Il senso di un’esperienza

di Claudio Provvedi

Il 2 febbraio 2009 si costituiva la fraternità “René Hagen”, … il 2 febbraio del 2012 René moriva a Castiglione del Lago.

Anche la tempistica sembra indicare che una tappa si chiude, e se ne apre un’ altra. Vi propongo di dare un’ occhiata al bilancio morale del 2011 per avere un’idea di massima. 

Si tratta ora di riflettere insieme sul senso di un’ esperienza vissuta insieme.  I numeri possono dire qualcosa ma non dicono tutto. Vediamoci pertanto, (mi rivolgo a tutte le persone , le istituzioni e i gruppi, sia politici che ecclesiali o operanti nella società) sabato 3 marzo, alle ore 16.00, al palazzo vescovile di Chiusi, per condividere una esperienza e raccogliere insieme qualche indicazione per il futuro.

 

BILANCIO MORALE 2011

Carissimi;

grazie a tutti voi possiamo, con una certa soddisfazione, presentarvi un bilancio di quanto è stato fatto nel 2011, anche sotto la lente numerica dei dati contabili. I numeri non dicono tutto ma ci danno la possibilità e l’ occasione di tenervi informati. Il giro di denaro che ha avuto la Fraternità lo scorso anno si attesta a circa 19.000 euro.

In entrata possiamo suddividerli così: da autotassazione e contributi periodici 9.000 euro, da enti ecclesiastici, gruppi e realtà ecclesiali circa 2.000 euro, dai Comuni e altri enti territoriali 250 euro, 1.500 euro sono arrivati da contributi “una tantum” da privati cittadini, altri 1.500 euro sono frutto della partecipazione volontaria alle spese della foresteria da parte degli degli ospiti nel periodo gennaio-agosto. 850 euro provengono dal rientro piccoli crediti del 2010 e 900 dalla sottoscrizione straordinaria su Chiusiblog3.000 euro circa, sono il frutto della  “Cena di S. Martino”. Come potete notare viviamo quasi interamente di “provvidenza”.

Occorre anche segnalare che da agosto a dicembre gli ospiti della foresteria , ora che hanno cominciato a lavorare e/o hanno risolto alcuni problemi personali, hanno costituito cassa comune e si sono accollati tutte le spese di alimentari, casalinghi e pulizie. E’ degno di nota che da gennaio 2012 i contratti elettrico, gas e acqua sono a carico della cassa comune degli ospiti ed è previsto che dal prossimo aprile anche il contratto di affitto sarà intestato a uno di loro. Da quel momento la piccola comunità di ex senzatetto sarà completamente autonoma e autogestita. Altri due ospiti sono stati aiutati a prendere in affitto un altro appartamento e sono andati a vivere insieme.

Le spese possiamo suddividerle così: 7.000 euro di affitto e condominio, 2.500 euro di spese alimentari e pulizie nel periodo gennaio-agosto, 3.000 euro per bollette acqua, gas, elettricità e nettezza urbana, 1.000 euro di spese generali, 500 di aiuti diretti, 500 per acquisto beni durevoli, 2.500 euro sono stati impiegati per piccoli prestiti d’onore, (non garantiti ed esigibili solo a fronte di mantenuti rapporti di gratitudine), circa 2.000 euro è quanto è rimasto in cassa a fine anno e che in questi giorni abbiamo investito per sottoscrivere il preliminare di acquisto della nuova casa di via Pasubio, 20.

 Prossima tappa: la costituzione della fraternità in ONLUS,  la sottoscrizione di un mutuo immobiliare, la firma del contratto di acquisto entro la fine del 2012. L’ immobile di via Pasubio è già nella nostra disponibilità in forma di comodato gratuito.

E’ nostra intenzione, appena sarà possibile, presentarvi anche il bilancio di missione per il prossimo anno. Grazie di cuore.

Chiusi, gennaio 2012                                           

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3 risposte a Il senso di un’esperienza

  1. carlo sacco scrive:

    Circa una settimana fa ho espresso le mie osservazioni sulla presentazione di quanto detto da Claudio Provvedi nel suo Post. Mi chiedo adesso con i tanti lettori del blog perchè non ci sia stato nessuno che abbia risposto alla mia domanda finale nella quale-e lo ripeto- ho invitato chiunque a dire il proprio pensiero sulle motivazioni di tale scarsità di risorse versate a favore dell’opera condotta da Provvedi stesso,esenti da spiegazioni DIPLOMATICHE.Non propendo per l’idea che la spiegazione sia solo contenuta nel fatto-se pur esistente anche nella sua drammaticità-della pochezza di risorse ammontanti a 2250 Euro versate dal Comune e da realtà ecclesiali.Sembra invece tale segno,sintomatico di discrasie esistenti all’interno di diverse comunità e filoni ed organizzazioni religiose, che con diverse facoltà,pesi ed appigli con le fonti che determinano il finanziamento,abbiano una tendenza a tenersi dentro energie conservative dei propri status,contribuendo così ad una lotta interna e veramente ”di classe”emarginando iniziative considerate ”meno controllabili” e forse maggiormente dirompenti dell’applicazione materiale,diretta e vera della carità che anch’io stesso- pur non credente-considero giuste e degne di assoluto rispetto.La mia potrà essere anche intesa e recepita come”provocazione”ma credo che almeno per una parte”l’odore”che ne promana possa essere legato a quello che ho detto fra le righe che fa sì che alla fine si determini l’esatto contrario di ciò che dovrebbe essere:da una parte chi si sforza e ci mette del proprio per essere leale con se stesso e gli altri, (quindi un etica vera),dall’altra una serie di istituzioni e ragnatele che lottano per spartirsi le donazioni ed i finaziamenti delle istituzioni pubbliche religiose e che esistono ed ingrassano solo grazie a quest’ultime.Ernesto Cardenal è sempre presente
    anche se ispira sempre paura,e se la ispira vuol dire che chi ha paura ha torto.Inevitabilmente.

  2. carlo sacco scrive:

    Beh,ogni commento mi sembra superfluo,sia per le modalità attraverso le quali viene svolta sia per la chiarezza e trasparenza di tale missione.Una iniziativa ormai facente parte della realtà Chiusina da molto tempo grazie a pochissime persone che
    veramente si sono impegnate per il sostentamento dei poveri.Una domanda che è a seguito di una riflessione però sorge spontanea vedendo le cifre che Claudio Provvedi riporta nel” percorso morale della contribuzione” così descritta per sommi capi ed è quella del perchè -così come descritto da lui-le contribuzioni di realtà ecclesiali e comune assommino tutte insieme a 2.250 euro.Mi sembra veramente un NULLA di fronte alla missione morale sia di una Chiesa(tramite le parrocchie) sia di una istituzione pubblica ( Comune).Come si spiega tale segno ? Vorrei a questa domanda ricevere delle spiegazioni VERE E NON DIPLOMATICHE,mentre tutta la mia stima va certamente a Provvedi ed a tutti i cittadini che hanno contribuito alla sua iniziativa.

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