Venerdì 4 maggio, nei locali del chiostro di San Francesco, si è svolto un incontro tra il sindaco di Chiusi Stefano Scaramelli (presenti inoltre gli assessori Chiara Lanari, Andrea Micheletti e Juri Bettollini) e l’associazione culturale giovanile Uidù, con un buon numero di associati ad accompagnare il presidente Agnese Mangiabene e il vice Filippo Gailli.
La riunione ha avuto luogo in seguito ad una formale richiesta di udienza inoltrata alla Giunta comunale nel mese di aprile, nella quale si chiedeva “a questa Amministrazione un incontro formale in cui poter presentare il nostro progetto e le nostre finalità, in modo da poter aprire un percorso di dialogo e confronto e magari anche di collaborazione fra l’Associazione e il Comune“.
In circa tre ore di aperta discussione, sono stati quindi molti i temi toccati e le proposte fatte dai giovani “uiduisti”, tra i quali lo stato di avanzamento delle modifiche da apportare alla Biblioteca Comunale, la possibilità di istituire tirocini retribuiti all’interno della amministrazione chiusina e la necessità di spazi a finalità associative e ricreative che tanto servirebbero per la crescita delle svariate realtà aggregative all’interno del paese.
Notevole interesse ha suscitato il progetto studiato da un giovane associato riguardo la copertura Wi-fi di gran parte del territorio comunale a costi contenuti, così come una proposta ben studiata e articolata di razionalizzazione degli orari ferroviari della stazione di Chiusi, almeno per quanto riguarda la linea Chiusi-Siena e relative coincidenze per le maggiori città italiane.
Non sono mancate inoltre richieste di delucidazioni sullo “stato di salute” dell’ospedale di Nottola e del tribunale di Montepulciano, realtà ambedue oggetto spesso di voci incontrollate, di smentite e mezze rassicurazioni.
L’associazione Uidù auspica che questi incontri possano infine ripetersi, affinché si possa passare dalla semplice discussione di progetti alla loro effettiva realizzazione.
Hola @Giampaolo,rispondo io da parte del Cappelloni ;).In due parole si tratterebbe di aderire al progetto “Free wifi Italia” (http://freeitaliawifi.it), e di organizzare questi hotspot. E visto che ci siamo e so che hanno aderito anche nella tua zona (lo trovi con il SSID: MaremmaWiFi) mica hai provato a testare il servizio? pro e contro?
Grazie pmicciche. Il problema è che nei paesi anglosassoni le ‘spallate’ si danno di ‘scanso’. Non ho ancora imparato come dare ‘spallate’ nel mio Paese.
Donatelli non solo ha visto molta acqua passare sotto i ponti ma in più ha vissuto in un paese anglosassone. Venendo ora in Italia non può che avere un quadro cupo della situazione. Non saprei però come dargli torto. A guardar bene anche Monicelli fino all’ultimo parlava di Rivoluzione e il vecchio Don Gallo…pure. Insomma chi ha vissuto di più credo abbia la sensazione che le “incrostazioni” create da una classe dirigente e da una cultura inadeguata, abbiamo bisogno di un piglio più deciso, molto più deciso. Che le generazioni alle quali anch’io appartengo abbiano grosse responsabilità è fuori di dubbio…che non smetteranno di fare danni e si auto-riformeranno, è altresì fuori di dubbio. Qualcuno quindi deve dare una bella spallata…qualcuno con più energie, con una moralità meno compromessa e che il futuro dovrà viverlo sulla sua pelle. Una spallata però, non un pacato rimprovero.
Credo che la sede di un consiglio comunale straordinario non sia il posto migliore per esporre le mie idee. Sono sicuro che la Primavera coglierà l’occasione per cercare di far ‘rinsavire’ la presente giunta comunale, vedi sperpero di fondi, cambio di viabilità intorno al Museo, parco giochi al Lago, in mezzo alla strada ed al parcheggio etc.
