di Paolo Scattoni
Sempre in trepidante attesa che gli uffici comunali ci diano l’accesso alla documentazione delle lottizzazioni in corso per capire quante siano e in che misura siano state attuate continuiamo a studiarci le carte a disposizione.
Vorremmo introdurre il tema di un possibile grande recupero di cui nulla si è sinora detto: l’area del vecchio consorzio agrario. E’ localizzata in una posizione semi-centrale fra via Mazzini, il campo sportivo e due aree di verde privato di pregio. Un’area quindi adatta al recupero per uso residenziale anche perché le opere di urbanizzazione primaria sono già presenti. Nel Piano strutturale fa parte dell’Unità Organica di Porto di Mezzo. Sulla tabella del rapporto finale di valutazione si scopre che i volumi di quest’area rappresentano quasi i due terzi delle previsioni dei volumi da recuperare e da residuo del PRG del 1974.
Nei piani che, a differenza di questo, vantano un minimo di trasparenza si farebbe scrivere alla proprietà di mettere nero su bianco la proposta per poi renderla pubblica e dibatterla apertamente. Così magari si capirebbe questa ostinazione di Sindaco e giunta di rendere in qualche misura fabbricabile l’area contigua del campo sportivo. Ma questo a noi non è dato. Pazienza. Sta di fatto che con i 17.000 metri cubi da recuperare in quell’area, al netto di una parte per commercio e servizi il resto rappresenterebbe una risposta pari a un terzo del fabbisogno di edilizia residenziale del prossimo decennio. Ci riferiamo al fabbisogno vero, quello misurato sulle quantità annuali misurate sui dati dal 1998 a oggi e non sui voli pindarici del piano. Rimane comunque il mistero del perché nella tabella del rapporto finale di valutazione recupero e residui siano 26.832 metri cubi mentre sulla tabella della relazione generale diventino 32.150. Approfondiremo, ma la conclusione è comunque chiara.
Non solo, in una operazione di queste dimensioni è possibile, tramite perequazione, ottenere che una parte di quella potenzialità edificatoria (realisticamente il 10%) sia riservata al Comune per realizzarvi edilizia sociale.
Insomma basterebbero altre due operazioni di recupero di questo genere e il problema residenziale del nostro comune nel prossimo decennio sarebbe agevolmente risolto. E tutto questo senza neppure interessare il notevole potrimonio residenziale attualmente non utilizzato, ma che comunque dovrà essere attentamente valutato.
Non so se l’edificio del consorzio sia ancor oggi di pertinenza del commissario fallimentare di Federconsorzi, se sia passata alla nuova società Consorzi Agrari Italiani o addirittura sia stato già venduto. Comunque sia è assai probabile che al Comune sia stato richeisto di valutare una utilizzazione possibile. Lo so per esperienza perché anche nel grossetano è successa la stessa cosa. Ma allora perché non rendere pubblici questi contatti? Sapere cosa è stato proposto? Quanto la stessa proprietà sia interessata a concordare una soluzione che preveda anche una piccola quota di edilizia sociale. E invece non si sa niente.
Ma se si sapesse il dibattito potrebbe arricchire la qualità della soluzione ipotizzata. Chissà cosa ne pensano la Regione Toscana e la Provincia di Siena che il Piano strutturale debbono valutare.
Già la parola “recupero” significa a termini di vocabolario, ma anche in termini edilizi, riadattare volumi esistenti… Riadattare l’area del vecchio Consorzio sarebbe recupero, cementificare il campo sportivo lì adiancente sarebbe invece un’altra cosa (riempire di cemento un’area a verde)…
Basterebbe intendersi su cosa si intende per recupero. E basterebbe anche fare due conti su popolazione e fabbisogno reale. Ma per qualcuno la matematica, e anche il vocabolario sono solo optional…
Il sindaco ha lanciato la via della “democrazia diretta”, per ascoltare i cittadini su viabilità e sicurezza… bene, speriamo convochi i cittadini anche su questi temi. Lui ne avrà un ritorno, e le cose magari alla fine saranno piùà chiare.
No, no, il link che hai segnalato non è fuori tema per niente perchè anche noi a Chiusi siamo a pieno titolo tra i comuni “mangia terra”.
Il nuovo Piano strutturale che vogliono approvare prevede un milione e mezzo di nuovi metri cubi di cemento mentre la popolazione rimane stabile o addiruttura diminuisce.
Alla faccia dei giovani amministratori a metri cubi zero!
Per quel poco che so di queste cose mi sembra interessante il link che allego riferito dell’emergenza cementificazione a livello nazionale….
http://it.notizie.yahoo.com/blog/wired/l-italia-scompare-sotto-il-cemento-093232807.html
magari vado fuori tema ma il problema purtroppo non è solo locale….
E’ chiaro che il recupero vero non interessa nelle proposte di piano.
Intignano a dire di voler costruire nel vecchio campo sportivo (diminuendo servizi e impegnando suolo libero) quando a pochi passi c’è un’area da recuperare e riqualificare veramente.