di Luciano Fiorani e Paolo Scattoni
In questi giorni i nostri archivi si stanno rivelando più preziosi del previsto.
Ve lo ricordate perché fummo indotti a chiudere “Chiusinews.it” (il poro blog)? Basta andare sul sito (chiusinews.it) e negli ultimi post troverete la spiegazione della vicenda.
L’Ordine dei Giornalisti della Toscana ci intimava di trovarci un direttore responsabile altrimenti ci avrbbe denunciato per stampa clandestina. In quell’occasione avemmo tante attestazioni di solidarietà che ci aiutarono non poco per superare quel momento di crisi. Ci fu anche uno splendido articolo di Maurizio Bologni nel suo blog sul sito di Repubblica.
Ieri la Corte di Cassazione ha emanato una sentenza che non lascia dubbi: non eravamo “stampatori clandestini“. Qui sotto trovate uno stralcio di un comunicato che sta spopolando nel web. Lo pubblichiamo anche noi, con la soddisfazione di aver avuto ragione. Chissà se l’Ordine dei Giornalisti della Toscana ci vorrà recapitare un breve messaggio di scuse.
Ecco uno stralcio di un comunicato che sta spopolando in queste ore sul web.
“Oggi è un giorno importante per il web italiano. La sentenza di assoluzione con formula piena allo storico e saggista Carlo Ruta, emanata dalla III Corte di Cassazione, presieduta dal giudice Saverio Felice Mannino, sancisce in modo chiaro e inequivocabile che l’informazione in rete non può essere considerata “clandestina” né un reato (per il solo fatto di esserci, a prescindere da qualsiasi contenuto). Il testo di questa sentenza, che nasce da un procedimento penale unico nel suo genere in tutto l’Occidente, è un patrimonio prezioso per il Paese, ed è importante che ispiri una legge in grado di tutelare con pienezza la libertà di informazione e di ricerca attraverso lo strumento del web. Il Parlamento, in tutte le sue aree, sa a questo punto qual è il suo compito e in quale alveo dovrebbe scorrere la normativa che sarà emanata sulla comunicazione in rete. La massima corte di giustizia con il suo pronunciamento ha chiuso di fatto un’epoca di equivoci e ha posto fine alle mezze misure. L’informazione sul web da oggi è più libera. È quindi una vittoria di tutti, del Paese, della democrazia.”
Con le ”menti” in giro per l’Italia odierna, nulla è più importante di un archivio storico.Io credo che tale discrasia in gran parte sia un fatto generazionale.La politica per esempio, poichè si cita il caso occorso,oggi è composta principalmente da una moltitudine di quarantenni abituati a bere il nettare radotelevisivo e dei media e che hanno assorbito ormai l’acriticità in ogni direzione,e che privilegiano una direzione sola: quella del loro appassionato carrierismo,ritenuto da loro sacro ed intoccabile.Una volta c’era un marchio che distingueva l’origine dei dischi musicali. un cagnolino accanto ad un grammofono ed il nome era:’La voce del padrone” ve lo ricordate ?Che differenza fra coloro che solo due generazioni prima di loro lottarono per un Italia migliore, libera e democratica sul serio,o che almeno ci hanno provato!Ed è chiaro che lo ”spessore” in tali condizioni si stenti molto a trovarlo per cui ci si sforza per dar dietro a raccattar prebende, eliminare possibili avversari che possano inficiare l’ascesa.Ma ascesa a cosa ? A lauti stipendi solamente perchè poi dentro è uno squallore.Ed i risultati sono sotto agli occhi di tutti.” Un memento” anche per coloro che osannavano tali politici,perchè spesso la pasta della quale sono costituiti è la stessa.Oggi è stato messo un altro tassello di vittoria, e bene hanno fatto Paolo e Luciano a ricordarcelo.