Intelligenza e stupidità: due facce della stessa medaglia

di Roberto Donatelli

Una frase che è associata alla teoria dell’evoluzione è ‘survival of the fittest’, sopravvivenza del più adatto, del più forte etc… In quale contesto? In uno tsunami? In un terremoto? In un deserto?
Vorrei portare l’attenzione sul
‘sempre più e sull’individuo’, ricordando anche che qui si parla di sopravvivenza, di Vita. Non so voi, ma io vedo un forte legame fra questo concetto e le nostre vite dove tutto è una frenetica corsa verso un mitico ‘sempre più’ e dove l’egoismo predonima.
Se mi trovo in
una situazione che considero buona per me cercherò di mantenere il mio attuale stato di benessere il più a lungo possibile.
Perchè devo cercare sempre più di ciò che ho rischiando di perdere il mio attuale stato di benessere? Per stare sempre meglio?
Quando potrò godere del mio “meglio” se sono sempre alla sua continua ricerca?

Ora veniamo a quello che io credo sia l’ostacolo più difficle da rimuovere, quello fondamentale.
Un concetto che deriva direttamente dalla teoria: l’evoluzione dell’intelligenza.
Cosa è esattamente l’intelligenza? Chi decide chi, o cosa, è intelligente? Su quali parametri?
Domande che suscitano dibattiti al termine dei quali… si torna al punto di partenza. Sembra sia proprio difficile definire con esattezza cosa è l’intelligenza, quindi la sua essenza rimane vaga. Una cosa su cui, credo, ci sia accordo è che l’intelligenza dovrebbe far parte del processo mentale.
Immaginate che esistano infiniti modelli di un unico stupendo tipo di computer, e ognuno di noi ne possiede uno, ne consegue che tutti i modelli avranno la stessa matrice e le stesse componenti. Ognuno di noi sarà libero di ‘accendere’ o ‘spegnere’ l’apparato quando vuole. Ognuno di noi sarà libero di ‘navigare’ quando e dove vuole, ed ognuno di noi avrà i sui siti preferiti, o più semplicemente un sito su tutti gli altri.
In questa breve, ma credo coerente, schematica raffigurazione non riesco a vedere tracce di intelligenza o stupidità, vedo soltanto la meravigliosa varietà della Vita.

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7 risposte a Intelligenza e stupidità: due facce della stessa medaglia

  1. Paolo, i membri della noosfera si chiama noosferati?

  2. In ambedue i commenti si continua a parlare di evoluzione nel senso evocato dalla sua teoria. Se la teoria non è fondata ne consegue che l’evoluzione della vita è fine a se stessa, le cose ritengono il loro aspetto originale pur incontrando cambiamenti dovuti a diverse cause. L’unico ‘passaggio’ che esiste è quello che porta dalla nascita alla morte. L’assurdo, d’altro canto, ci può portare dove vuole, senza per questo cambiare il ‘percorso’. Solamente che il ‘viaggio’ potrebbe essere molto più soddisfaciente se smettiamo di parlare di evoluzione soltanto dal suo punto di vista teoretico.

  3. pscattoni scrive:

    Mi permetto di ricordare che uno scienziato e teologo di nome Pierre Teilhard de Chardin aveva teorizzato in un opera pubblicata postuma negli anni ’60 una fase successiva dell’evoluzione biologica, l’evoluzione della cultura e delle intelligenze: il passaggio dalla “biosfera” alla cosiddetta “noosfera“.

  4. Ma se è assodato, perchè si va avanti con il parlare di evoluzione dell’intelligenza, e di intelligenza? Perchè non si discute sulla teoria dell’evoluzione che viene presa per scontato? Cosa c’è da perdere? Mi sembra che l’equazione rispecchi i nostri tempi. Credo anche che non sia pessisimo, ma il guardare in faccia la realtà. Credo che la realtà sia questa, non c’è niente di più ‘bello’ della Vita, specialmente quella moderna con tutti i suoi comforts, e noi stiamo rovinando tutto.

  5. Tanto pe’ fa’ du’ chiacchiere, ne faccio una anch’io.

    L’intelligenza potrebbe essere un involontario e negativo effetto collaterale dell’evoluzione della specie: acquisire la capacità di pianificare una strategia è senz’altro positivo per gli individui di una specie finché quella specie non ha un’enorme potere. Quando però una specie come la nostra diventa in grado di mettere in pericolo l’intero pianeta (con noi dentro), allora potrebbe trattarsi di un boomerang. Evoluzionisticamente parlando, ovvio.

    Quindi, una possibile definizione di intelligenza potrebbe essere “la capacità di mettere in pericolo un intero pianeta”.

    In questo caso sarà dura per il progetto SETI

  6. lucianofiorani scrive:

    Che l’intelligenza nè quella individuale nè quella collettiva non evolvano mi pare assodato.
    Il pessimismo che si fa sempre più strada forse deriva anche da questa consapevolezza.

  7. Visto che non ci sono commenti, ne faccio uno io.
    Progresso + buona volontà + intelligenza = incerto presente. ed ancora più incerto futuro.
    Io, per il momento, sto ‘bene’ e le prospettive, per quanto possa vedere, non sono da meno. Non me ne potrebbe fegare meno dell’equazione di cui sopra, se non fosse per un piccolo particolare. Il mio ‘benessere’ dipende, oltre che da me, dall’ ‘abbraccio’ di tutto ciò che mi è intorno, specie quello dei miei simili. Un esempio. Oggi si effettuano operazioni chiruigiche ad ‘occhi chiusi’ che fino a non molto tempo fa avevano un elevato tasso di mortalità.
    La teoria dell’ evoluzione si basa sull’individuo e sullo sviluppo dell’intelligenza.

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