La Casa famiglia è una «comunità di tipo familiare» la cui finalità è l’accoglienza di minori, disabili, anziani…Insomma un servizio per persone in difficoltà.
Per quella di Chiusi, che ospita attualmente quattro bambini, ma ne potrebbe accogliere fino a dieci, e che ha sede nell’ex dipensario, pare sia suonata la campana. Lo spostamento è stato annunciato da Andrea Rossi, sindaco di Montepulciano, nella conferenza dei sindaci e avallato dal nostro sindaco. Sembra che si stia barattando la Casa famiglia con un miglior servizio neuropsichiatrico infantile e logopedico e una maggior dotazione di assistenti sociali. Le solite logiche politiche. C’erano poi 110.000 euro destinati alla ristrutturazione della Casa famiglia di Chiusi. Che fine faranno quei soldi? A cosa saranno destinati?
Questa decisione che sembra dettata prevalentemente da motivi economici, oltre che apparire l’ennesima vessazione sui più deboli presenta molte controindicazioni che finiranno per aggravare la situazione dei piccoli ospiti.
Con lo spostamento i bambini verranno assegnati ad un altro contesto scolastico con un ulteriore trauma per loro e una evidente difficoltà per i nuovi insegnanti.
Nelle scuole di Chiusi gli insegnanti hanno maturato da anni esperienza nella relazione con la realtà dei bambini in affidamento che richiede sensibilità e azioni specifiche nel processo di formazione. Infatti spesso questi bambini vengono inseriti nelle classi ad anno già iniziato o hanno difficoltà a seguire le lezioni. Molti insegnanti di Chiusi in questi anni si sono resi disponibili ben oltre i loro obblighi contrattuali nell’accoglienza e nella formazione dei ragazzi e anche nei confronti dei compagni di classe, per facilitare nuovi rapporti di amicizia, perchè è importante l’automatismo e la serenità dell’inserimento.
Verrà inoltre azzerato il percorso che ha portato in questi anni all’inserimento dei bambini in un contesto sociale fatto di associazioni, volontari, società sportive, e anche realtà private che si occupano della formazione e dell’educazione insieme al “pubblico”. Queste occasioni consentono ai bambini la partecipazione a tante attività a titolo gratuito, garantendogli buone opportunità del percorso formativo.
Ci son poi i volontari che seguono i ragazzi nei compiti e nella vita quotidiana, che li ospitano nelle vacanze estive, nei weekend e nelle festività per garantire loro un’atmosfera familiare.Questi bambini sono stai inseriti sia nelle attività dei Ruzzi che in quelle dell’oratorio, per favorirne l’inserimento in un contesto sociale normale.
Anche per gli operatori, che per la maggior parte provengono da Chiusi, e che lavorano in turni notturni e diurni la situazione si aggraverà; dovranno infatti sobbarcarsi i disagi per gli spostamenti e un nuovo aggravio di spese Si parla infatti di Sinalunga come nuova sede.
Non ultimo, la Casa famiglia è un luogo che funziona da punto di riferimento per i bambini “sradicati” anche nell’età adulta. Infatti chi c’è stato spesso torna a visitare il luogo (oltre che le persone) che è stato decisivo nella sua infanzia.
Che motivazioni possono esserci dietro questa cervellotica decisione? Il capriccio di qualche dirigente d’area? Serve liberare quello spazio? Lascia interdetti vedere che si vuol fare economia su questi bambini e in un settore perennemente in ristrettezza di fondi. La bolletta della luce, alla fin fine, dovranno pagarla anche altrove…
Per sapere qualcosa di più preciso basterà aspettare il tempestivo comunicato stampa del comune sull’argomento.
Quando dico “la struttura è della asl” mi riferisco alla casa famiglia come servizio. L’immobile non so se è della Asl…
La struttura è della Asl e non so quanto il Comune possa incidere sulle scelte della Asl, certo che a detta di tutti la casa Famiglia funziona e non si capisce perché debba essere “tagliata” (forse ci sono strutture e compensi meno produttivi alla Asl che andrebbero tagliati) né sembra accettabile il “baratto” tra un servizio e l’altro… Tanto più che nell’ex dispensario di Chiusi sono stati spesi dei soldi pubblici per renderlo adatto alla scopo… Ancora una volta, insomma si decide sulla testa dei cittadini e si taglia dalla parte sbagliata…
Sono rimasta particolarmente colpita da questa notizia, perchè non avevamo mai sentito parlare della necessità di rivedere il servizio e tanto meno l’ubicazione. Mi sfugge qualsiasi logica che può aver portato a questa soluzione. Se si tratta di risparmiare, non lo si fa trsferendola in un altro posto!
Considerando anche il fatto che a suo tempo fù scelto il Comune di Chiusi perchè quì esiste un nodo ferroviario importante e non è infrequente che le Forze dell’ordine sono costrette a prendere in carico minori, a spese del Comune, che transitano sui treni e la casa famiglia è un appoggio importante a costi accettabili.
Che dite ci può entrare qualcosa una nuova destinazione dell’immobile? Di chi è la proprietà?
Il sindaco ha fatto benissimo a chiedere un potenziamento del servizio neuropsichiatrico infantile nel nostro comune, perchè in effetti la situazione, così come è ora, è disastrosa. Ma perchè sottostare a ricatti simili? E’ come se ci dicessero che se vogliamo mangiare allora in cambio dobbiamo respirare di meno. La casa famiglia è a Chiusi, funziona bene, può ancora ospitare gente perchè non è al massimo delle sue potenzialità, e allora perchè non potenziare questa invece di favorire altre zone? Sinceramente la logica mi sfugge. Per non parlare poi del disagio che subirebbero i piccoli ospiti, e gli operatori.
Non vorrei essere eccessivamente ripetitivo, ma anche questa è una decisione che forse poteva essere diversa se la cittadinanza tutta fosse maggiormente coinvolta nei problemi della scuola e della formazione.
Ma se si cominciasse a ridurre il numero di primari e dirigenti e limarne un po’ gli stipendi non si troverebbero ugualmente risorse invece di tagliare e “razionalizzare” sempre i servizi che servono ai poveracci?