Sua Santità. Le carte segrete del Papa

di Anna Duchini

Il libro che segnaliamo questo mese è uscito a maggio di quest’anno ed è già un best seller. Le ristampe si susseguono a distanza di poche settimane. Non tutte le librerie riescono a soddisfare le numerosissime richieste. Ma abbiate fede, aspettando un po’ si trova.

Si tratta dell’ultimo libro di Gianluigi Nuzzi, Sua Santità, le carte segrete di Benedetto XVI-Chiarelettere, 16€.

Il materiale su cui Nuzzi ha potuto lavorare è stato fornito da una talpa che per la prima volta nella storia della Chiesa cattolica fa uscire documenti e informazioni dalle stanze segrete.

Centinaia di documenti che svelano la quotidiana precarità della Chiesa, tra verità inabissate, emergenze risolte, difficoltà permanenti e segreti gelosamente custoditi”.

L’autore del caso giornalistico dell’anno è chiaramente al centro di una bufera mediatica.

Gianluigi Nuzzi dal suo blog dichiara: “Non mi sento sotto attacco. In questo momento mi interessa difendere il diritto di cronaca. Sono stati mesi di forti emozioni. E in più, da giornalista, temevo che altri colleghi arrivassero prima di me. La fede? Sono cattolico e provo empatia per la sofferenza del Papa”.

Un libro che spalanca le finestre su un mondo ormai fin troppo opaco. E, al di là delle curiosità, ci patrla di fatti, vicende e meccanismi che hanno conseguenze per tutti noi.

 

 

  

 

 

 

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8 risposte a Sua Santità. Le carte segrete del Papa

  1. carlo sacco scrive:

    Non ne sono molto convinto Enzo che siano una risorsa.Detto napoletano a parte:”o pesce feta da capa”,la periferia è quel luogo- che molto spesso solo chi non lo vuol vedere non lo vede-dove si assiste al ben noto spargimento di veleni.Questi veleni rimangono ben chiusi dentro le mura ma sono veleni implacabili perchè fondati su una ”forma mentis” che ne è l’origine naturale.
    Vogliamo parlare della Chiesa di strada anche da noi?Vogliamo parlare del problema dell’evangelizzazione nel terzo mondo e come ci viene presentata?Vogliamo parlare di come si reagisce e si sparge fumo su quel po’ che promana invece che affrontare i problemi con apertura e non con la conservazione?
    Tutto questo avviene in periferia e tranne pochi casi encomiabili di religiosi che spendono la faccia e il totale impegno di una vita di fronte alla mal sopportazione del centro e dei vertici, la cosa è generale e prende tutta la nostra società malata. Ma malata anche perchè una parte intrinseca di quell’istituzione è sorgente e ragione della malattia.
    Le cellule sane ci sono,ma sono poche,e quelle poche mostrano la loro grande e vera sofferenza di fronte a questi problemi.

  2. enzo sorbera scrive:

    Lascia stare il Concilio, Carlo. Già con Paolo VI è cominciata l’operazione di demolizione che ha portato poi a compimento Wojtyla, nascondendo le macerie del Concilio sotto il rutilante tappeto della (sua) presenza sempre e dovunque. Povera Chiesa. Quando è stato nominato Gotti Tedeschi non ti nego un’amara risata: i tedeschi che rispolverano il Gott (mit uns) – nonostante (o malgrado?) tutte le “chiacchiere” sui trascorsi Hitlerjugend di sua santità. E comunque mi ostino ad avere fiducia in questi sacerdoti di periferia, che tirano la carretta e sono sicuramente una risorsa anche per noi atei.

  3. carlo sacco scrive:

    E’ vero Enzo Sorbera che noi non lo sapremo.Ma dagli atti concreti di fronte ai problemi lo potremo sapere e giudicare.A tale giudizio non sfuggono nemmeno loro per fortuna anche se giuocano a nascondino da sempre.Parlo dei vertici ma anche spesso della base, perchè il meccanismo che regola la vita interna e quella esterna è sempre quello,anche se dicono che i tempi siano cambiati ed il Concilio abbia cambiato molte cose.Quando gli atti non corrispondono alla teoria la loro paura si riversa spesso nel celare,dire cose a metà, spandere fumo e protestare contro gli organi che mettono a nudo certe realtà assumendo la parte dei fustigati.Nelle menti specialmente di coloro che non hanno memoria storica ancora tale meccanismo funziona e si alzano cortine protettive nell’opinione pubblica a loro favore che hanno dello stupefacente.E’ il segno della profondità della crisi morale della nostra società e del suo tramonto.Una società più giusta dovrebbe saper prendere le distanze anche da certi comportamenti.Ma dirlo ai nostri politici è come parlare sommessamente dentro un ospedale per sordi.

  4. enzo sorbera scrive:

    Guarda, Anna, che la “pubblicità” è solo la continuazione della guerra con altri mezzi. Certo, qualcosa verrà a cambiare, ma noi non lo sapremo 🙂

  5. anna duchini scrive:

    Anche il benservito a Gotti Tedeschi è stato del tutto inusuale rispetto alla ovattata diplomazia vaticana.
    Che qualcosa stia veramente cambiando all’interno di quello stato medievale?
    Il rendere pubblici certi comportamenti non può che aiutare un possibile cambiamento.

  6. lucianofiorani scrive:

    Certo che c’è tutto quello che dice Sorbera ma questo “scandalo” ci dice che anche in Vaticano sopire e nascondere è sempre più difficile.

  7. enzo sorbera scrive:

    Nuzzi è solo un tassello di un mosaico più grande che è il braccio di ferro, molto medievale, tra una parte e l’altra del clero d’entourage del papa. Qui sono in ballo l’uso disinvolto di quattrini e carriere da parte dell’uno contro l’impotenza e il livore degli altri. Nel mezzo stanno i “tedeschi” (più o meno gotti :-)). In tutto questo gioco al massacro stanno problemi come il rito neocatecumenale (speso per la battaglia interna) e le masse dei diseredati che, almeno per una sua parte, dovrebbero essere il faro della chiesa. Ahi Roma, vituperio…

  8. carlo sacco scrive:

    Ogni volta che attraverso Piazza della Signoria vedo venendo da Via de’Calzaioli ed andando verso gli Uffizi,quasi all’altezza del ”Biancone” con lo sguardo rivolto verso il basso rifletto, fino ad incontrare quel famoso ed oggi quasi dimenticato segno sulla pavimentazione della piazza.
    Si appellano ancor oggi alla giustizia divina ma se avessero potuto avrebbero fatto tale e quale come fecero con Savonarola come con migliaia di altri che davano loro fastidio.Nuzzi avrebbe rischiato grosso secondo me.A nulla serve il riconoscerlo dopo secoli e chiedere scusa come hanno fatto: Il dualismo errore umano e giustezza della Chiesa ancora funziona nella società.Hanno contribuito a fermare le spinte per una società più giusta ed ancor oggi tentano di frenare tali istanze ed indirizzarle come vogliono loro,e spesso dentro di loro chi non è organico a tale conduzione viene emarginato oppure incensato quanto serve dagli ingranaggi di quel sistema per far poi assumere alle vicende un ruolo ”onnicomprensivo che tenga conto del peso di tutti”: fumo! Ma è sempre più difficile che la Storia lavori per loro come lavorava prima.

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