Crisi: Il 18 maggio Consiglio comunale straordinario aperto alla cittadinanza

di Luciano Fiorani

La richiesta, avanza dal gruppo La Primavera per un Consiglio comunale straordinario aperto alla cittadinanza dedicato alla grave situazione di crisi in cui si trovano diverse aziende locali, è stata accolta.

Si terrà il 18 maggio alle 21 con all’ordine del giorno:

La situazione economica di Chiusi, in relazione alla crisi che sta colpendo le aziende operanti nel territorio e possibili interventi a sostegno delle stesse e dei lavoratori.

La sede prescelta è quella tradizionale del palazzo municipale e il pubblico non sarà solo spettatore ma potrà intervenire nella discussione. 

Forse, data l’importanza dell’argomento e per dare anche maggior spazio fisico a chi vorrà intervenire, non sarebeb stato male individuare un’altra sede. Non dico il teatro ma almeno la saletta o la sala san Francesco.

L’occasione è di quelle storiche, perchè la crisi non può e non deve essere un affare solo di chi ha perso il lavoro (o lo sta perdendo) e di chi guida imprese in difficoltà ma di tutta la cittadinanza. E’ in momenti come questi che si prova quanto il collante sociale sia solido.

Sarà l’occasione per fare il punto della situazione, ascoltare maestranze e vertici aziendali e per cominciare a cercare, con un confronto il più costruttivo possibile, le possibili vie d’uscita da una situazione decisamente pesante.

Sono centinaia i posti di lavoro già persi o che stanno per andare in fumo.

Fino ad oggi Chiusi non ha dato l’impressione di consapevolezza per una situazione che si è fatta via via drammatica. Speriamo che il Consiglio straordinario riesca a richiamare tutti alle proprie responsabilità.  

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5 risposte a Crisi: Il 18 maggio Consiglio comunale straordinario aperto alla cittadinanza

  1. rosa iannuzzi scrive:

    Io credo che l’operato delle persone debba essere valutato sopratutto dai piccoli gesti che dalle grande azioni, sopratutto perchè i piccoli gesti sono gratuiti, anonimi contro la platealità di gesti che poco hanno ache fare con la bontà delle stesse azioni.
    Convocare un consiglio comunale aperto nella sala consiliare è a mio parere una grave mancanza di rispetto dei cittadini. Anzi viene impedito ai cittadini di poter esercitare un diritto di cittadinanza importante che è quello della partecipazione.
    Quindi io direi di diffondere la voce tra amici e parenti e partecipare in massa al Consiglio comunale del 18 maggio.

  2. pmicciche scrive:

    …dipende da quanto gente “spingerà” per entrare….potrebbero anche esserci delle sorprese e siccome non è piacevole sentire il fiato sul collo, forse nel frattempo a qualcuno verrà in mente – magari all’ultimo momento – di trovare una sede più consona….forse…

  3. marco lorenzoni scrive:

    Era ora… E magari sarebbe stato anche più opportuno scegliere una sede più ampia e più accessibile, per favorire la partecipazione del pubblico (magari degli operai in cassa integrazione). I meno di 10 posti disponibili nella sala consiliare sembrano un po’ pochi. Sembra quasi il “segnale” che delle cosa si parlerà perchè non se ne poteva fare a meno (vista la richiesta delle oppozizioni), ma meno se ne parla in giro e meglio è…
    Non è buon segno. E non è buon segno il silenzio dele istituzioni, della politica, dei sindacati stessi e delle associazioni imprenditoriali che finora ha circondato tutte le notizie apparse sulla stampa circa la crisi di varie aziende e sul “clima” che si rspira…

    .

  4. Paolo Giglioni scrive:

    Sono d’accordo con quanto asserito da Luciano, era ora che si parlasse in modo chiaro e soprattutto trasparente di cosa ci sta succedendo. Qui non si tratta solo di dire se c’e la crisi bensì di quale portata sia. Quando si dice questo significa quali risposte bisogna dare.
    Se c’e bisogno di una maggiore solidarieta’ sociale, di un maggior impegno delle istituzioni, di una maggiore spinta ideale e soprattutto politica!
    Anche la semplice testimonianza può essere una presa di coscienza che se viene sommata diventa collettiva! Qui c’e’ bisogno di capire quale modello di economia si deve prefigurare per il futuro e non basta rimandare ad una crisi piu’ grande per potersi mettere la coscienza a posto!

  5. anna duchini scrive:

    Il tema della crisi economica impone anche un cambiamento nei nostri modelli quotidiani sia per quanto riguarda la socialità, i consumi, i modi e i beni da produrre, l’uso del territorio e l’ambiente in genere.
    Interessante a questo proposito si annuncia l’incontro promosso da La Goccia per venerdì sera alla sala san Francesco.
    Il professor Bartolini ci fornirà alcuni elementi di riflessione su questa difficile situazione economica.

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