Ad un anno dall’inizio della raccolta dei rifiuti porta a porta vengono ridistribuiti a domicilio gli appositi sacchetti.
La distribuzione è standard, per due persone, verrà consegnato un kit di 75 sacchetti per la raccolta indifferenziata e il multimateriale, 125 per l’organico e 50 per la carta.
Per le famiglie composte da più di due persone il kit sarà di 125,175, 100.
La mia è una famiglia di quattro persone quindi ho ricevuto il kit maggiorato. Con gli avanzi della precedente distribuzione sono a posto per qualche anno e come me sono in tanti a lamentare un’eccedenza nella distribuzione.
Perchè non è stata fatta una verifica più puntuale delle necessità delle famiglie prima di procedere alla nuova distribuzione?
Il volantino diffuso dal comune ci informa poi che nel 2011 abbiamo raggiunto una differenziata del 65%. Come valutare questo dato? Quali sono le tipologie di rifiuto che hanno raggiunto una maggiore percentuale nella differenziata? E soprattutto qual’è la filiera del riciclo?
Il volantino invece non dice nulla sulla quantità totale dei rifiuti prodotti nel nostro comune. Eppure è questo il dato più significativo. Produrre meno rifiuti è l’obbiettivo principale di una sensibilizzazione che qui però non c’è stata.
Sienambiente o il comune potrebbero fare molto su questo versante ma pare che siano disinteressati alla diffusione delle buone pratiche.
In tema di buone pratiche c’è una buona notizia; anche a Chiusi è possibile finalmente approvvigionarsi di detersivi alla spina. Lo si può fare presso il supermercato Simply di Po’ Bandino e al De Luca shop in via Isonzo a Chiusi scalo. Si risparmiano dei soldi e si consuma meno plastica riutilizzando i contenitori.
E’ su questa strada che c’è ancora molto da fare.
Senza contare che se l’inceneritore lo si fa troppo grosso con soldi pubblici, chissà poi chi lo paga un eventuale “downgrade”…
Fare e disfare…
L’incenritore di Poggibonsi per funzionare a regime dovrebbe trattare una quantità di rifiuti superiore a quella che la provincia di Siena produce. Lo dice Sienambiente. Dunque è chiara la contraddizione tra la dichiarata volontà di arrivare alla situazione “rifiuti zero” e la necessità di produrre rifiuti da incenerire per far funzionare l’impianto. La stessa cosa vale per il depuratore di Bioecologia alle biffe… Anche lì i rifiut da trattare comprese le 18 mila tonnellate all’anno di percolato di discarica arriveranno da chissà dove… .
Su questi argomenti c’è stato un interessante convegno sabato scorso a Città della Pieve (vedi http://www.primapaginachiusi.it) e mercoledì una trasmissione (ZTL) a Teleidea dove le incongruenze, le connessioni e la scarsa limpidezza di certe oprazioni sono venute fuori. E c’è anche una bella inchiesta video realizzata da Cecilia Anesi e Giulio Rubino sul sistema italiano di gestione dei rifiuti che sta conquistando mezza Europa. L’inchiesta si intitola “Toxic Europe” e credo si trovi anche in rete…
L’inceneritore di Poggibonsi dicono che sia molto vorace. Quindi ci vuole molta monnezza per farlo funzionare a regime.
E’ chiaro che è una contraddizione avere un impianto che necessita di grandi quantità di rifiuti e contemporaneamente porsi l’obbiettivo della riduzione degli stessi.
Sienambiente infatti si guarda bene dal farci sapere come stanno realmente le cose.
Ho letto, mi sembra, che un inceneratore ha bisogno di una notevole quantità di rifiuti per operare agevolmente. Dobbiamo incrementare i nostro rifiuti, o Chiusi ha un inceneratore che lavora a bassa quota? Questa è una semplice domanda, non una provocazione.
Sienambiente e i comuni cominciano a lanciare alcune buone pratiche e fanno anche buona informazione su tali pratiche, affinché la gente ne raccolga l ‘utilità. Bene. Purtroppo però non è altrettanto buona la pratica di non discutere su altre cose: come l’inceneritore che si vuol fare a Poggibonsi, come il depuratore di Bioecologia a Chiusi, come l’isola ecologica chiusa da due anni a Chianciano ecc. Eppure sempre degli stessi “attori” si tratta. E il buono di un bel distributore di detersivi alla spina non cancella il brutto e cattivo della mancata infomazione e trasparenza sul resto…
Qual’è e -anche- qual’era la filiera del riciclo.
Altrimenti non si capisce davvero se il porta-a-porta è più bono di altre tecniche.
A parte nel trovare posti per i nuovi parcheggi rosa, eh…
Quello della distribuzione “alla spina” dei detersivi era stata una delle prime iniziative del poro blog. La coop ci rispose che per un supermercato medio (come la coop di Chiusi) non era conveniente. Magari ora che un paio di punti vendita hanno introdotto questo sistema, gli altri supermercati potranno ripensarci.