In un mio precedente articolo avevo messo in evidenza che, in una situazione di emergenza economica e sociale, come quella che stiamo vivendo anche a Chiusi, l’Amministrazione continuava a perseguire le proprie priorità come se niente fosse.
La riflessione era nata dal fatto che, avendo a disposizione 600.000 euro di avanzo di amministrazione, ne erano stati investiti 450.000 in nuovi marciapiedi e parchi giochi, investimenti cioè che, pur essendo importanti in altri momenti, nulla di positivo possono produrre per migliorare lo stato attuale di recessione, se non dare lavoro a qualche impresa, cosa utile ma che avverrebbe comunque, anche in caso di altri investimenti, finalizzati alla realizzazione di un progetto di sviluppo economico, come noi avevamo richiesto.
Da un comunicato stampa si apprende poi che tale linea è stata approvata anche dai sindacati e dalle associazioni di categoria che hanno firmato con il comune un protocollo d’intesa prendendo atto “del programma di investimenti che prevede la riqualificazione dell’ex centro carni, il completamento del centro merci, il nuovo stadio, la viabilità e i marciapiedi, la sistemazione della domus romana, l’ampliamento del cimitero, interventi nei parchi giochi”.
Prendiamo atto che le nostre preoccupazioni sono infondate perché anche le associazioni di categoria ed i sindacati considerano prioritari gli interventi sulla viabilità, sui marciapiedi, sul nuovo stadio e sui parchi giochi. Chi non ha un lavoro o chi l’ha perso può dormire quindi sonni tranquilli.
Molto significativi, sempre a proposito di priorità, sono poi due provvedimenti presi dalla Giunta. Con una delibera sono stati impegnati 1.000 euro di sovvenzione per i cassaintegrati, con un contributo di 100 euro a persona e quindi per un massimo di 10 persone, mentre con una determinazione del servizio affari generali sono stati impegnati 4.840 euro a favore di Tele Idea per la messa in onda dei notiziari dell’Amministrazione. Di 5.840 euro a disposizione, quindi, 1.000 sono andati a favore dei cassaintegrati e 4.840 a favore della cosiddetta comunicazione istituzionale. La notizia si commenta da sola.
ormai in questo paese non fa più notizia neppure il ridicolo, la divisione di mille euro tra dieci famiglie non è una cosa scandalosa è un atto che appartiene alla categoria del ridicolo eppure si va avanti come se niente fosse, un aperitivo, una festicciola e via così, l’importante è tenersi buoni i serbatoi di voti il resto non conta.
Vi verrà da ridere e scuotere la testa sentendo citare Marx quando scrisse, riferito ai suoi tempi che “la sola cosa che poteva spazzar via questo sistema era una rivoluzione”. Ritengo, con tutti gli opportuni distinguo (ma in fondo mica tanto se si pensa al terzo mondo e che fra poco ci saremo anche noi in tale status) che dicesse il vero.
Ma la rivoluzione la fa solo chi ha bisogno o pochissimi altri con loro. Il sistema cerca di non far crescere il numero di quelli che tirano in basso ma ad ogni passo mi sembra che sia tempo perso, energie perse, modi di pensare sprecati.
Ineluttabilmente si assiste ai topi che saltano dalla stiva quando la nave affonda. Eppure c’è ancora una sinistra che crede di essere ai tempi del compromesso storico e che invoca sempre più riformismo a chi nel riformismo hanno sempre visto un nemico.(Il centrodestra anela fare le riforme come vorrebbe Marchionne perchè crede che ancora il mondo sia controllabile a quel modo). Infatti ci stiamo avviando con l’asse del 75% degli elettori a dar ragione a tali teorie. Dopo non meravigliatevi se si costruiscono marciapiedi: è sviluppo! E che non si metta in dubbio, perchè diversamente siamo quelli che dicono no a tutto! Di questo passo il primo che parla male di Berlusconi dovrà vedersela col 118. Questa è l’Italia, ma le ragioni ci sono del perchè è così.
La decisione di integrare la cassa integrazione una tantum di 100 euro per 10 lavoratori suona male. Ma probabilmente non è così e la cosa verrà precisata.
Quello che invece preoccupa è il protocollo d’intesa con le associazioni di categoria senza che il Consiglio comunale ne sappia nulla. E’ il Consiglio l’organo preposto alla messa a punto delle politiche e degli indirizzi. Uno straccio di comunicazione magari sarebbe stata opportuna anche perché di alcune di quelle decisioni la cittadinanza poco o nulla sa.
In questa situazione posso capire che per le imprese tutto fa brodo, ma i sindacati che pensano di ricavarci da questa roba? E i cittadini?
O siamo di fronte a un rincoglionimento generale o in troppi ancora giocano a fare i furbetti. Tertium non datur.