Gli assenti hanno sempre torto, secondo il famoso detto. E ieri sera chi si è perso l’incontro con Raffaele Ascheri, organizzato da La Primavera, ha perso non un dibattito o una conferenza come tante ma una vera e propria lezione sul “potere rosso” che domina Siena e il suo contado.
L’occasione della presentazione del suo ultimo libro (Mussari: un’autobiografia non autorizzata), ha consentito all’autore più detestato dalla casta senese, una ricognizione su modi, metodi, personaggi e disavventure di un sistema incentrato sul Monte dei paschi e sul Pd.
Ascheri ha parlato del perchè la grande stampa locale non si azzarda a sfiorare certi temi e certi personaggi. Di come l’opposizione politica tradizionale sia più interessata a far parte del “grande gioco” che a scalzare gli attuali signori. Di come gli alleati minori del Pd (Sel, Rifondazione e Idv) siano ridotti a nient’altro che damigelle di compagnia. Di come in tutti i modi si stia cercando di nascondere una questione morale ormai evidente.
Ascheri ha spiegato il perchè del successo dei suoi libri-inchiesta: nessuno aveva mai osato puntare i riflettori in certi palazzi e su certi personaggi. Siena sembra diventato un caso nazionale dopo le traversie della terza banca italiana, se ne sono occupati e se ne continuano ad occupare i giornali nazionali e internazionali (non solo quelli economici), se ne occupano trasmissioni televisive (ieri Piazza pulita e presto ci sarà un servizio della Gabanelli), solo i media locali si limitano a segnalare avvicendamenti al vertice, dismissioni, cessioni di pacchetti azionari senza battere ciglio.
E pure quella che sembrava essere l’ultima spiaggia, la trincea da tenere ad ogni costo: la senesità del Monte, è ormai bella che andata. I tempi d’oro dei sodi distribuiti dalla Fonazione a piene mani sono finiti per sempre, e sarà un bel guaio. Perchè non tutti sono stati dissipati in opere inutili o sovradimensionate come la pensilona e il nuovo stadio.
E mentre il potere rosso cerca in tutti i modi di salvare se stesso senza voler fare i conti con il disastro che ha combinato e che si sta riversando sulle nostre zone anche la società civile sembra solo ora cominciare a prenderne coscienza. Quello che sembrava un sogno (la città più vivibile e la sua felice provincia) si sta trasformando in un incubo.
Il bilancio della banca presentato ieri non lascia spazio alle illusioni.
Dopo aver ascoltato Ascheri ho ripensato all’articolo che Ferruccio Sansa ha pubblicato l’altro giorno su il Fatto quotidiano e alle parole”…in questo ambiente semisconosciuto la politica incontra la finanza. Dove il berlusconismo di destra abbraccia quello di sinistra.”
Siena-Italia viene da dire.
…per quello c’erano molti assenti anche alla conferenza di Ivan Cicconi, forse altrettanto importante….attenzione alle “liste dei cattivi” (non sono un buon segno)
Quello che ne esce da ciò che Ascheri ha detto è riproponibile pari pari anche in periferia e nel piccolo, nel senso che anche Chiusi(così come altri luoghi) che hanno da anni risentito della munificità della banca senese adesso hanno davanti un inverno e sono senza cappotto.Ma quello che risalta di più è la non partecipazione della gente,la gente muta,i dipendenti bancari per esempio, sia del Monte che di altre banche che non osano proferire parola,nulla scrivono,avranno anche loro qualcosa da dire ? Nelle loro menti ci sarà un pensiero che probabilmente quel sistema tanto osannato avrebbe portato alla rovina ? Invece no, passano senz’altro imput di forzata desertificazione,imposte dall’alto,della difficoltà a mettersi in mostra ed ad intervenire nel dibattito, e più che altro tutti sembrano pervasi da un etica per la quale
non si possa criticare nulla di quegli aspetti che Ascheri diceva, poichè chi stà vicino al fuoco è sempre quello che sente più caldo.Il potere è potere e non si scherza:meglio tutti allineati e coperti che aprire bocca. Non è tanto la mancanza di mezzi che adesso scarseggiano ed i danni che sono stati prodotti(l’Italia è ridotta in ginocchio dal sistema dei partiti)ma soprattutto l’humus culturale che molti sedicenti progressisti hanno dentro si è sempre rivelato come l’ostacolo maggiore a cambiare musica.Ed è proprio tale humus culturale che nell’imperversare della crisi presente e futura che segnerà la direzione di come uscire dalla crisi,se ne usciremo : a destra.
Ero presente al dibattito e sono d’accordo con Luciano (Fiorani) che è stata una serata davvero interessante.
E’ evidente che per Siena una fase si sia definitivamente chiusa. Ora però la Fodazione MPS può fare davvero il suo lavoro senza interferire troppo con la banca. Che significa fare il suo lavoro? Si tratta di capire di cosa il territorio ha veramente bisogno e su questo costruire una strategia.
Certo le vecchie cattive abitudini potrebbero pesare negativamente. Cerchiamo di essere ottimisti e vediamo se la crisi riesce afar fare a Siena una salto di qualità.
Appunto il bilancio presentato ieri, visto che ancora in giro c’è chi pensa che non ci siano problemi e che ci pensi mamma chioccia a risolvere i problemi vada a vedersi quei dati, in particolare chi non più tardi di un anno fa, durante la campagna elettorale a Chiusi, quando noi della Primavera già parlavamo di queste cose, ci prendeva per matti.
Per quanto riguarda la serata di ieri vorrei ribadire quanto affermato da Luciano, gli assenti hanno avuto veramente torto, non so ancora per quanto si potrà rimanere in casa e far finta di niente su questi argomenti.
Grazie a Raffaele Ascheri per la sua disponibilità, chiarezza di esposizione e soprattutto per il lavoro che ha svolto in questi anni.