Vediamo se i rosiconi la smettono una buona volta. Un puntuale e argomentato ritratto della democrazia nel nostro comune. http://www.painforma.it/comune-settimana/2012/06/11/storie-straordinaria-democrazia Lo riportiamo per intero.
“Un aperitivo, e la decisione è presa. Il piano originario del comune si corregge: l’accesso e la sosta nel centro storico cambia regole, accogliendo i pareri dei cittadini. Il primo tratto della via principale di Chiusi all’altezza del museo etrusco si conferma – novità assoluta – zona pedonale, mentre le vie vicine, contrariamente ai programmi iniziali dell’amministrazione, avranno parcheggi a sosta libera e a tempo.
Una modifica solo apparentemente poco rilevante, ma significativa per la vita quotidiana dei chiusini. Ma ciò che più conta è come lo si è deciso: attraverso le forme di democrazia partecipata che la giunta comunale, in particolare nella persona del giovane sindaco Stefano Scaramelli, ha messo in atto fin dai primi giorni del suo insediamento, un anno fa.
Assemblee pubbliche a ritmo serrato su bilancio, lavori pubblici e viabilità; un filo diretto sindaco-cittadini attraverso appuntamenti, posta elettronica e Facebook; Giunte aperte, ‘traslocate’ nel territorio, e incontri con il primo cittadino, perché no, anche al bar.
Il criterio-guida di tutto ciò è uno solo e molto semplice: le decisioni amministrative su aspetti concreti degli spazi comuni, si prendono dopo aver sentito l’opinione dei diretti interessati. Attraverso questa sorta di democrazia diretta, il comune ha definito un pezzo importante del progetto di riqualificazione di Chiusi Scalo, la zona più lontana dal centro storico. Sono stati i cittadini a proporre nuove strisce pedonali, maggiore illuminazione, più semafori a chiamata, oltre a confermare la necessità del marciapiede di collegamento con il centro urbano, novità ‘storica’ per la vivibilità del quartiere dello Scalo.
“Lavori che avevamo in qualche modo promesso in campagna elettorale – spiega il sindaco Scaramelli – anche perché quest’area del territorio rappresenta da sempre un punto critico. E proprio da qui siamo voluti partire per inaugurare una pratica che contempli scelte dal basso, democratiche, per dare risposte alle reali necessità dei nostri cittadini”.
E loro, i cittadini, quanto a partecipazione non si fanno pregare. Gli appuntamenti di “Decidiamo insieme” sulla viabilità e le scelte di bilancio, svolti i primi mesi dell’anno in tutte le frazioni del comune, hanno trovato ovunque grande risposta, dimostrando che ai cittadini non stanno a cuore solo i parcheggi comodi, ma anche le politiche di sviluppo, con in testa le iniziative di promozione del territorio. Anche su questo fronte, la giunta Scaramelli lancia la formula “diteci le vostre idee per indirizzare le nostre scelte”.
Una formula che, se sembra funzionare bene in generale, funziona benissimo con un particolare gruppo: i giovani. Sono state proprio le proposte dei giovani chiusini a dare una prima svolta ai servizi della biblioteca comunale, ospitata nell’edificio adiacente a un antico chiostro nel centro storico. Ecco così la biblio-garden, per sfruttare con tavoli e sedie lo spazio suggestivo offerto dall’antica struttura, nel quale la biblioteca si ‘prolunga’ nella bella stagione, e animato dai servizi bibliotecari di ultima generazione come la Medialibrary, la piattaforma web da cui scaricare e-book, musica, audiolibri.
Ci sono anche altri interventi possibili per migliorare la fruibilità della biblioteca, hanno fatto sapere i giovani, e quelle del comune sono solo le prime risposte. Ciò che conta è che il canale dell’ascolto sia aperto. E sulla reale volontà dell’amministrazione comunale di “aprire le orecchie” non ci sono dubbi. Prova ne sia che la Giunta ha incontrato i ragazzi che frequentano la biblioteca non in comune, ma, come è naturale, nella biblioteca stessa.
