Il paese dell’immagine

di Carlo Giulietti

Tra gli appellativi che si addicono al nostro paese (Italia) ci sta sicuramente anche “il paese delle emergenze”, non ne termina una che subito ce n’è un’altra.

Alcune, quando coinvolgono un numero limitato di persone, non offrono immagini drammaticamente spettacolari e soprattutto non fanno vittime, passano quasi nel silenzio tante se ne susseguono.

Scritto questo mi è venuta la curiosità di digitare “il paese delle emergenze” su Google e qualora ne avessi avuto bisogno, ho subito avuto la conferma di non essere per nulla originale.

Evidentemente neppure le circa cinquantasei ore passate senza energia elettrica sono state sufficienti a migliorarmi la fantasia!

E’ si, tanto(forse da qualche parte anche di più) è durato il black out, provocato dai 10-20 centimetri di neve caduti nella zona. Delle circa 37 ore passate, oltre che senza illuminazione, che sarebbe il minimo, anche senza riscaldamento, acqua calda ecc. e per fortuna che ho conservato un vecchio apparecchio telefonico che per funzionare non ha bisogno di energia elettrica!

E in tutto questo tempo nessuno che sapesse dire quanto saremmo dovuti andare avanti con tale situazione! Dall’Enel rispondevano che avevano vari guasti serissimi e che non sapevano quando avrebbero risolto, anche se con vari giri di parole.

La prima serata può anche essere stata simpatica, a lume di candela, camino acceso, la neve fuori, poi, alcuni miei vicini hanno abbandonato le abitazioni rifugiandosi da parenti, io invece ho deciso mettermi alla ricerca di una soluzione in autonomia e l’ho trovata (un generatore), ma mi è costata ben oltre 1.000 euro, che ovviamente nessuno mi restituirà. 

Comunque, appena sistemato il generatore, un amico che aveva scelto la mia stessa soluzione mi ha chiamato, dicendomi tra le altre cose, che appena rimessa in funzione la TV ha visto passare, come per beffa lo spot di Enel, che a sua detta costerebbe alcune decine di migliaia di euro, cambiato canale idem, doppia beffa!… Ma porcaccia miseria, siamo proprio anche il paese dell’immagine, la prima cosa da curare non è la sostanza, ma l’immagine, ovunque, dal piccolo al grande, dalle amministrazioni alle aziende.

Una volta eravamo famosi per la qualità dei nostri prodotti, ora lo diventeremo, se ancora non lo siamo, per la cura dell’immagine.

Qualcuno ha avanzato la convinzione che, nel caso di Enel, la causa del peggioramento del servizio dipenda dalla privatizzazione, io propendo più per lo scadimento della classe dirigente, ad ogni livello, conseguenza anche della degenerazione della politica, che come abbiamo affermato in tanti anche sul blog, con vari meccanismi, porta tanti “capaci signorsì” a sedere in posti in cui ci sarebbe invece necessità di Capaci con la C maiuscola!

Mentre scrivo, siamo oltre la mezzanotte, al canale TV dove sparano tg a raffica, scorrono le immagini di Roma bloccata, di auto in coda per oltre dieci ore, dei treni soppressi…

Altro lavoro per la Protezione Civile (scusate il luogo comune, ma quanto sarebbe meglio spendere per prevenire anziché per curare?) speriamo almeno che non ci sia chi specula sulle disgrazie altrui per farsi “bello” o peggio, per procacciarsi affari illeciti!

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6 risposte a Il paese dell’immagine

  1. Paolo Giglioni scrive:

    Scusate ho sbagliato a scrivere, errori di battitura ! Volevo solo dire che questa sbornia liberista, ha rovinato un servizio pubblico come quello della fornitura dell’energia elettrica !

  2. Paolo Giglioni scrive:

    Ho letto i vostri commenti e debbo dire che sono concorde con molte delle vostre riflessioni ! Vorrei aggiungerne altre che riguardano questa emergenza : la prima riguarda la giusta considerazione che il nostro comune ha dato a questa situazione, si puó dire che tutta l’organizzazione comunale ai vari livelli é stata presente e vicina ai cittadini, come hanno dato un buon segnale le Istituzioni superiori (Unione dei comuni, Provincia e regione ; quello che non si puo’ dire dell’Enel, non ora ma delle inefficienze che
    vengagli dagli scarsi investimenti tecnologici soprattutto a questa sbornia liberista cheprivatizzare a privatizzare il servizio energetico. Mio Padre negli anni “60 era un dipendente Enel, quasi alla fine della sua vita era diventato dirigente dell’ agenzia di Montepulciano e mi ricordo che le cose funzionavano !Ora mi si dira’ che le cose sono cambiate, a livello di impianti e di organizzazione, pero’ non vedo piu’ a livello dirigenziale quello spirito di servizio !

