Non ho mai saputo il motivo reale della chiusura al pubblico delle tombe etrusche. Ho provato a chiederlo ma nessuno me lo ha saputo dire chiaramente.
Ora però, la Tomba della Scimmia e quella della Pellegrina, chiuse dal 7 di Dicembre, sono state riaperte al pubblico. Mi fa estremamente piacere perchè proprio oggi due operatrici turistiche della nostra città si sono recate a Roma per partecipare alla Fiera turistica internazionale “ART Cities Exchange” http://www.eurcongressiroma.it/eventi/art-cities-exchange-2/ per promuovere la nostra bella realtà e dove avevano già appuntamenti fissati con “tour operator” di varie parti del mondo, olandesi tedeschi americani francesi ed altri.
La partecipazione alla fiera è stata voluta fortemente dalla associazione Pro Loco ed ha avuto il pieno appoggio dall’Amministarzione Comunale. Per fortuna le ragazze potranno dire che a Chiusi anche le Tombe Etrusche sono visitabili.
A quanto mi risulta, questa sarebbe la prima iniziativa di un progetto più ampio che la Pro Loco e l’ufficio turistico hanno elaborato e presentato all’Amministrazione Comunale e alla Banca Valdichiana dai quali hanno ricevuto la massima disponibilità.
Dopo il polverone alzato, anche su questo blog, speriamo qualcosa si muova per tutto il comparto archeologico della città.
Non è nemmeno facile una programmazione turistica senza infrastrutture, al massimo sarà una ridotta programmazione.
Per Alessandro Bologni: La soprintendente Dott.ssa Mariarosaria Barbera, con la nota pubblicata da Primapagina, i motivi li ha spiegati: la necesità di garantire quelle “procedure di accesso…” di cui sotto.
Erano motivi sufficienti e tali da dover chiudere le tombe? Se il personale si sentiva “poco sicuro” e si rifiutava di accompagnare i visitatori, allora…..
Le avranno riaperte proprio perchè se no che andavano a dire le due operatrici turistiche? Oppure saranno state trovate soluzioni che garantiscano “procedure di accesso del personale, in condizioni di sicurezza, al di fuori della sede istituzionale di servizio”. Così ha scritto la Soprintendente della Toscana. Il che vuol dire – tradotto – dare delle garanzie o una macchina al personale che per accompagnare i visitatori alle tombe deve abbandonare la sede istituzionale di servizio, cioè il Museo. Quali garanzie avranno escogitato?
Certo non è facile una programmazione turistica se l’apertura o la chiusura delle Tombe non è determinabile con certezza…..