Il sindaco di Siena Franco Ceccuzzi si è dimesso dalla carica.
Sarà provvisoriamente sostituito da un commissario ad acta e molto probabilmente si tornerà a votare fra un anno.
Interessa tutto ciò a un blog che dibatte i fatti di Chiusi? Cerchiamo di capirlo.
Prima di tutto, però, una considerazione. Il precipitare della situazione è in gran parte dovuto a una trasmissione televisiva che ha spiegato in maniera semplice ma efficace la situazione critica che vede intrecciate le sorti delle maggiori istituzioni della città: Comune, Banca, Fondazione, Ospedale e Università.
Quel servizio di Report faceva ampi riferimenti al lavoro isolato di Raffaele Ascheri, che quella crisi denunciava da tempo attraverso la pubblicazione di libri e interventi sul suo blog http://ereticodisiena.blogspot.it/.
La considerazione riguarda la forza della buona informazione. Certo, se quanto denunciato fosse emerso prima con la forza del servizio di Report, la città di Siena sarebbe in condizioni un po’ migliori rispetto alla disfatta di oggi.
Si sa la storia non si fa con i se, ma una riflessione sull’ipotesi potrebbe essere politicamente utile.
Veniamo dunque alla vicenda Ceccuzzi. Solo un anno fa di questi tempi tutto sembrava sistemato in un grande puzzle. Ceccuzzi eletto sindaco di Siena, conquistava la cabina di regia del potere senese.
L’immascescibile Alberto Monaci era ben saldo in sella alla Presidenza del Consiglio regionale e rimaneva influente, con un suo fido, alla presidenza della Fondazione del Monte dei Paschi, dove il potere di Giuseppe Mussari si rafforzava con la nomina a presidente della potente Associazione Bancaria Italiana.
In regione, poi, l’ex assessore ai trasporti Riccardo Conti, influente responsabile ai trasporti del Partito Democratico , proprio in rappresentanza della Fondazione MPS, entrava nel consiglio d’amministrazione del ricco fondo per le infrastrutture F2i, chiamato a gestire somme imponenti.
Quel fondo è presieduto Vito Gamberale, successivamente indagato. Sostituisce Conti, all’assessorato in regione, Luca Ceccobao che in quella sede rappresenta proprio la cordata “trasportistica” degli amici di Massimo D’Alema.
A Chiusi eredita il “dominio chiusino” di Ceccobao, Stefano Scaramelli.
Fra le eredità da garantire, oltre a certe posizioni nell’Amministrazione, c’è un Piano Strutturale che molto risente delle tendenze denunciate proprio dall’Ascheri nel volume “Le mani sulla città”.
Se si vuole tutta la vicenda dimostra come siano incerte le sorti della politica: chi solo uno due anni fa sembrava aver vinto su tutta la linea, oggi è praticamente alle corde.
Le prese di posizione di “corrente” dell’ultim’ora sono, a mio modesto parere, fuori luogo e sicuramente inutili.
Ora che succederà? Quando si schianta un impero non è mai prevedibile quali saranno le conseguenze. Si spera che non ci si voglia arroccare su posizioni ormai non più possibili da sostenere e che invece si apra un dibattito vero per dar vita ad un cambiamento vero.
Paolo, guarda che gli argini di Fontebranda sono molto solidi; cmq, riassumendo in 1398 caratteri, il succo è che dai e dai, anche le più “caste” finiscono per cedere: son caste, mica castre.
Scusa Enzo (Sorbera), puoi spiegare il tuo messaggio in meno di 1400 caratteri? 😉
Questa della “casta” senese è bellissima! Sembra però che, almeno a detta dei frontisti di Fontebranda, tanto tanto casta non fosse. Del resto, a tutto si può resistere meno che alle tentazioni 🙂
Possiamo continuare a dibattere all’infinito sui posizionamenti dei personaggi alla periferia dell’impero. Forse potrebbe essere più produttivo focalizzare la nostra attenzione su cosa succederà da qui in poi. La prima sensazione è che molti siano convinti che si tratti di un semplice aggiustamento. Io sono con quelli che invece pensano che insistere peggiorerebbe le cose.