  3. CARLO GIULIETTI scrive:

    Luana, hai fatto bene a sottolineare che le responsabilità delle Amministrazioni Comunali in certi casi sono relative (sottolineo in certi). Questo è uno di quelli, qui è l’Enel o chi per lei, Terna credo sia la responsabile delle linee elettriche, che deve essere chiamata in causa, essendo una società che deve guardare in primo luogo al profitto cerca logicamente di investire il minimo indispensabile per la sicurezza delle linee, se gli viene consentito.
    In varie occasioni movimenti di cittadini e/o amministrazioni più sensibili hanno sollecitato l’interramento dei cavi, anche in relazione all’estetica ed ai campi elettromagnetici, ma poco si è ottenuto. (Il maggior utilizzo di cavi per livelli di tensione inferiori a 380 kV è possibile per i seguenti motivi: la potenza trasportata da una terna di cavi interrati a 132/150/220 kV è paragonabile a quella di una terna di cavi aerei… http://www.terna.it/LinkClick.aspx?fileticket=… )
    E in questi casi le potenze in gioco sono ancora minori.
    In certe situazioni si possono usare anche cavi con anima d’acciaio o sistemi per autoriscaldare i cavi per evitare l’accumulo di neve e ghiaccio. Si tratta di volere o di far volere e qui entra in gioco la politica, perché poi le soluzioni si trovano.
    Per la richiesta danni, penso sia tempo perso, ci sono stati precedenti e visto che ci sono di mezzo eventi naturali, la vedo dura.

  4. luana scipioni scrive:

    Sono perfettamente in sintonia con le considerazioni di Carlo. Non è possibile accettare un’emergenza ogni volta che piove, che nevica oppure fa caldo. Le responsabilità di questi strapagati menager (Enel, Ferrovie, Alitalia ecc.) sono evidenti a tutti, ma l’atteggiamento di denuncia verbale e di censura nei confronti della politica, credo non basti più. E tanto meno mi sembra produttivo fare dell’Amministrazione Comunale il catalizzatore di tutte le disgrazie.
    Dove abito io l’energia elettrica è tornata dopo ca 78 ore. Dopo la prima giornata i centralini Enel non rispondevano più, però sapevano perfettamente chi era al buio, perchè non si sono degnati di comunicare i tempi del ripristino ?
    Vorrei fare 2 proposte: la prima un invito a valutare la possibilità di un’azione collettiva (class action) nei confronti di Enel per risarcimento danni, e la seconda è un appello a tutti quelli che non possiedono una “pala” a procurarsela.

  5. pmicciche scrive:

    Ero negli USA, nella capitale Washington, durante uno dei tanti Uragani. Molta gente era disperata perché dopo due settimane la corrente elettrica non era ancora tornata, coinvolgendo centinaia di migliaia di persone. Gli restava solo il fatalismo: le compagnie devono fare profitto e quindi spendono poco in squadre manutenzione. Nelle periferie ci sono ancora selve di chilomteri di pali elettrici di legno che da noi sono fuori legge da un pezzo. Altro capitolo. Una mia parente ad Atlanta è morta qualche settimane fa, a meno di cinquant’anni, per un tumore. Molti mesi orsono aveva avuto delle avvisaglie ma non aveva potuto fare né analisi nè terapie. La sua ditta era appena fallita ed erano risuciti ad “assicurare” all’assistenza sanitaria solo i bambini. Qui da noi abbiamo costruito una rete ferroviaria con i soldi pubblici e la stiamo usando per il profitto pubblico (un vero controsenso in termini) e privato. Se continua così uccederà anche ad Elettricità e Sanità. Non è solo colpa di una cattiva classe dirigente ma è una questione Politica. In Italia abbiamo un grande partito di centro, il PD e uno di destra, il PDL, tutti e due sì con una classe dirigente discutibile. Manca la Sinistra e quindi anche una politica di Sinistra…perché lei almeno i soldi per il generatore li aveva, ma altri possono solo sviluppare calore battendo i denti.

  6. anna duchini scrive:

    Ci accorgiamo nei momenti critici che il sisterma dei servizi a rete (come gli altri per altro) non funziona.
    Con tutte le societarizzazioni con cui ci hanno fuso il cervello in questi anni l’unico risultato è che persa la memoria storica dei vecchi addetti siamo in balia del caso.
    La manutenzione è un lusso e i cittadini si arrangino.

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