La crocifissione e il compianto: un percorso d’arte (II)

di Lauretta Gosti ed Enzo Sorbera


Da Padova torniamo in Toscana. Giriamo per Firenze. Alla Galleria dell’Accademia troviamo Pietro Vannucci e la Deposizione dalla Croce da lui ultimata a seguito della morte di Filippino Lippi (1505-1507 sono di quest’ultimo i personaggi in bilico su scale o aggrappati alla croce nel calare il corpo del Cristo morto mentre la mano del Perugino si riconosce nell’atmosfera più pacata con cui presenta i dolenti sottostanti la croce ). Al Museo Nazionale di San Marco, ci accoglie Beato Angelico con il suo Compianto su Cristo Morto (1436-1441 le tonalità delle tempere e la luce ferma suscitano nell’astante preghiera e meditazione).

Se abbiamo tempo, possiamo visitare anche il Convento di San Marco, per ammirare, sullo stesso soggetto, un affresco con caratteristiche coloristiche  molto diverse. La passeggiata fiorentina tra i due musei è un vero “giro” d’arte: da Andrea d el Sarto fino all’Alberti e Andrea del Castagno.

Da Firenze ci spostiamo a Borgo San Sepolcro (AR), dove festeggeremo la Pasqua ammirando la Resurrezione del Crist o di Piero della Francesca (1450 – In assenza di architetture lo spazio è definito dai corpi: quelli delle guardie disposti in due piani distinti e quello del Cristo che ha la potenza di un guerriero; alla sua sinistra il paesaggio è spoglio, invernale, desolato mentre alla sua destra, ovvero al di là della Resurrezione, il paesaggio torna primaverile, sereno) .

In conclusione, si tratta sicuramente di un tour artistico poco convenzionale e quel (troppo) che abbiamo lasciato “fuori” magari lo metteranno i lettori.

(2. Fine)

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