Convenzione tra comune e scuola delle suore

di Anna Duchini

E’ apparsa, sabato scorso, sul sito Centritalia http://www.centritaliaonline.com/journal/cronaca-locale/chiusi-comune-sigla-accordo-con-scuola-sacro-cuore-delle-maestre-pie-venerini.html la notizia che il comune di Chiusi ha stipulato, un po’ di tempo fa, una convenzione con la scuola Sacro Cuore della Maestre Pie Venerini, dello scalo, per arrivare a definire pari opportunità e servizi rispetto alla scuola pubblica.

La convenzione consentirà alla scuola privata l’uso degli scuolabus comunali per gite e spostamenti e l’accesso a finanziamenti regionali.

Secondo il sindaco si tratta di un riconoscimento pubblico per il servizio svolto dalla scuola Sacro cuore in tutti questi anni e per garantire pari opportunità rispetto a chi frequenta la scuola pubblica.

Ritorna ancora il problema dei finanziamenti alle scuole private. Malgrado l’articolo 33 della Costituzione reciti in maniera chiara e inequivocabile: “Enti e privati hanno il diritto di istituire scuole e istituti di educazione, senza oneri per lo stato“.

La questione è esplosa in questi ultimi decenni dopo la fine della Democrazia Cristiana quando tutti (o quasi) da destra a sinistra hanno fatto a gara a chi concedeva di più alle scuole cattoliche per ingraziarsi la Chiesa Cattolica e il suo copioso bacino elettorale prescindendo da quel “senza oneri per lo stato“.

Chiusi non poteva fare eccezione.

Queste considerazioni non provengono certo da pregiudizio perchè i miei due figli hanno frequentato proprio la scuola del Sacro Cuore. Mai però ho pensato che si dovessero accollare alla collettività oneri di alcun tipo in quanto la scelta era individuale, ponderata e valutata anche sotto il profilo economico.

Sulle pari opportunità, non ho mai sentito dire che un bambino sia stato rifiutato. Si può quindi dire che la scuola è effettivamente aperta a tutti ma è chiaro che lì l’insegnamento è ispirato esclusivamente alla dottrina cattolica.

Che il comune senta il dovere di convenzionarsi con una scuola cattolica mi sembra fuori luogo.

Se ci fosse una scuola islamica, ci convenzioniamo anche con quella?

Che l’argomento non sia di facile digeribilità lo dimostra il fatto che il sindaco, a differenza di tanti altri piccoli episodi e decisioni gridate ai quattro venti, stavolta si è ben guardato dall’annunciare l’avvenimento sulla sua pagina facebook, che pare diventata l’albo del comune.

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12 risposte a Convenzione tra comune e scuola delle suore

  1. carlo sacco scrive:

    Marco: Le scelte di merito dovrebbero riflettere le scelte di colore politico. Se questo non succede più perchè nessuno rende conto a nessuno ,allora si verifica lo stravolgimento di ogni etica politica e di ogni riferimento socio-politico-culturale.
    In tempi di assoluta crisi morale -prima ancora che economica come questa- i personaggi che si dicono a sinistra dovrebbero suggellare il loro intervento politico con tali valori, lasciando ad altri di ben conosciuta memoria il rampantismo politico, il perseguimento dell’opportunità economica e come tale opportunità si serva di cariche politiche. Se non lo fanno, per me non sono di sinistra, anche se dicono di esserlo, ma tutti capiscono che quelli messi in atto sono contorcimenti.
    Chi non fa contorcimenti è invece il sistema opposto alla sinistra. Quello va per la sua strada, non curandosi di ciò che produce: a quello schieramento basta il profitto oggi più di ieri e meno di domani, e qualsiasi mezzo è buono per raggiungerlo; figurati la divisione a sinistra. E’ una manna, ed è chiaro che gli basta distribuire prebende su quel terreno, di ben nota memoria. E se la sinistra oggi è assimilabile al centro ed alla destra, allora vuol dire che deve essere rifondata, ma non da fave brillate ma da persone che non si vendono. Di questo ha bisogno la gente.

  2. marco lorenzoni scrive:

    Per Carlo: Casini c’entra fino ad un certo punto… gli aiuti alle scuole private cattoliche furono una “bandiera” anche del primo governo Prodi con Luigi Berlinguer ministro della pubblica istruzione… Casini all’epoca era all’opposizione…
    E a Chiusi, in questo momento, l’assessore alla scuola è di SEL…
    Il problema è nel merito, non nel colore politico…

  3. carlo sacco scrive:

