Ieri sera in saletta si è svolta un’iniziativa del tutto inedita: si sono trovate persona di diverso orientamento politico e culturale a discutere di Piano strutturale e più precisamente delle osservazioni da presentare.
L’iniziativa era stata promossa da un comitato di cittadini che non può vantare una identità formale. Si è invece trattato di uno sbocco obbligato per un lavoro fatto nell’interesse di Chiusi con incontri dove contavano sicuramente più le questioni di merito che quelle di schieramento. La proposta di osservazioni che è stata portata a discussione con chiunque volesse confrontarsi. E’ stata un’iniziativa che non ha precedenti.
Alcuni di quelli che si sono impegnati ieri hanno espresso la loro delusione perché la saletta del teatro non era piena come per altre iniziative “firmate”. Mi permetto di non essere d’accordo. La trentina di firme che ieri sono state raccolte intorno a un testo, maturato come abbiamo detto, sono un innegabile successo da consolidare con un po’ di lavoro porta a porta, ma che già così è molto positivo.
Guardiamo indietro, torniamo a poco più di un anno fa quando uscì, non si sa come, un documento che aveva tutta l’aria di una bozza di relazione di piano. Su quello c’è stato un dibattito, quasi esclusivamente nell’ambito di questo blog. Poi ci sono state le elezioni, a fatica quel piano, dopo anni di “cova” è uscito fuori.
Ci sono state un paio di iniziative del comune dove il lavoro svolto in questo blog ha permesso ad alcuni di presentare valutazioni che sebbene non siano state ascoltate hanno rappresentato una chiara, e secondo me ben articolata, critica al Piano Strutturale.
Ora quelle critiche sono organizzate in una osservazione sintetica e strutturata, e sono state oggetto di un dibattito vivace e consapevole su aspetti tecnici di oggettiva difficoltà per i non addetti ai lavori. Che poi ci siano state alcune sedie vuote in saletta non mi pare che sia così importante.
Segno evidente della debolezza di chi oggi sostiene quelle scelte di piano la presenza silente e un po’ patetica del sindaco e di alcuni assessori e consiglieri della maggioranza nell’ultima mezz’ora del nostro dibattito. Cosa avranno capito onestamente non so. Che posso dire? Speriamo bene.
L’assemblea è stata senza dubbio un fatto positivo. Ma è innegabile che non abbia registrato un eclatante successo. La trentina di firme raccolte, del resto sono un po’ pochine… Ma il lavoro sulle osservazioni è un lavoro serio e ben fatto. Purtroppo l’argomento è ostico e la disabitudine alla discussione politica e una politica che quando può evita la discussione l’hanno reso ancora più ostico… Il dibattito che si è prodotto sul Piano è rimasto purtroppo ristretto a pochi. Sempre gli stessi quelli che sono intervenuti nelle assemblee pubbliche, su questo blog e anche sulla stampa (Primapagina per esempio ha dato ampio spazio all’argomento: nel 2008, quando uscirono le “anticipazioni” sulla colata, in campagna elettorale e anche più recentemente), ma tra la gente non sembra essere questa la prima preoccupazione. Si muove solo chi ha qualche interesse diretto… Anche tra chi legge i giornali tutti i giorni c’è gente che non sa dire cosa sia il Piano Strutturale, non ha idea di quali interessi ci siano dietro, cosa significhi “ricongiungere” Chiusi Scalo a Chiusi Città…
Questo dipende certo da una amministrazione che non ne ha voluto parlare, da partiti che hanno accuratamente evitato di dire la loro, da associazioni che si pongono il problema, ma al momento di esprimersi si tirano indietro, da una opposizione che ha prodotto un buon lavoro di analisi, ma non lo ha tradotto in azione politica e di confronto tra la gente…
Qualche tempo fa si parlava di fronte del no… Mi pare che non esista. Esiste solo un gruppo di persone che non si rassegna ad avallare scelte sbagliate. E’ già qualcosa, ma non molto. Purtroppo.
