I soldi per la politica che serve

di Claudio Provvedi

Su “La Repubblica” dell’altro giorno ho letto una bella intervista del ministro Riccardi, sulla disperazione che c’è in giro.

Ne riporto alcuni stralci: “Il disagio sociale e la disperazione vengono anche dalla solitudine e dall’ assenza di reti sociali, in altri tempi un operaio licenziato, un uomo in una situazione difficile, avrebbe avuto un ambito in cui discutere in modo efficace, penso anche alle sezioni dei partiti politici: luoghi in cui il dramma personale si inseriva in un ambito collettivo.”

E ancora: “Ci vuole ripresa, ma anche reti umane, reti di senso, perché la gente è troppo sola. Da soli non viene voglia di lottare”.

Che io sia in pieno accordo con il ministro non dipende solo dal fatto che siamo due “mangiaostie”, ma anche perché quello che lui dice è esattamente quello che fa  la “fraternità Renè Hagen”. Il progetto della nuova foresteria e della  mensa di vicinato; quello iniziato con una cooperativa sociale per mettere a coltivazione superintensiva alcuni orti per autoconsumo, luoghi dove condividere la vita, i drammi, i propositi di riscatto.

Luoghi dove progettare insieme il proprio futuro. Non dopolavori dove “ammazzare” il tempo, ma dove vitalizzarlo di speranza.  Quest’anno, abbiamo trovato sostegno e credito anche dai vertici di Banca Valdichiana, e  a condizioni eccezionali!

Ricordo che giusto un anno fa su questa testata infuriarono polemiche e incomprensioni.  Ora c’è “solo” il problema di pagare! Segno che la crisi induce, le persone sagge, a  una riclassificazione delle priorità. Una politica orientata ai bisogni essenziali, alle necessità dei poveri, è una politica che porta sviluppo e non solo crescita.

E, lasciatemelo dire, la politica è un bisogno umanamente essenziale, e dire ”soldi alla politica” non dovrebbe significare semplicemente “soldi ai partiti”. Riguardo ai danni sociali della crisi che viviamo, secondo me ci sono alternative tra l’opzione veterosocialdemocratica dell’assistenzialismo di stato, e l’opzione di destra del “meno tasse e si salvi il più forte”.

Oggi chiediamo a tutto il paese di sostenere anche questo modo di stare in politica, esercitando attivamente la propria cittadinanza e sostenere anche i nostri programmi, con impegno personale chi può, con un sostegno economico chi non può altrimenti.

Questa voce è stata pubblicata in POLITICA, SOCIALE. Contrassegna il permalink.

3 risposte a I soldi per la politica che serve

  1. Il sostegno di Banca Valdichiana si è concretato nella concessione di un mutuo immobiliare a tassi eccezionali, praticamente senza utili per BV, intestato alla neocostituita “Tavola di René ONLUS” che diventerà proprietaria dell’ immobile di Via Pasubio. In quei locali stiamo attrezzando una cucina e un bel salone che pensiamo di usare come la “sala da pranzo di Chiusi scalo” dove tutti si possono ritrovare e condividere la cena. Gratis! Gli amici che vogliono partecipare alla impresa possono assicurare una quota annua per il sostentamento (libera e facoltativa). Un modo intelligente di partecipare è anche quello di impegnarsi, per una volta all’ anno, a imbandire una serata, invitando amici e conoscenti, e, ad esempio, un “maestro di tavola” che prima della cena trattasse di un argomento di interesse politico o culturale vicino alle tematiche dei poveri. Si potrebbe concludere con una piccola raccolta di fondi detraendo le spese. La sala può ospitare anche 50 persone. Una serata produrrebbe poi contatti , scambi di esperienze, idee per nuovi progetti locali, materiali per articoli…. politica a filiera corta.

  2. carlo sacco scrive:

    Sono personalmente soddisfatto di tale notizia che guarda caso ritengo che sia stata spinta e generata dalla polemica a cui fa cenno Provvedi che ha avuto luogo diversi mesi fa, poichè prima di quella le acque erano ferme. Segno è che in certi ambienti la sensibilità non manca e spesso la sensibilità è anche intelligenza politica quando approda a tendenze di adeguamento alla realtà. Segno palese che forze interne sempre vigili anche se non espresse ci sono e contano, e tali forze spesso devono essere scosse fortemente per produrre qualcosa di positivo. Dico così perchè dai discorsi che vennero fuori in quei momenti di polemica erano palpabili frizioni e risentimenti reciproci.Siccome Provvedi ha sempre parlato liberamente desidererei capire le direzioni di tali interventi e le modalità di sostentamento. Attendo fiducioso.
    Quanto a l’opzione ”veterosocialdemocratica” dell’asistenzialismo di stato,non mi sentirei davvero di criticarla negativamente anche se assorbe energie economiche cospicue. Basterebbe solo il concetto stesso e memoria lunga per ricordarsi cosa c’era intorno quando non esisteva. Altra cosa è poi come venga amministrato dalla politica,che guarda caso è sempre quella fatta da coloro che deviano le risorse verso il privato per far supplire il pubblico che non funziona. Il frutto di questo è spesso l’interesse di gruppi che si insinua nei gangli dove si decide la qualità del pubblico.

  3. pscattoni scrive:

    Visto che la Banca Valdichiana è stata criticata in questo blog proprio in relazione alla fraternità René Hagen, questa volta le dobbaimo un plauso.

I commenti sono chiusi.