    Caro Nenci, anch’io sono del tuo parere, ma andiamo incontro a tempi cupi su questo terreno, con un asse politico del tipo di quello che si preannuncia i vari Casini di turno si fregano le mano.
    La Costituzione? Ma di che si parla? Quella si cambia, cosa ci vuole? Occorre che le sinistre stiano zitte come già stanno su tali temi, al resto ci pensano loro, con le loro truppe. Ai futuri figli dei poveri la scelta: oratorio, oppure coinvolgimento sul terreno che gli preparano i loro maestri che ti dicono quello che va bene e quello che è sbagliato come sempre hanno fatto: per loro!
    E l’Italia è piena all’inverosimile di questi dissodatori e preparatori di terreno…

  4. Nicola Nenci scrive:

    Discutere se vadano o no finanziate le scuole private (parificate e non) è una perdita di tempo: c’è la costituzione che lo dice e la risposta è NO. Chissà, però, perché non si parla mai di aiutare gli studenti, vero stimolo per il diritto allo studio. Nel caso specifico, credo che se ci sono dei fondi regionali per le scuole parificate essi andrebbero dirottati sugli studenti, di ogni ordine e grado (cittadini e non). Invece, evidentemente, il pensiero non va mai agli studenti ma ai gestori delle scuole, che poi non sono spesso controllati su come spendono il danaro pubblico. Nel caso specifico, quindi, l’idea dello scuolabus è condivisibile, il resto manco per niente.
    Riguardo a Centritalia penso che il loro giornalismo non sia eticamente corretto: evitano sempre di dire quale sia il menù del giorno che il sindaco consuma ad ogni pasto e quante volte si reca in bagno, per cui non lo leggo mai molto volentieri.

  5. marco lorenzoni scrive:

    Concodo pienamente con quanto scritto da Anna Duchini.
    la decisoni pare anche me del tutto fuori luogo e contraria all’aticolo 33 della Costituzione.
    Che la scuola Sacro Cuore (o asilo delle Suore, come viene comunemente chiamato a Chiusi) sia aperta a tutti e svolga un servizio è appurato; ma è altrettanto appurato che dal punto di vista diciamo didattico e culturale non può essere equiparata alla scuola pubblica in quanto orientata e strutturata sulla dottrina cattolica. Essendo l’Italia uno stato laico e non confessionale finanziare con risorse pubbliche una scuola privata “di parte” è a mio avviso un errore e una violazione della carta costituzionale. Punto. E anche uno scivolone che l’amministrazione comunale poteva evitare. Che bisogno c’era?

  6. Sig. Iannuzzi si metta l’animo in pace! Sono circa 6 anni che sono a Chiusi e, come d’altronde in tutto il mondo, sperare che qualcuno si “ricordi” e combatta per quello che è giusto è una cosa purtroppo perduta.
    Ognuno pensa al suo orticello senza più rendersi conto che il benessere personale viene, prima di tutto, da tutto ciò che è intorno, non dall’orticello e basta.

  7. Daria Lottarini scrive:

    Concordo con Paolo( Scattoni), sul principio della superiorità della scuola pubblica, se la “convenzione” si limita all’uso dei pulmini mi pare accettabile, non vedo problemi. Sul fatto di garantire pari opportunità rispetto achi frequenta la scuola pubblica, vorrei capire meglio, anche perchè il PD ne aveva fatto un motivo di grande opposizione rispetto alle scelte del governo Berlusconi e ai buoni scuola di Formigoni in Lombardia. Tutti conosciamo le condizioni finanziare in cui versa la scuola pubblica, allora si privilegia la scuola pubblica o no????

  8. rosa iannuzzi scrive:

    Ho appena commentato la notizia sul mio profilo fb. E’ veramente allucinante che nessuno dica niente su questa cosa. Anche io ho fatto una scelta rispetto alla religione cattolica e da anni combatto con la scuola che insiste a voler far sì che i miei figli frequentino l’ora di religione: “perchè sa signora altrimenti suo figlio si troverebbe a deambulare per i corridoi perchè qui non l’abbiamo attivata l’ora di alternativa” – risposta datami dalla segreteria di un liceo –
    Non solo sono anni che protesto per il fatto che l’insegnante di religione della scuola media non si presenta mai ai consigli di classe, non conosciamo il suo programma, nonostante – e questa è la cosa che mi fa più arrabbiare – sia pagato da noi e scelto dal Vaticano. Ma che un comune come questo o come altri mille, decida di aiutare la scuola privata cattolica considerando le gravi difficoltà nelle quali versa la scuola pubblica e che sono ormai note a tutti – mancanza di fondi per i progetti, per il materiale, per le gite scolastiche – è veramente deplorevole.
    Mi sembra che ci stiamo dimenticando di troppe cose, ci dimentichiamo ogni giorno di più di essere cittadini e preferiamo essere sudditi. Ci dimentichiamo di combattere per i nostri ideali, perchè ancora ci sono dentro di noi. Ci dimentichiamo che giorno dopo giorno ci stanno togliendo i nostri diritti. Io non voglio dimenticare le battaglie, le rivendicazioni. Vengo su questo sito perchè, da nuova cittadina chiusina, spero di cogliere ancora questo anche in voi. Ma qualche volta non capisco…
    E mi tengo l’incazzatura per me…

