La nomina da parte del sindaco dei cinque consiglieri della Fondazione Orizzonti d’arte ripropone la solita questione della spartizione delle poltrone in base al circolo degli amici del Pd, di Sel, dei socialisti e naturalmente della Banca Valchiana.
Che con queste premesse si possa “rilanciare la cultura pensandola come volano per l’economia” è una pia illusione.
Come sempre, quando c’è da fare delle nomine, prevalgono le appartenenze perchè l’occupazione delle poltrone è la sola politica che sono in grado di concepire i nostri politicanti.
E allora invece di cercare competenze alte si guarda esclusivamente ai circoli contigui. La competenza sarà riversata tutta nel Cosiglio di Gestione che verrà nominato dai cinque più due designati dagli imprenditori?
Quali e quanti danni abbia prodotto un simile modo di fare lo abbiamo sotto gli occhi. Solo chi decide fa finta di non accorgersene e continua imperterrito con un metodo che se non produce nulla per la società serve ad assicurare il perpetuarsi di caste grandi e piccole.
E’ illusorio aspettarsi da chi è cresciuto in questo sistema dei partiti comportamenti innovativi. Ha ragione Grillo, bisogna mandarli a casa e basta.
Per, il solo fatto che alla guida della fondazione ci sia Rossella Rosati, è una garanzia !
XRossella Rosati. Le riconosco innanzi tutto la franchezza e disponibilità a discutere della questione.
Se la gratuità fosse incompatibile con le competenze mi pare che il rilancio della cultura come volano dell’economia è un obiettivo non raggiungibile dalla Fondazione.
Ma quello che mi ha più colpito è che il sindaco ha proceduto a nomine strettamente di area partitica.
O vogliamo credere davvero che tra altri settori della società non ci fossero persone capaci e disposte ad impegnarsi gratuitamente? Perchè non sono state contattate? Non è a lei ovviamente che chiedo questo.
Naturalmente per ciò che concerne i risultati sono d’accordo che bisognerà aspettare un po’ di tempo ma l’esperienza mi dice che organismi nominati con quel criterio non hanno mai prodotto risultati apprezzabili perchè nati da una concezione spartitoria nell’attribuzione degli incarichi.
Gent.le Sig. Duchini,
in merito a quanto da Lei asserito volevo chiederLe se mi da una definizione ed un elenco degli elementi per cui Lei considera una persona quale competente per una Fondazione con “finalità culturali dirette anche allo sviluppo economico di un territorio”
Le faccio comunque presente che le persone che sono state chiamate alla gestione della Fondazione svolgono tale incarico nella più completa gratuità assumendosi responsabilità civili e penali in merito, e molte volte , anzi il più delle volte il concetto di alta competenza non va di pari passo con l’altro concetto di gratuità ( come del resto è corretto in una normale economia)
Inoltre mi sembrerebbe opportuno che i giudizi relativi alla capacità ed adeguatezza fossero dati non aprioristicamente e con pregiudzio ma dopo che la Fondazione ha svolto almeno un anno di gestione e sempre in correlazione con le risorse che sono state messe a disposizione alla medesima.
La ringrazio in ogni caso per il parere da Lei espresso e Le sarò comunque grata per ogni suo successivo intervento in merito
XLorenzoni. Visto che sei così informato mi sai dire se Mercanti e Margheriti sono i due designati dagli imprenditori?
Il consiglio di gestione è composto da Rossella Rosati, Marco Mercanti (ex presidente del’Istituzione) e da Margheriti, titolare di una sala d’incisione a Chiusi Scalo.
L’articolo del Barni sulle curiosità chiusine ha rivelato che i Chiusini si pronunciarono in favore della Repubblica, ripudiando la Monarchia, secondo me una cosa più che giusta. La domanda è: perchè i Chiusini, oggi, sembrano aver perso questo senso, come dire, di ‘cose giuste da fare’?
Forse perchè oggi ciascuno di noi sta molto meglio dei nostri nonni,e quindi se ne frega?