La mia sorpresa era riferita esclusivamente all’interpretazione della “casta senese” proposta da Farnetani.
Ma scusate(a Luciano Fiorani)fate i sorpresi? Non ci avreste mai pensato? Salto della quaglia? Per chi fa il salto della quaglia, come voi dite, sembra normale tutto questo e ha le sue ragioni, magari tipiche di coloro che si comportano così e hanno una barriera di acriticità sul loro comportamento, non ritenendola verosimile ma normale.
Tali ragioni sono da inquadrare in un più largo alveo di appartenenza che ha un nome e che comprende Ex Comunisti ed Ex Democristani con la risultante che prima i Comunisti si differenziavano, poi è cambiato il mondo (ci hanno raccontato) e sono rimasti in tanti ad essere Democristiani, anche gli ex comunisti che sfilano in processione con le candele.
Li abbiamo visti in paese,no? Si può cambiare idea, ed è lecito cambiare. Non è mica una macchia? Basta solo saperlo e prenderne atto. E nel mio piccolo è parecchio che ne ho preso atto. Il sindaco credo che non abbia mai fatto il salto della quaglia come voi dite e che cosa vi sareste aspettati? Che fosse diventato un Che Guevara? Ma talvolta siete buffi quando pensate così. E’ normalità democristiana che ha pervaso quella che un tempo era identificata come sinistra, coinvolgendo anche gli altri partiti che rimangono a sinistra.
Ecco perchè crollano i baluardi eretti per difendere la povertà degli gli operai in cassa di integrazione, il degrado generale, la non più speranza di futuro. Io non mi meraviglio. E’ tutto un asse che ha assunto le sembianze sia di governo che di opposizione, seguendo i dettami delle ragioni dell’economia delle banche. E state tranquilli che non li ”schiodate”, per il semplice fatto che dalla miseria di massa si esce a destra. Ormai è storia.
Abbasso la casta senese, viva la maiala di cinta!
Lo svelamento della vera “casta senese” è davvero splendido.
Non ci avrei mai pensato.
Ormai è certo: quando il sindaco Scara si professava avverso alla “casta senese”, il suo pensiero andava a Santa Caterina. Altrimenti davvero non si spiegherebbe l’intervento sdilinguoso a sostegno di ceccuzzi, fatto addirittura in autonomia rispetto agli altri sindaci della valdichiana. Che enorme salto della quaglia. Finito in uno sguillare di lingua l’epoca del renzi della valdichiana
Grillo e l’anti-politica, ammesso che siano la stessa cosa, sono comunque degli effetti e non delle cause. Se Trasparenza e Partecipazione non fossero solo degli slogan da Campagna elettorale ma una parte essenziale del “buon governo”, tutto questo non starebbe accadendo. Invece, guardando solo alle nostre vicende locali, si capisce che saranno anche qui conseguenze inevitabili. Si può avere un Sindaco dimissionario dopo un anno, impallinato dal suo stesso Partito? La gente cosa dovrebbe pensare di una classe dirigente così ottusa e autoreferenziale?
Caro Mercanti, giusto al 100% tutto quello che dici. Ma lo sai perchè e come viene inteso quello che tu dici ”il cuore della politica” a cui non possono sottrasi prestati e professionisti? Perchè la politica, attenzione, anzi ”l’anti-politica”, è basata sul denaro e sulle prebende. Prova ad immaginare una ”politica” basata solo sul piacere e le capacità di amministrare e conseguentemente sul benessere dei cittadini e vedi subito che oggi non è possibile, perchè non la concepiamo più in tal modo, anzi la riteniamo una cosa da ingenui e idealisti, e la releghiamo nelle sfere dell’inconsistenza, mentre invece ci sarebbe bisogno di quella.
E allora? Pensa un momento a cosa ne consegue da questo. Quello che vediamo oggi intorno a noi !Tutti servi e schiavi del denaro, amministratori tutti condizionati per far fare il conto economico ai furbetti e senza ideali, professanti parole piene di ”vuotame”.
