Cyberteologia: un relatore d’eccezione alla LUBIT

di Paolo Scattoni

Venerdi 17 alle 17.30 alla sala Eden un appuntamento da grandi occasioni. Il gesuita Antonio Spadaro terrà una lezione su “La teologia ai tempi della rete”.

PadreSpadaro, 45 anni, è da pochi mesi direttore de La Civiltà Cattolica, da 150 anni la rivista della Compagnia di Gesù, le cui bozze, prima della pubblicazione, sono lette e approvate in Vaticano.

Ma padre Spadaro è conosciuto anche per altri motivi: può essere considerato il fondatore di quella che viene conosciuta come “cyberteologia“. La sua opera recente ha avuto risonanza internazionale. Il settimanale britannico The Economist gli ha dedicato in settembre un lungo articolo dal titolo “What would Jesus hack?“.

Antonio Spadaro, però,  era già stato, nel 2005,  al centro di un vivace dibattito fra i cybernauti. Una sua analisi sul fenomeno Wikipedia era stato criticato da molti e indotto Beppe Grillo a una delle sue caustiche reprimende. Padre Spadaro ha poi spiegato il senso di quello studio in un’intervista rilasciata proprio al sito di Wikipedia.

Un’altra iniziativa abbastanza conosciuta e promosssa da Antonio Spadaro è il blog BombaCarta, esercizio e riflessione sull’esperienza creativa. Insomma l’incontro di venerdì all’Eden  promette una lezione, ma soprattutto, un dibattito di grande interesse.

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8 risposte a Cyberteologia: un relatore d’eccezione alla LUBIT

  1. Paolo Scattoni scrive:

    Non mi voglio addentrare troppo in un campo che non è il mio. La lezione di Antonio Spadaro mi ha riportato alla mente una lettura di qualche decennio fa (quindi non proprio fresca direi :-)). E’ quella di Pierre Teilhard de Chardin, un altro gesuita che fece scandalo avvicinandosi alla teorie evoluzioniste e che ipotizzava per l’uomo una sorta di evaluzione culturale che si innestava su quella naturale. A me pare che la rivoluzione che stiamo vivendo (quella della rete) induca molti, con retroterra religiosi e culturali fra i più diversi, a porsi il problema di un’evoluzione che ha qualche punto di contatto con quell’idea. Per le sue posizioni, pubblicate in forma organica solo dopo la sua morte, Teilhard de Chardin venne ricordato come il “gesuita proibito”. Oggi padre Antonio è stato definito come “il gesuita web 2.0”. Beh direi che è già un bel progresso 😉

  2. enzo sorbera scrive:

    L’attenzione di Spadaro al web è caratterizzata da due direttrici – entrambe sollecitate dalla sua identità di sacerdote e pastore -: da un lato, le trasformazioni antropologiche che il web induce (si veda al proposito il mio “lungo” articolo di qualche tempo fa su questo blog) e, dall’altro lato, il cambio di prospettiva che il web introduce nella testa delle persone (accesso im-mediato a tutto quanto è disponibile, organizzazione reticolare della navigazione, ecc.) e che riflessi ha su un sistema gerarchico – com’è la Chiesa -. Se internet, correttamente, viene individuato come “ambiente” (di vita), è chiaro che la Chiesa (ma direi che ne abbiano bisogno tutte le strutture organizzate come i partiti, per es.) vuol vederne i riflessi.

  3. pscattoni scrive:

    Credo di no. Non è un biblista né un teologo 😉

  4. Sarà mai possibile invitare Odifreddi alla LUBIT? 😉

  5. marco lorenzoni scrive:

    Sinceramente non capisco il nesso tra tecnologia informatica e dottrina cattolica.
    C’è un nesso tra la dottrina cattolica e il motore a scoppio?
    Ma francamente – dal mio personalissimo e modestissimo punto di vista – mi interessa anche poco. Anzi per niente.

  6. Paolo Scattoni scrive:

    Sono d’accordo che il termine “cyberteologia” sia una semplificazione giornalistica. E’ però lo stesso Antonio Spadaro a denominare così il sito dove raccoglie gli articoli su questo argomento.
    Quello che mi interessa del suo pensiero è il mettere in relazione il “dono disinteressato” del “open source” e dell’impegno in questo senso di migliaia di hacker in tutto il mondo e il concetto di dono della dottrina cattolica.
    Mi incuriosisce il tema in generale del movimento hacker e dell’open source che non rientra nei modelli economici correnti. E’ evidente che la rivoluzione informatica ci obbliga a nuovi paradigmi in molti settori e molte discipline.

  7. enzo sorbera scrive:

    Spadaro è una persona molto informata e, seppur dichiaratamente di parte, a differenza di qualche suo detrattore, sicuramente non è prevenuta. Quanto alla cyberteologia, credo che sia lui il primo a prenderne le distanze: mi pare un dare la benedizione con lo spray. Penso che sarà un incontro proficuo. Cercherò di esserci.

  8. marco lorenzoni scrive:

    Non lo dite a Celentano… se no ricomincia con un altro sermone…

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