  9. carlo sacco scrive:

    Chiedo scusa per lo sforamento, è una vecchia questione ed un limite tutto mio…quanto alle disposizioni nessuno ha parlato di Costituzione ed è certo che è una legge.
    Il mio intervento in quel senso voleva essere evidenziatore che sebbene e giustamente lo stato permetta l’esercizio formativo alle scuole cattoliche parificate, non trovo giusta la disposizione di legge che permetta a quest’ultime la scelta esclusiva di insegnanti dove lo stesso stato non ha voce alcuna nella nomina ma vengono nominati solo da strutture ecclesiastiche, per di più essendoci la legge di richiedere finanziamenti con i soldi di tutti.
    Il problema non è certo Chiusi ma è a monte: ed è quello di cui ho parlato prima, Abissinia o non Abissinia, e mi piacerebbe vederlo risolto una volta per tutte.

  10. pscattoni scrive:

    Carlo (Sacco) cercherò di commentare in breve, così bilancio il tuo sforamento di 400 caratteri sui 1400 prescritti 🙂 Chiunque in questo Paese può creare una scuola. E’ un diritto costituzionalmente garantito. Se poi ci si attiene ai programmi e agli standard delle scuole pubbliche si può richiedere il riconiscimento di “scuola parificata”. Una legge (non la Costituzione) prevede la possibilità per le parificate, chiunque sia il proprietario, di ottenere finanziamenti pubblici. Nel caso in questione davvero minimi. Discutiamo su questa legge, Il resto proprio non c’entra, neppure l’Abissinia.
    Per quanto riguarda il Sindaco, l’operazione è la solita: farsi vedere con la fascia tricolore per ogni “pinzillacchera” per la solita propaganda.

  11. carlo sacco scrive:

    Che vuol dire ”un occasione per tenere in esercizio la fascia tricolore”? Il principio della scuola pubblica non è un principio di ”superiorità” ma deriva dall’etica dello Stato laico, che deve amministrare e comprendere anche i diversi culti religiosi quando esistano nel suo territorio. Uno stato laico non può fare discriminazioni politiche o di credo rispetto al corpo dei suoi insegnanti nelle scuole, tantomento discriminazioni fra credenti e non credenti. Non avviene invece così nella scuola cattolica che prende contributi impiegando anche soldi dei non credenti mentre nello stesso tempo a propria totalizzante scelta ha il diritto di impiegare gli insegnanti che vuole lei, certamente tutti miratamente scelti dalle strutture ecclesiastiche e quindi di cultura cattolica, nessuno escluso.
    Tutto ciò andrebbe bene e non ci vedrei nulla di strano se avvenisse con i soldi dei credenti ma non anche con quelli dei non credenti. Negli anni ’60 e ’70 ci si chiedeva quale fosse la misura dell’occupazione dello stato da parte di alcuni partiti ed eccone un esempio, anche se certi fondamenti di dette regole falsamente rivisitate dal Governo Craxi derivano da epoca mussoliniana, fatti solo per accattivarsi la soglia di Pietro ”con voto di scambio” -da non dimenticarsene- che portava perfino preti e suore a benedire le armi in partenza per l’abissinia,ma non solo…
    L’italia è un grande paese dove i comportamenti avuti in passato e che contribuiscono a formare le idee e quindi anche i comportamenti del futuro, vengono sapientemente amministrati, ingigantiti o sminuiti a seconda di ciò che ci si prefigge e tutto questo avviene nell’indifferenza più totale della gente perchè si ritiene ”normale che così’ sia”. Ed è a tale normalità che -guarda caso- contribuisce sempre chi se ne avvantaggia.

  12. pscattoni scrive:

    Sebbene non fosse certamente un rivoluzionario, mio padre, maestro elementare, mi ha educato al principio della superiorità della scuola pubblica. Un bene comune come diremmo oggi. Detto questo credo che quella del sindaco sia stata un’occasione per tenere in esercizio, come se ce ne fosse stato bisogno, la fascia tricolore. A quanto ne so la scuola materna del Sacro Cuore ha da anni modesti contributi regionali in quanto scuola parificata. Anzi mi risulta che i pagamenti tramite comune sono arrivati spesso con un ritardo non giustificato. Non mi sembra così importante l’utilizzazione dello scuolabus per una sortita ogni tanto e non mi scandalizerebbe se lo stesso trattamento fosse riservato a una suola materna islamica. Posso invece testimoniare, perché la scuola è frequentata da un mio nipote i cui genitori sono cristiano-copti praticanti, che non vi sono problemi di insegnamento religioso irrispettoso. La scuola è frequentata anche da rumeni che non credo siano cattolici ma ortodossi.

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