E’ arrivata l’ora delle osservazioni al Piano

di Luca Scaramelli*

L’adozione del Piano strutturale è il passaggio fondamentale dell’intera legislatura appena iniziata, ed è un passaggio fondamentale soprattutto per il futuro del nostro comune.

La Primavera, insieme ad altre aggregazioni politiche e a cittadini di varia provenienza e orientamento politico, ha investito negli ultimi due mesi gran parte delle sue energie in una seria analisi dei contenuti del Piano strutturale, convinta che questa debba essere un’occasione irrinunciabile per definire l’identità del nostro paese.

A nostro avviso il Piano, così come è stato adottato, non ha in sé né un’idea organica di programmazione, né gli elementi per caratterizzare in maniera qualitativamente forte il nostro territorio.

Ancora una volta si punta sulla nuova edilizia come unico elemento a cui fare riferimento nei prossimi anni. Niente di più sbagliato a nostro parere, tenendo presente anche la realtà demografica che vede Chiusi con una popolazione stabile da decenni.

Abbiamo concretizzato, tutti insieme, il lavoro attraverso la stesura di una serie di osservazioni al Piano strutturale che presenteremo lunedì 5 marzo alle ore 21 presso la saletta del teatro.

E’ importante che i cittadini dicano la loro su un tema che determinerà (nel bene o nel male) l’assetto della nostra città. Quanti lo vorranno potranno sottoscrivere le osservazioni che verranno presentate o suggerirne delle nuove.

L’importante è che ognuno senta il dovere di far sentire la sua voce.

*Portavoce de La Primavera

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Una risposta a E’ arrivata l’ora delle osservazioni al Piano

  1. pscattoni scrive:

    Concordo. Siamo alle ultime battute e sarebbe bene che si provvedesse a presentare le osservazioni. Trovo il giudizio di Luca (scaramelli) anche troppo generoso. Il piano è di vecchia impostazione dove prevale la filosofia “prevediamo tanto tanto nel più ci stam anche il meno”.
    Abbiamo auto quasi quarant’anni di mala gestione urbanistica dovuta a un Piano Regolatore, quello del 1974, che prevedeva di tutto e di più. ora siamo di nuovo a un piano che potrebbe avere gli stessi effetti nefasti.

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