Per un censimento delle case vuote

di Anna Duchini

Dopo decenni di cementificazione selvaggia si comincia a prendere coscienza che il consumo di territorio è un danno irreversibile, soprattutto se non è dettato da reali necessità abitative o produttive.

Qualcuno comincia ad organizzarsi per recuperare l’ingente patrimonio edilizio inutilizzato. E’ il caso del “Forum italiano dei movimenti per la terra e per il paesaggio” che ha lanciato la campagna “Salviamo il paesaggio e difendiamo i territori” con la quale si propone il censimento degli edifici vuoti, sinonimo di spreco e cattiva gestione del territorio.

La Primavera sostiene questa campagna e propone che anche a Chiusi si proceda al censimento del patrimonio edilizio inutilizzato visto che non è stato fatto neppure per la redazione del nuovo Piano strutturale.

Sull’argomento i consiglieri de La Primavera hanno presentato una mozione:

Proposta di mozione da portare in approvazione al prossimo Consiglio Comunale.

PREMESSO

– che un’attenta pianificazione territoriale deve prevedere un’oculata gestione del territorio intesa come Bene Comune da tutelare per l’interesse generale;

– che un’amministrazione lungimirante e consapevole deve poter governare il proprio Comune svincolata da interessi particolari e da pressioni speculative di singoli;

– che un’accorta amministrazione deve rispondere alle esigenze dei suoi cittadini garantendo loro il benvivere e la sicurezza;

VISTO

– che, sempre di più, fenomeni naturali di grandi intensità si manifestano nel territorio italiano con conseguenze devastanti sia fisiche, materiali e psicologiche dei cittadini;

– che, spesso, nuove costruzioni non vengono occupate né per lavoro, né per residenze, con la conseguenza di nuovi volumi che occupano inutilmente spazi;

– che molti edifici sono completamente abbandonati e fatiscenti;

– che da vari decenni la politica urbanistica adottata dalle diverse amministrazioni ha comportato un’eccessiva “frenesia edificatoria” volta spesso alla realizzazione dell’edificato indipendentemente dalle reali necessità e bisogni della comunità o dalla qualità, o dalla sicurezza idrogeologica, compromettendo il paesaggio, il benvivere e la sicurezza stessa delle persone;

– che oggi vi è sempre maggior necessità di edilizia sociale pubblica e che molti degli edifici vuoti potrebbero essere destinati a tale scopo;

CONSIDERATO

– che edifici vuoti sono sinonimo di mancanza di corretta pianificazione;

– che edifici fatiscenti sono indice di un territorio mal gestito;

– che è necessario ridurre il consumo di territorio, riqualificare l’esistente, recuperare gli edifici vuoti;

– che è necessario mettere in sicurezza il territorio;

PRESO ATTO

– che il Forum Italiano dei Movimenti per la Terra e per il Paesaggio ha avviato la campagna nazionale Salviamo il Paesaggio e difendiamo i Territori”, che ha l’obiettivo di ridurre il consumo di territorio attraverso un’oculata gestione dello stesso;

– che tale campagna propone, tra le altre cose, di effettuare un censimento mirato da avviarsi su tutto il territorio italiano, tramite un modello che i singoli Comuni dovrebbero compilare, come da scheda allegata;

Condividendone gli intenti e consapevoli della necessità di intervenire su un territorio già fortemente danneggiato.

TUTTO CIO’ PREMESSO, VISTO, CONSIDERATO E PRESO ATTO

IL CONSIGLIO COMUNALE

impegna il Sindaco e la Giunta a intraprendere il censimento summenzionato, come da scheda allegata, entro un mese dall’approvazione di tale mozione e terminarlo entro 6 mesi dall’inizio.

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Una risposta a Per un censimento delle case vuote

  1. pscattoni scrive:

    Per carità, facciamolo questo censimento. Già prevedo le obiezioni sui costi.
    Ci sono però strumenti gratuiti o quasi. A livello comunale, ad esempio, si fa una prima analisi dei dati di censimento. E’ possibile allora avere i dati delle “case vuote”, per capoluogo e frazioni? Io credo di sì.
    Alcune amministrazioni (p.e. Orvieto) hanno operato in accordo con gli uffici postali locali. Ci sono poi ENEL e azienda del gas. Saranno pure dati approssimativi, ma darebbero indicazioni molto significative per la gestione urbanistica.

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