Continuano a ritmo serrato, per Raffaele Ascheri, gli incontri per la presentazione del suo ultimo libro: Mussari una biografia (non autorizzata). Ne da conto l’autore nel suo blog http://ereticodisiena.blogspot.it/2012/03/due-stimolanti-presentazioni-in-attesa.html e annuncia l’incontro che si terrà giovedì sera a Chiusi.
“Domani alle 21,00, nuova tappa, a Chiusi; il libro verrà presentato nella Sala di San Francesco, di proprietà comunale, ma gestita da una cooperativa di giovani (Clanis). Nei pressi della Biblioteca comunale. Pare che la bella sala sia arredata con mobili dismessi dalla Fondazione Mps (visti i tempi, ci sta che qualcuno prima o poi venga a riprenderseli…).
La serata è organizzata dalla lista civica Primavera, capace di raggiungere il 27% dei voti alle ultime amministrative, raggiungendo quota tre a livello di Consiglieri comunali (apparentandosi con Rifondazione comunista: soluzione possibile, a Siena?).
Tra l’altro, Chiusi ha una sua particina nel libro su Mussari, nel Capitolo sulla cementificazione caltagironiana (pagg.53-55, “Il caso Chiusi”). L’eretico dirà la sua, ma spera anche di saperne di più, dagli amici locali, su progetti opinabilissimi come il megastadio o la “pensilona” (già costruita) davanti alla stazione ferroviaria.
Introdurrà Luca Scaramelli, coordinatore della suddetta lista Primavera. Dell’esito della serata, ovviamente si darà conto nei prossimi giorni sul blog. A meno che La Nazione o il Corrsiena mandino inviati, per l’occasione…”.
io, invece, spero che la Nazione ed il Corriere di Siena mandino inviati. Sarebbe interessante cosa cavolo scriverebbero per i loro lettori (poveri noi).
La Nazione o il Corriere di Siena non so… Primapagina manderà sicuramente qualcuno. Del resto è materia che il giornale locale ha trattato spesso, sia per ciò che riguarda le vicende Mps e Fondazione, sia per ciò che riguarda le vicende locali: leggasi megastadio, pensilona, interessi legati al Piano urbanistico. Fu proprio primapagina a ventilare l’ipotesi di interessi più meno diretti del gruppo Caltagirone e dei fratelli Mezzaroma intorno all’area di Querce al Pino, quando si paventava una “colata” da 250 mila metri cubi di cemento, almeno in parte poi sventata…
Viene invece da chiedersi perché i quotidiani sopra citati si siano guardati bene dal parlarne…