di Paolo Scattoni
In attesa che l’ufficio tecnico ci faccia cortesemente consultare la documentazione relativa alle lottizzazioni attive e al loro stato di avanzamento, possiamo dedicarci alle carte disponibili.
Come noto la legge regionale prevede per il Piano strutturale la definizione di Unità Territorilali Organiche Elementari. Quelle aree cioè per cui sono previste più intense trasformazioni. Una di queste si chiama “Asse produttivo del Colmatone Fondovalle”.
E’ un’area che va dalle Cardete, dove sorge l’attuale area per gli insediamenti produttivi (con un’improbabile aggiunta verso l’area della seconda fornace di Chiusi), prosegue lungo la ferrovia sino ad arrivare all’area prevista per il centro intermodale. Un’area vastissima che dovrebbe ospitare quasi 800.000 metri cubi.
C’è però una strana appendice, infatti all’altezza del sottopasso c’è un un cuneo oltre la strada. Ma per fare cosa; semplice, ricollegarsi con l’attuale area Ludovichi. Infatti le UTOE debbono essere caratterizzate da continuità territoriale.
E dove sta la contiguità territoriale? In un unico punto localizzato all’incorocio fra la linea ferroviaria e il cavalcavia.
Ma, nonostante la piroetta, si tratta di vera continuità territoriale? Direi di no. Infatti per andare dall’area Ludovichi al resto dell’UTOE occorre fare un lungo giro di oltre un chilometro attraversando una parte del centro abitato dello Scalo.
Ma non è soltanto una questione di definizioni, ma anche di funzionalità urbanistica. L’impianto di produzione delle traversine ferroviarie in cemento, attualmente fermo ma che si spera riprenda al più presto la produzione, trova il suo sbocco obbligato in via Manzoni con un intenso via vai di autotreni.
C’è poi la previsione del centro commerciale al Mar Nero, tanto caro al nostro Sindaco. Siccome aree libere per questo centro commerciale non ce ne sono se non quella del magazzino dismesso Della Ciana, che confina con l’area Ludovichi, non potrà che attirare il necessario traffico esclusivamente in Via Manzoni. Si tratta quindi di capire quale sia l’effetto cumulativo su via Manzoni di due insediamenti ambedue pesanti attrattori di traffico. Ecco un buon argomento per un’osservazione.
Magari la cosa è sfuggita ai progettisti e non vorremmo che sfugga ai tecnici istruttori di Provincia e Regione.
Per paolo: non era un appunto a te, era una mia curiosità e una mia necessità di capirci qualcosa di più…
Chiedo scusa per l’imprecisione. Per la strada delle Cardete intendevo le ultime propaggini dell’area industriale di Chiusi. Se analizzi la carta che ho inserito vedrai che l’UTOE Colmatone Fondovalle contiene l’attuale area industriale compresa l’ultima propaggine non ancora attuata.
Ad un certo punto c’è una diversione filiforme che collega con l’area della seconda fornace di Chiusi, che ho definito improbabile perché non se neriesce a capire la logica. Poi l’area dell’UTOE prosegue comprendendo l’area conmpresa fra la ferrovia e la strada di fondovalle (soltanto ai confini del comune di Chiusi ovviamente) e include i capannoni dismessi del progettato impianto di decoibentazione (di cui sai vita, miracoli e morte) poi si prosegue e si arriva all’area dell’ipotizzato centro intermodale, si attraversa la strada all’altezza del sottopasso per arrivare al punto “ideale” famoso di collegamento con l’area Ludovichi.
Sull’ipotesi stradale nulla ho trovato nel piano. Magari qualcuno più attento di me potrrà aver trovato qualcosa e può intervenire.
Qualche spiegazione in più, please: l’area produttiva delle Cardete è in territorio di Città della Pieve e non di Chiusi. Questo non conta nulla rispetto alle previsioni e progettazioni di insediamenti?
L’area Cerdete è stata realizzata ed è in gran parte proprietà Lodovichi (sarà mica questa la continuità di cui sopra?)
Ho sentito parlare di un possibile collegamento ta l’area Lodovichi (via Manzoni) e la S.S. 146 nei pressi della rotonda e della bretella che porta a Moiano saltando Po’ Bandino, da lì alle Cardete sarebbe uno scherzo: con la bretella che si innesta nella Fondovalle l’area ex centro intermodale prima e Cardete poi sarebbero ad un tiro di schioppo e in quasi contiguità… Ti risulta niente in proposito?
Infine: ovvio che se il traffico fosse dirottato su via Manzoni (con nuovi insediamenti commerciali e produttivi e per viabilità di servizio a tali attività…) sarebbe un bel problema. Già oggi c’è un certo affollamento di mezzi e la Lodovichi non lavora a regime.