P.S. Se ci fosse come sostiene Paolo Scattoni questa grande attenzione alla questione Piano Strutturale (anche sul blog) come mai sono state raccolte solo 30 firme e forse anche meno? Un problema è il piano. Un altro problema è quel “come mai”…
Se non ci fosse stato nel novembre 2010 una fuga di notizie con i dati di quel documento “apocrifo” che è stato poi reso noto sempre per una ulteriore fuga di notizie non ci sarebbe stato neppure questo dibattito. Immaginate che cosa si sarebbe potuto dibattere con tutta la documentazione resa nota a un mese dell’adozione. La vera riforma del governo del territorio dovrebbe obbligare a un percorso trasparente. Della trasparenza nella pianificazione mi occupo da qualche anno. Credo di aver dimostrato che è possibile. Non la si persegue perché il processo di decisione è influenzato nella quasi totalità dei casi da operazioni riservate che vedono interagire alcuni politici “influenti” e gli interessi più o meno confessabili della rendita.
Nessuno ha mai risposto alla mia domanda: perché per la redazione del piano strutturale, obbligatorio dal 1995, si sono impegati più di 15 anni?
Credo che sia stato sufficientemente documentato che il P.S. è stato redatto a ratifica di decisioni già prese. Il confronto democratico è stato bandito “a priori”, eliminato come categoria del possibile. Quindi un cambio di comportamenti ora è semplicemente inconcepibile. Altra cosa è sollecitare i cittadini a non delegare più il proprio futuro, soprattutto ora che il futuro è così incerto e il presente ci testimonia la cronica incapacità dell’attuale classe dirigente.
XMercanti. Paolo Scattoni in un precedente articolo afferma che come cittadino spera che ci ripensino ma che come studioso di urbanistica si augura che questo piano venga approvato così com’è perchè avrebbe materiale a suffucienza per lavorarci per un bel tempo e perchè dimostrerebbe che la legge regionale di salvaguardia del territorio non funziona.
Ho invece anch’io pubblicamente sottolineato che questa vicenda non può non interrogarci sul modello e sul funzionamento della nostra democrazia rappresentativa.
Non ho elementi per estendere questa valutazione anche ai comuni limitrofi anche se…ma qui a Chiusi questo dice la realtà.
X Anna Duchini. Davo per scontato “il percorso formale” (che invece per varie ragioni ha precedenti nei comuni limitrofi) e mi chiedevo che valenza e valore ha la “democrazia rappresentativa” se tutto poi diventa una questione di maggioranza (con consenso e sostegno “acritico”) e minoranza (con consenso e sostegno critico propositivo …supportato da basi tecniche ineccepibili). Pensa se la Regione in qualche modo facesse proprie le vostre osservazioni…che figura farebbero quelli della “maggioranza”… cambiando i numeri del piano!
XMercanti. Se tutti i consiglieri di opposizione si sono espressi pubblicamente nei due dibattiti che si sono tenuti al teatro Mascagni quando il Piano è stato presentato e hanno contribuito alla preparazione delle osservazioni nessuno della maggioranza escluso il capogruppo Brilli ha proferito parola al di fuori del Consiglio comunale.
Il partito di maggioranza se l’è cavata con tre (Cardaioli, Cimarelli e Socciarelli) interventi generici a sostegno dello sviluppo e del piano presentato dall’amministrazione.
La partecipazione istituzionale è consistita in due dibattiti pubblici un incontro riservato tra sindaco e associazioni di categoria e disponibilità del sindaco ad audizioni personali.
Che si sia trattato solo di un percorso formale è dimostrato dai numeri del piano che non hanno subito alcuna modifica dopo i rilievi e le critiche fatte nelle assemblee pubbliche, sul blog, sulla stampa e in Consiglio comunale.
