Il Piano Strutturale esiste veramente o è solo un’ invenzione dei soliti dietrologi e, come dicono PD e Sindaco, esiste solo “una bozza” le cui previsioni sono state “bocciate”? (e già qui sarebbe possibile una prima domanda: bocciate da CHI?).
Comunque sia, io dico che il Piano Strutturale esiste. Cercherò ora di dimostrare perché e ognuno potrà valutare se le mie argomentazioni sono peregrine o meno. Intanto partiamo dai documenti disponibili. Finalmente è consultabile a tutti il documento intorno al quale nei mesi scorsi si è articolato il dibattito e che è stato citato anche dall’allora segretario del PD locale Giglioni. Questo documento (verificare l’allegato) è uno stralcio della Relazione Generale (la Premessa al Capitolo “La Componente Strategica”) e ha come allegato la tabella (la famosa tabella dei numeri) con le previsioni dei volumi costruibili nelle varie zone del nostro comune e di cui nelle settimane scorse Paolo Scattoni ha più volte parlato in questo blog.
Innanzi tutto una considerazione: la Relazione Generale, contrariamente a quanto forse si può pensare, è l’ultimo dei documenti da redigere di un Piano Strutturale proprio perché deve illustrare in modo organico, correlato e riassuntivo tutte le parti del Piano stesso. Dunque: come si potrebbe fare ciò se il Piano non esistesse o fosse solo una “bozza”? Si tenga conto che ancorché “Generale” è comunque un documento corposo e circostanziato la cui semplice redazione richiede un notevole investimento di tempo avendo prima definito tutti i contenuti del Piano stesso; quindi la si fa alla fine e quando ormai tutti i passaggi politici e paraistituzionali si sono conclusi.
Per intendersi: l’eventuale bocciatura delle previsioni, se c’è stata, è precedente altrimenti la Relazione Generale non ci sarebbe neppure stata. Per capire meglio cosa intendo è sufficiente che si leggano le poche pagine disponibili che illustrano con dovizia di particolari un pezzo del Piano Strutturale, la cosidetta “Componente Strategica” articolata in 5 Capi, ciascuno di questi composto da numerosi articoli.
Tra questi il Capo IV, dove a pag. 2 si può leggere: ”(…) Il Capo IV delle strategie di sviluppo introduce il nodo essenziale della evoluzione della città e degli insediamenti (art. Da 143 a 153). (…)” Tradotto: dove e quanto si potrà costruire. La Relazione prosegue illustrando criteri, classificazioni e metodologie con le quali si è provveduto a individuare le aree e dimensionare gli interventi e si rimanda, per una sintesi, alla famosa tabella, che , quindi, è solo una sintesi di un articolato (almeno 153 articoli) complesso e dettagliato. Dunque ciò che abbiamo davanti è un pezzettino, seppur molto piccolo, che comunque ci parla di un Piano Strutturale completo.
Veramente si ritiene possibile che i professionisti incaricati abbiano investito tante risorse di tempo e competenze per sviluppare di loro iniziativa una semplice “bozza” per poi sottoporla all’approvazione dell’Amministrazione correndo il rischio di dover poi ricominciare o comunque buttare via una parte cospicua del loro lavoro? E ancora: si può ragionevolmente pensare che l’Amministrazione Comunale abbia consentito ai professionisti di procedere liberamente senza dare indirizzi e verificare durante il percorso il loro lavoro, attendendo pacificamente che questi producessero un documento così dettagliato e completo come quello di cui si narra in questa “Premessa”?
Io no, e credo che sarebbe compito del nuovo Consiglio Comunale chiarire questa vicenda adoperandosi perchè:
1) Una volta per tutte venga resa pubblica la documentazione integrale fin qui prodotta dai progettisti (in fin dei conti sarà pagata con soldi pubblici) in modo da consentire a tutti di capire a che punto siamo, quali sono gli indirizzi fin ora seguiti e quali gli interessi in gioco;
2) L’attuale Amministrazione chiarisca se questo è il Piano Strutturale predisposto da quella passata oppure no;
3) In caso affermativo se lo condivide o se ne prende le distanze ed eventualmente in cosa;
4) In caso negativo cosa ne intende fare.
Questo si, sarebbe un vero segnale di cambiamento della nuova Amministrazione nella direzione della trasparenza e della partecipazione. Trasparenza e partecipazione di cui Scaramelli ha fatto tanto uso in campagna elettorale. Se vuole segnare una reale discontinuità dal suo predecessore Ceccobao adesso ne ha la possibilità. A lui la scelta.
Vorrei far notare un interessante commento della Zazzaretta, postato altrove forse per errore, che mi pare pertinente a questo articolo:
https://www.chiusiblog.it/?p=1440#comment-560
Oh, scusate, ma finalmente si legge un documento dell’argomento nel quale alla fine si legge “Comune della Città di Chiusi”!
In un qualche mio commento su un passato articolo in merito, mi chiedevo appunto se fosse possibile per una PA “secretare” documenti di questo tipo, ancorché “bozze”.
Dato che la stessa stesura comporta un costo per la comunità, mi pare ovvio che la loro esistenza ed i loro contenuti non possano essere appannaggio di pochi: sarebbe una vergogna!
Parto dalla fine. Ritengo che le domande siano più che legittime. Possono essere immediatamentte trasformate almeno in una interrogazione ed una interpellanza.
Ho buoni motivi per pensare che la bozza non sia definitiva, almeno per alcune parti.
Querce al Pino non è più proponibile visto che fa riferimento a un Piano Territoriale di Coordinamento Provinciale che è solo adottato (ormai da molti mesi) e che non sembra nelle intenzioni degli amministratori portarlo ad approvazione.
Dalle dichiarazioni del Sindaco sembra che le altre previsioni probloematiche Montallese e Santa Caterina siano mantenute. Ma potrà Scaramelli sostenerle davvero? Qui si tratta di impostare un lavoro di controllo del Consigli e della pubblica opinione con strumenti efficaci che possono essere messi in atto.