Rispetto ovviamente le opinioni di tutti, ma mi viene da fare un commento. E’ vero che la nave sta affondando, che il baratro si avvicina e via dicendo con queste metafore. Il riferimento di Donatelli alla nave che affonda rimanda alla mia mente, forse erroneamente, un unico rimedio: scappare! Perchè angustiarsi tanto a migliorare le cose… tanto il nostro destino è già segnato! Un atteggiamento da perdenti, ma sicuramente non era questo il messaggio che voleva essere trasmesso. Allora forse si intendeva dire che dovremmo concentrarci su cose più importanti. Attenzione però che così si rischia di stroncare sul nascere qualsiasi potenziale buona iniziativa. In un momento di crisi come questo tutto può sembrare inutile, futile. Qualsiasi progetto volto a riparare la falla della nave e farne riaprtire i motori deve necessariamente essere un progetto a lungo termine, lungimirante, di ampio respiro e che abbracci più settori (specialmente il turismo culturale, grande risorsa inutilizzata). Deve passare da investimenti oculati, infrastrutture, iniziative e così via, e gli effetti non saranno immediati. E dunque è proprio in momento come questo che inziative nuove e nuove idee devono essere prese seriamente in considerazione, e anche con una certa urgenza oserei dire. Si parla tanto del fatto che Chiusi deve rinnovarsi, ma se poi accogliamo così ogni nuova proposta come facciamo a rinnovarsi? Continuiamo a costruire marciapiedi?
XDonatelli. Come avrai sicuramente visto il 18 c’è un Consiglio comunale straordinario aperto al pubblico (cioè possono parlare tutti) proprio per discutere della crisi e delle gravi conseguenze che stanno rendendo più difficile la vita a tante persone.
Che anche le istituzioni fossero coinvolte sulla questione è stato richiesto dalla Primavera e il sindaco ha acconsentito.
Probabilmente andava fatto prima e in un’altra sede ma è un primo sasso nello stagno.
Questa volta non mi ripeto! In precedenti posts ho già illustrato le tematiche su cui si dovrebbe discutere, prima di tutto, visto che la crisi è mondiale e coinvolge tutti gli aspetti della nostra vita, da quello economico a quello sociale. In quanto all’udito, è vero che con l’età viene anche la sordità, ma non cè peggior sordo di colui che non vuol sentire…. il resto lo sapete.
Ok, attendo fiducioso. Grazie Andrea.
Come ha scritto Paolo Scattoni, affrontare tematiche diverse dall’occupazione non significa ignorare il problema; anzi, la nostra associazione è composta da ragazzi la cui età oscilla dai 22 ai 30 anni, quindi siamo proprio i primi a dover fare i conti con la crisi giorno per giorno. Se tu hai una ricetta per risolvere la crisi mondiale, illustrala a tutti noi così intanto ne prendiamo atto; il wi fi non risolve le criticità di un paese (Siena soprattutto visti gli ultimi eventi), ma sicuramente da un beneficiò a chi può utilizzarlo. Coprire con il wi fi i punti nevralgici non credo che sia così inutile.
Abbiamo anche avanzato una proposta concreta sulla stazione di Chiusi e il trasporto ferroviario affinchè il nostro paese possa mantenere la sua centralità come punto di raccordo tra Firenze e Roma e per la Chiusi – Siena. Chiaramente non dipende tutto da noi e per certi aspetti nemmeno dal Comune ma intanto proviamo a muovere qualche passo. Forse, anzi probabilmente il Titanic affonderà ugualmente, ma se si riesce a trovare le scialuppe per tutti sarebbe già molto.
Per Giampaolo Tomassoni: per ciò che riguarda la tua domanda a breve ti faccio sapere. Avendo sviluppato più punti, ognuno di noi porta avanti la proposta su cui è più ferrato. Appena possibile ti faccio sapere.
Caro Roberto (Donatelli) alla nostra veneranda età l’udito un po’ soffre. Magari sentiamo soltanto l’orchestrina e non quello che in molti dicono e fanno anche in funzione del nostro futuro.