Indipendentemente dall’esito, che sarà comunque interessante osservare, credo sia vero che una iniziativa del genere, legata al dibattito intorno al P.S. non ha precedenti nei comuni limitrofi. Vorrei aggiungere un ulteriore elemento di non poca importanza. Che ruolo e capacità critica hanno avuto determinati ambienti ed organi politici, Consiglieri Comunali, Assessori, rispetto all’approccio di un gruppo di cittadini che ha avuto il merito di formulare con competenza tecnica osservazioni tali da mettere in risalto contraddizioni nella capacità di coloro che sono preposti a rappresentare scenari attendibili per il futuro?
Paolo(Scattoni), la partecipazione che invochi e che senz’altro sarebbe auspicabile, purtroppo non c’è, non c’è mai stata e non ci sarà in futuro.I segni di questo si sono già visti ed indipendentemente se gli effetti del P.S. si vedranno fra anni figurati se con tutta l’acqua che passa sotto i ponti la gente si chiederà od imparerà qualcosa.Non voglio essere detrattore ma la mia è una constatazione di fatto.La forza della maggioranza non è nella partecipazione della gente ma nella non partecipazione di essa, ormai dovrebbe essere chiaro: dagli atti e non dalle parole. E cosa vuoi che insegni tutto questo, qual’è il messaggio che ne viene fuori ? E’ tragico lo sò, ma se alla gente gli si mangia il futuro e questa ripiega la testa e non partecipa, tu speri che impari qualcosa da queste sonore lezioni ? Io credo di no,anche se chiaramente non bisogna mai perdere la speranza.Soprattutto pensando che chi ci ha preceduto ha dovuto lottare duramente per creare gli strumenti anche se ”primitivi”per un passaggio che fosse da uomo a cittadino.Ma in 20 anni si sono rimangiato tutto ed oggi governano col sorriso patetico e votati dai più.La vuoi più nera di questa ?
A me sembra che Carlo (Sacco) non consideri che ora siamo in una fase in cui loa partecipazione dei cittadini deve affrontare una materia piuttosto complessa.
Gli effetti delle scelte del piano urbanistico si vedono col tempo, molto tempo. Le trasformazioni che vediamo oggi derivano da un piano del 1974 maturato nel periodo 1968- 1971 (anno di adozione).
Se si vuole andare oltre le uscite propagandistiche e d’effetto in cui si esercitano i nostri amministratori occorre un lungo lavoro di sensibilizzazione a questi temi. Come ho già avuto modo di scrivere quello delle osservazioni è un passaggio importante am che potrà servore soltanto a salvare il salvabile.
Luciano, alla tua domanda (e vedrai che non solo io non ne sarò smentito) la isposta è: SI.
E lo sapete tutti che sarà così, per un insieme di ragioni che vanno soprattutto dal fatto che chi ha stabilito quel il piano non governa adesso, e che gli attuali che lo valideranno hanno forse un po’ cercato di smarcarsi inizialmente dalla precedente gestione ma evidentemente gli è riuscito proprio poco.
Varie forze hanno agito tra cui le segreterie dei partiti in un momento fra l’altro di totale sbandamento. E’ una massa inerte e complessiva che a parole dice di agire per l’interesse pubblico, ma tranne tale segni di minimalismo che sostanzialmente non cambiano la situazione che trovano (ici sulla prima casa in raffronto alle quote minime) ed altre piccoli ”cerotti”, il Piano strutturale passerà come è stato concepito.
Questo è un segno inequivocabile che posto il vero che sia deleterio(ed anch’io ho tale convinzione) chi lo gestirà e lo porterà a compimento amministrativo avrà una grande responsabilità della quale nessuno gli chiederà conto.
Si può dire tutte le cose più plausibili contro tale Piano ma rimangono totalmente ignorate, ma questa è una cosa che va anche contro la stessa maggioranza anche se i cittadini che l’hanno votata sembra che approvino stando silenti. Chiedetevi come mai e quale livello abbia raggiunto la nostra comunità.
