“Sotto la neve pane” sentenziava l’adagio popolare di una volta. “Sotto la neve la verità delle cose” potrebbe essere l’adattamento ai nostri giorni del celebre proverbio.
Le abbondanti nevicate hanno infatti messo allo scoperto la fragilità della società complessa e contraddittoria in cui viviamo. E’ bastata infatti una precipitazione nevosa più abbondante del solito, anche se prevista, a mandare in tilt metropoli e nazioni.
Sotto la neve quindi una lezione di umiltà che ridimensiona quel delirio di onnipotenza di cui soffre sovente la nostra epoca, che si affida più alla tecnologia che all’umanità. Sotto la neve e la conseguente mancanza dell’erogazione di energia elettrica l’occasione per distinguere l’essenziale dal superfluo, riconoscere tutte quelle dipendenze che la tecnologia ci ha imposto e delle quali potremmo fare benissimo a meno: riscoprire la bellezza delle cose semplici e dimenticate come il vicendevole aiuto del vicinato ed il senso di responsabilità civica in favore del bene comune.
Sotto la neve quindi, insieme agli innegabili disagi, un ammonimento a riscoprire la bellezza semplice di un’umanità perduta.
Macché tecnologia, Marco. Quello che é stato messo allo scoperto é la fragilità di un sistema economico fondato solo sul libero mercato.
L’umanità é piú presente in uno smartphone che nei nostri “rappresentanti”, al governo od all’opposizione…