Guarda Chiusi tanto per farti un esempio vicino.
E’ chiaro che la politica è di per se complessa e vive di mediazioni e anche di tecnicismi ma oggi c’è la necessità di un cambio radicale di classe dirigente.
Visto lo stato dei partiti penso che una nuova classe dirigente possa nascere da una diffusa discussione (sulla rete, sulla stampa, nelle assembleee pubbliche) che ridia senso e valore alla parola politica partendo da regole elementari (dopo due mandati si torna al lavoro, molti meno soldi e privilegi ai politici e ai partiti, chi ha subito condanne non può candidarsi, fissare norme per il conflitto di interessi, definire una nuova legge elettorale che consenta ai cittadini di scegliere…).
Già! E’ proprio questo il problema: la speranza che si apra un “dibattito vero per dar vita ad un cambiamento vero”. Ma dove? Stando dentro o fuori l’agone politico? Dentro o fuori dei partiti politici? Se pensiamo alla “personalizzazione” della politica potremmo anche dire che Grillo ha fortemente personalizzato il M5S. Sarà interessante per tutti vedere l’evolversi dell’esperimento pizzarottiano a Parma. Sono però convinto che “restituire la società alla politica” occorre favorire la “comprensione” e l’osservazione della politica non solo attraverso i blog o le pagine di un eretico qualsiasi. C’è molto da comprendere oltre quel “magna magna” vero, ma superficiale e che nasconde il cuore della “politica”: l’arte del compromesso… a cui tutti i prestati o professionisti non possono sottrarsi.
XFarnetani. Stavolta sono completamente d’accordo! Ma non penso che sia alzheimer ma qualcos’altro che ha a che fare con le poltrone.
Ma non era contro la “casta senese” il sindaco? A chi si riferiva pochi mesi fa? Forse ce ne è un’altra e ci è sfuggita. Vedi fiorani, qui il problema della casta non è il magna magna, ma l’alzheimer….
Oltre alla personale solidarietà a Ceccuzzi il nostro sindaco “anticasta senese” ha sottoscritto anche quella di tutti i sindaci della valdichiana http://www.sienafree.it/siena/142-siena/34818-comuni-valdichiana-senese-solidarieta-a-franco-ceccuzzi-che-in-un-anno-di-mandato-ha-profuso-un-grandissimo-impegno-per-il-cambiamento
Perfino Ceccobao si è unito al coro http://www.sienafree.it/siena/142-siena/34831-ceccobao-esprimo-la-mia-personale-solidarieta-e-vicinanza-a-franco-ceccuzzi
Questa solidarietà pelosa sa tanto di polizza assicurativa delle proprie appartenenze e del mantenuimento dei propri posti.
Ma è esattamente questa logica che è uscita sconfitta dalle urne dei ballottaggi.
Speriamo che anche i senesi si sveglino.
Paolo, cosa vuol dire che ”il precipitare di una situazione è dovuto ad una trasmissione televisiva?” Se si analizza in quel modo non si risolve nulla, perchè la trasmissione ha avuto solo il merito di scoprire quello che ormai era evidente e quello di cui tutti erano a conoscenza.
Solo i ciechi non vedevano. Semmai il merito della trasmissione è stato quello di accellerare un po’ i processi, ma le cose nel merito oggettivo stavano come stavano. Quanto ai dibattiti ”veri” che ti senti di proporre tu non mi illudo più di tanto.
E’ ormai da molto tempo che il potere vero quando si sente esautorato corre ai ripari. E rimestare nel fondo del barile per ritornare ad un sistema spartitorio più piccolo dal momento che non c’è più trippa per gatti di quella che c’era prima, secondo me è la direzione in cui si potrà andare cercando di limitare i danni. Per loro.
Ma chi l’ha detto che tale meccanismo benefici anche le periferie del sistema? Io sono molto ma molto dubbioso perchè è tramite quel meccanismo che siamo giunti a questi punti.