ma a cosa vuoi resistere se strappa gli applausi uno che in un mese fa un triplo salto mortale e passa dall’opposizione alla maggioranza e ha anche l’arroganza di dire basta alle alchimie politiche.
L’insediamento della “giunta Scaramelli”, come il sindaco stesso l’ha entusiasticamente definita, ha dimostrato, se ce n’era bisogno, che, in questi lunghi anni di assolutismo, il potere amministrativo ha lentamente fagocitato quello politico, con la complicità di quei politici che, per interesse o incapacità, non se ne sono mai preoccupati. Il consiglio comunale è stato infatti svuotato di ogni prerogativa politica. L’attuale concezione del ruolo consiliare, che è emersa in tutta la sua crudezza, è che sia ormai assimilabile a quello di un consiglio di amministrazione societario, in cui ci si deve limitare ad esaminare ed approvare i progetti presentati dall’amministratore delegato. Il trasversalismo berlusconiano sta ormai dilagando. Proveremo a costruire qualche diga, ma avremo bisogno dell’aiuto di tutti coloro che vogliono invertire un tale degrado.