La linea ferroviaria Siena–Chiusi oggi sabato 11 febbraio, non sarà in esercizio e quindi non circolerà nessun treno.
La decisione della chiusura preventiva, secondo il Gruppo Ferrovie dello Stato italiane, è stata decisa in base alle indicazioni del Comitato Operativo del Dipartimento della Protezione civile nazionale a causa dell’aggravarsi delle condizioni meteo previste nella parte orientale della Toscana. I collegamenti saranno garantiti da Trenitalia con un servizio di bus sostitutivi. Se dovessero persistere le condizioni meteo avverse è molto probabile che la chiusura venga estesa anche alla giornata di domenica.
Per le considerazioni del caso riportiamo alcuni stralci di un articolo pubblicato dalla rivista dei macchinisti, In Marcia!http://www.inmarcia.it/component/content/article/28-ultimora/485-maltempo-e-caporetto-ferroviaria-programma-soppressioni-treni-passeggeri-del-10e11-2-2012
“Maltempo e caporetto ferroviaria: Le scelte sbagliate che hanno reso il sistema ferroviario vulnerabile e inaffidabile.
In questi giorni appare chiaro a tutti quanto sia rilevante “l’interesse pubblico” al buon funzionamento dei treni. A fianco degli innumerevoli disagi subiti dai viaggiatori (di cui per primi ce ne scusiamo) si consolida la discutibile scelta aziendale di sopprimere un grande numero di treni in occasione di precipitazioni nevose. Le enormi risorse investite su treni e infrastrutture ad alta velocità hanno prodotto un sistema ferroviario diventato incapace di affrontare, come avveniva in passato, le normali avversità dell’inverno.
Oggi si preferisce invece negare la realtà con comunicati stampa omissivi e propagandistici e sopprimere centinaia e centinaia di treni.
Riscaldare gli scambi, effettuare frequenti passaggi di mezzi spazzaneve, dotare di rostri tutti i treni, predisporre un numero adeguato di locomotive diesel e garantire la presenza di personale in tutte le stazioni in cui e’ necessario manovrare gli scambi, consentirebbe, al contrario, di attenuare gran parte dei disagi.
Ma la scelta strategica dei tagli e la decisione di smantellare tutto l’apparato tecnico che ne garantiva la funzionalità anche con la neve e il freddo invernale, hanno reso la nostra rete vulnerabile ed inaffidabile”.
La Grande Regressione che sta colpendo il servizio pubblico ferroviario è un monumento alla stupidità politica e al masochismo di massa.
Scarso impatto ambientale (minor spazio rispetto alle autostrade e minor impatto costruttivo), ecologico (elettricità), gestione economicamente sostenibile, rapido, compatibile con la qualità di vita delle persone (si legge, si riposa), potenzialemente utilizzabile per un intensivo trasporto merci, altamenente decongestionante il traffico interno ed esterno alle città.
Eppure la maggioranza degli italiani – e dei chiusini – non protestano e assistono inerti alla liquidazione di questo servizio essenziale. Chi è causa del suo mal…..