Anche sul Titanic si sapeva che la nave si sarebbe inabissata in circa due ore, ciò non tolse che nella ‘tranquillità’ dell’evento migliaia di vite vennero perse. In poche parole, prima cerchiamo di affrontare il pericolo maggiore, e poi il resto. Ripeto ancora, e ripeterò sempre,sembra che si sia un fuggi. fuggi, dalla realtà che ci confronta. La nave sta affondando, e l’orchestrina continua a suonare.
@ Cappelloni. Ma una copia del progetto WiFi si pole ave’? É pubblicata da qualche parte?
@ Roberto Donatelli. Non c’è però bisogno di ripetere sempre le stesse cose. Se andiamo a vedere il dibattito, compresi anche miei inteventi, è stato detto che il problema del lavoro è un’urgenza primaria. Il dramma di chi vede messa in pericolo la sopravvivenza propria e delle proprie famiglie deve essere sempre presente alla nostra attenzione. Nel medio termine, però, occorre pensare strade nuove per lo sviluppo. Il parlarne non significa ignorare il resto.
D’accordo con Andrea Cappelloni. Non si può rimanere con le mani in mano fino a quando la bufera non è passata. Soluzioni poco costose e che “aggiornino” questo paese che sta sprofondando sono le benvenute.
Quello che dice Donatelli (sulla crisi occuopazionale) è certamente vero ma proprio perchè non c’è una ricetta bella e pronta bisogna cominciare con quel che si può fare soprattutto cambiando direzione rispetto a quello che si è fatto fino a oggi.
Non discuto i meriti del progetto wifi, o della biblioteca, o degli spazi per associazioni o quant’altro, ma andate a dirlo a coloro che si trovano disoccupati, o che si ritroveranno disoccupati con una famiglia, un muto etc, a carico. Andate a dirlo a coloro, e sono sempre di più, che hanno un incerto presente ed un ancora un più incerto futuro. Tra parentesi, mi sembra che Siena sia coperta da un sistema wifi che non mi sembra abbia portato benessere!
Tanto per rispondere a Roberto Donatelli… scusa tanto eh… ma l’immobilismo non va bene perchè ci porta ancora più in basso di quanto già siamo, la rivoluzione non è attuabile (se uidù partisse forconi e pale in mano, a 500 metri da Montecitorio ci troveremmo già dentro una volante), le proposte non servono, allora che si fa… no perchè di omelie ne sento fin troppe ultimamente ma di fatti pochi; la nostra associazione, ogni qualvolta che si muove lo fa per il bene del paese; le nostre idee e proposte potranno anche essere sbagliate, ma quantomeno ci proviamo.
Dopo lunghe dibattiti al nostro interno, abbiamo scelto alcune cose che sono a costo zero o quasi e che portebbero portare a Chiusi un beneficio sociale, turistico e di conseguenza economico… Se non si comincia a fare un po’ di mea culpa tutti quanti e non si prova a fare qualcosa per il nostro paese allora si che il Titanic da te citato affonda definitivamente. Capisco il tuo pessimismo, è fondato ma proprio per questo nel nostro piccolo dobbiamo cercare di smuovere tutta questa melma che ci circonda…
Non sono d’accordo con Roberto (Donatelli). Non conosco il progetto per il wifi, ma sono queste le operazioni dalle quali possono emergere elementi di innovazione capaci di contribuire allo svilupo ANCHE economico.
Con tutto il rispetto per l’energia e la buona volontà dei giovani del’Uidù ripeto quanto già detto….la nave sta affondando, e l’orchestrina continua a suonare (vedi Titanic)
Quando ci si confronta è sempre una buona cosa. C’è da attendersi che l’associazione Uidù ora chieda analogo incontro alle opposizioni (in particolare alla primavera, da cui Uidù ha preso le mosse un anno fa…) e magari anche ad altre realtà cittadine (dalle associazioni di categoria ai mezzi di informazione, ai sindacati, ai soggetti culturali come la Fondazione Orizzonti ecc…
L’amministrazione deve ascoltare e prestare attenzione, è importante e positivo che lo faccia, ma non può essere l’unico interlocuore, né può esaurire in sé il termine “confronto”…
Dove la trovo una copia del progetto WiFi?