Mobilitiamoci per il voto del 12 e 13 giugno

di Luciano Fiorani

Anche nelle nostre zone, ultimamente, il partito del “non voto” ha fatto proseliti. In vista del referendum del 12 e 13 giugno questo è un problema non da poco.

Nelle recenti elezioni amministrative, dopo una campagna elettorale vivace, il dato dei votanti si è attestato su un “misero” 74,8%. Solo a Montevenere ha votato più dell’80% degli aventi diritto, mentre la percentuale più bassa si è registrata  alla sezione n°6 (allo scalo) dove si è recato al voto meno del 70% degli elettori.

Se consideriamo che l’appuntamento referendario non è certo sentito come l’elezione del sindaco né è preceduto da un ugual battage è facile prevedere che assai difficilmente si riuscirà a raggiungere quella percentuale.

Credo che a Chiusi si supererà tranquillamente il quorum ma siccome la consultazione è su base nazionale bisogna che dalle zone più sensibili (come le nostre) venga un massiccio numero di voti che consenta di equilibrare quello delle parti del paese che sono da sempre restie al voto, specie se referendario.

L’invito quindi è di farci promotori, in questi ultimi giorni che precedono il voto, di una campagna “personale” per sollecitare, quanto meno, amici, colleghi e parenti ad andare ai seggi.

Se infatti il “popolo della rete” pare sufficientemente convinto e mobilitato non altrettanto si può dire per la massa dei telespettatori, avendo le reti televisive praticamente abbuiato l’importante scadenza.

A Chiusi qualche manifesto è stato affisso e un po’ di campagna pubblicitaria è stata fatta; il 9 giugno per la chiusura ci sarà un’iniziativa pubblica promossa dai Comitati referendari ma da qui a dire che tutti sono stati informati e che l’importanza della posta in palio è passata nell’opinione pubblica, sicuramente ce ne corre.

Allora utilizziamo i pochi giorni rimasti per sensibilizzare il maggior numero di persone possibile.

In ballo non c’è solo un appuntamento democratico ma probabilmente il futuro modello di sviluppo: nucleare o nuove tecnologie.

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2 risposte a Mobilitiamoci per il voto del 12 e 13 giugno

  1. carlo sacco scrive:

    Cari amici, non credete di essere in una area dove ci sia ”il grasso che coli” riguardo al tema della partecipazione.E’ una mia modestissima impressione che i comitati per il sì all’acqua per esempio stiano avendo un boicottaggio profondo e diffuso da quella parte dei partiti organizzati che durante le riunoni avute con comitati stessi (parlo di Città della Pieve e territori limitrofi per esempio) si son resi disponibili a mettere a disposizione le proprie sedi e strutture sul territorio(leggasi circoli ARCI) ma che in effetti non hanno fatto fin’ora nessuna iniziativa e nessun volantinaggio.I manifesti relativi ai sì per l’acqua sono rimasti nelle loro sedi e non attaccati fino almeno a due giorni or sono).Segno è che volutamente nulla si muove, solo parole, solo ”remare contro”, e non è che questa sia una cosa che non venga resa evidente dalla realtà, nel senso che non si può affermare il contrario. La realtà è realtà, i manifesti dentro le segreterie dei partiti appesi agli armadi invece che fuori dai circoli o nelle strade la dicono lunga…..dove vogliamo andare se si parla bene e si razzola male ? Di cosa ci si lamenta? Ancora non si è capito con chi si ha a che fare ?E’ o no il sintomo di un partito che è basato sul nulla e che vuole mettere il proprio bollino alle iniziative ? Come lo definireste se non con l’espressione ”armiamoci e partite” ?

  2. pscattoni scrive:

    E’ davvero frustrante che due decisioni così essenziali come la gestione dei servizi idrici e il futuro del sistema energetico italiano debbano essere decise senza che i grandi mezzi di informazione di massa, soprattutto la RAI, non trattino adeguatamente questi temi.
    Non so se è chiaro a tutti che, pericolosità a parte, il modello della produzione di energia concentrata in pochi punti che l’opzione nucleare impone, ci mette fuori dal modello della produzione diffusa che la Germania ha ormai imboccato con la decisione di chiudere tutte le centrali nucleari entro il 2023?

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