L’idea di illustrare pubblicamente le osservazioni (quelle più generali) si è rivelata ottima perchè non solo ha portato alla luce del sole un lavoro fatto da cittadini di diverso orientamento politico ma ha dimostrato che se vengono forniti gli elementi necessari anche argomenti ostici possono essere discussi da tutti.
Nel merito come ha ricordato Paolo (Scattoni) una questione è stata posta all’ordine del giorno: può un’amministrazione non tener conto di rilievi e indicazioni di assoluto buon senso, ragionevoli e suffragati da dati e riscontri oggettivi?
Se il Piano fosse approvato così com’è a questo punto è chiaro che si aprirebbero problemi non solo urbanistici e di efficacia della legge regionale ma anche l’articolazione della democrazia (qui a Chiusi) ne uscirebbe malconcia e andrebbe ripensata
Il lavoro che abbiamo svolto in questi mesi, grazie alla capacità e alla volontà di un gruppo eterogeneo di persone, ha secondo me un valore enorme. Dimostra che ci si può seriamente impegnare lasciando da parte slogan e giudizi preconfezionati, andando al cuore dei problemi.
Le osservazioni, frutto di questo impegno, costituiscono un dato difficilmente confutabile. Il piano, già pronto, che la giunta attualmente in carica ha ereditato dalla precedente, presenta degli elementi che lo rendono non solo inadeguato a programmare il futuro di Chiusi ma anche insostenibile sotto il punto di vista ambientale ed economico, e soprattutto pericoloso perchè prevede un’erosione di territorio inutile e irreversibile.
Mi auguro che i nostri amministratori abbiano uno scatto di orgoglio, di volontà e di indipendenza da chi li ha preceduti, e non si rendano autori della materializzazione dello scempio che il piano prefigura.
Non credo che ci doveva essere da capire qualcosa più di quanto è stato detto, anche se si sono toccati dei risvolti tecnici, peraltro anche abbastanza intelligibili a chi non abbia dimestichezza.Le obiezioni al piano il Sindaco e la Sua maggioranza le conoscevano già e la loro risposta durante il Consiglio-a quanto è stato riportato- che le risposte ” siano contenute dentro il Piano stesso” la dicono lunga sulle intenzioni della maggioranza.Certo è un bel modo di rispondere, anzi di non rispondere a quanto obbiettato…In quanto alla presenza-pur essendo una assemblea pubblica e quindi aperta a tutti- è proprio il clima che vige al momento,che segna l’evidenza di quel ”culturame” di artificiale e pretesa modernità ,espressione patetica di voler apparire onnipresenti.Io l’ho letta in tal modo, anche perchè altre volte ed in alte occasioni non c’è stata alle riunioni delle ”sedicenti opposizioni”.
Ricordo che fu proprio il Sindaco che nella saletta, prima delle elezioni disse le testuali parole che il fatidico 1.800.000 metri cubi non avrebbe visto la luce.Ci fu qualche applauso a tale esternazione.Personalmente dentro di me ne presi atto, ma ero sicuro che così non sarebbe stato.Infatti 300.000 metri cubi di differenza non sono mica tanto pochi per chi deve portare a compimento un piano fatto da altri predecessori….
Penso anch’io che l’assemblea di ieri sera sia un fatto nuovo e positivo.
E’ la prima volta che si discute e ci si organizza nel merito delle questioni relative al Piano strutturale. E lo si è fatto senza ordini di scuderia.
Iniziative di questo genere non solo a Chiusi non c’erano mai state ma neppure nei comuni vicini.
La discussione, pur affrontando aspetti tecnici, è entrata nel merito delle scelte proposte e ne ha chiaramente evidenziato i meccanismi economici privilegiati che stanno alla base di un Piano che non ha nessuna giustificazione per la realtà economica e sociale di Chiusi.
Magari ce ne fossero anche in futuro di iniziative del genere.