Ultimo ma non per importanza, il processo di intesa sul bilancio 2012. Accordi preventivi, con sindacati e categorie economiche, sulle manovre finanziarie comunali, sono prassi abbastanza diffuse nei comuni toscani, ma la Giunta di Chiusi ha fatto un passo in più: la firma – di pochi giorni fa – nella sala del Consiglio di un vero e proprio protocollo, alla presenza dei rappresentanti di sindacati e imprese, chiamati non solo ad essere d’accordo ma anche a vigilare e monitorare l’operato del comune, e dare suggerimenti in un percorso definito “ambizioso” che cerca di coniugare, in tempi difficilissimi, tenuta sociale, rigore della spesa e rilancio dell’economia locale. Un percorso che trasforma la crisi da gestire in un altro, fertile laboratorio di democrazia.”
@Carlo Sacco. Mi è sembrato che avessero la coda di paglia, perché nessuno (ameno io) ha posto la questione di schieramento politico in relazione a quell’articolo. Il vero problema secondo me è quello che l’ANCI dovrebbe essere sensibile sia alle maggioranze che alle opposizioni (di destra o sinistra; a loro non dovrebbe interessare). Il tutto poi è superato dalla loro impostazione: “pubblichiamo tutto ciò che viene dai siti ufficiali dei comuni”. La questione quindi, come è già stato scritto riguarda il corretto rapporto maggioranza/opposizione in relazione alla comunicazione istituzionale.
Carlo Carlo, il problema è molto semplice e “terra terra”: siamo in presenza di una occupazione del potere da parte di gruppi sempre più ristretti, anche a livello locale. E l’nformazione istituzionale (di potere o di regime…) non fa eccezione. E’ un aspetto di quell’occupazione. L’assenza (la fine) dei partiti, la personalizzazione della politica, a questo ha portato… E la gente al massimo discute delle cazzate che dice Cassano o delle liti in diretta ad “Amici”… Ma il potere e i partiti che lo detengono (pur avendo numeri sempre più risicati) in questo nulla ci sguazzano… E’ sul nulla che vivono e prosperano… Se non fosse sul nulla che vivono, pensate che avremmo i ministri, i parlamentari, i consiglieri i segretari, gli assessori che abbiamo?
Fiorani,è tutta l’Italia che è così e la ragione è quella che dicevo circa 2 settimane fa sulla formazione culturale della gente preposta ad amministrare la cosa pubblica,espressione categoriale anch’essa della società.E’ un fatto generazionale-culturale.Parecchi potranno avere i conti in banca a sei zeri,ma indubbiamente sono la categoria che io chiamo da sempre” i nuovi poveri”.Chiamati ad amministrare da partiti che sono scatole vuote sono e saranno coloro che creano quelle condizioni che faranno svendere il nostro patrimonio culturale e sociopolitico ai nuovi popoli che stanno sovrapponendosi in quest’Italia.Già succede.Quando le loro donne per sopravvivere andranno a fare le donne di servizio alle Cinesi allora sarà troppo tardi.E’ già successo parecchie volte nella storia e tutto questo è dietro l’angolo,ma se glielo dici fanno il viso da ebeti e non hanno risposta,non perchè non te la vogliono dare,ma perchè la risposta dentro di loro non ce l’hanno.Attendono gli eventi senza cercare di influenzarli minimamente.Si pensa ai marciapiedi e si dice che sia sviluppo e tutti a battere le mani,quelli che non le battono sono i nemici.E’ cultura si o no?In un esercizio di Chiusi Scalo un mio amico giorni fa è andato a comperare del vino sfuso a 1,4 euro al litro.Ne ha comperati 20 litri;la negoziante 25 enne non sapeva quant’era la spesa perchè non sapeva fare la moltiplicazione.Noi ci si scherza e sembra impossibile ma parecchi sono così.Pensate che altri popoli non ci montino sopra? Vi sbagliate.
La questione è esattamente quella che dice Marco (Lorenzoni). La comunicazione istituzionale è diventata (e non poteva essere altrimenti viste le premesse) propaganda di parte o stucchevole elenco delle miriadi di cazzatine ad uso incensatorio che avvengono nei comuni.
Che poi da noi si ecceda nell’enfatizzazione è solo un’aggravante. Ma il problema di fondo resta.
Il guaio è che la gente pare abituata a questo tipo di comunicazione e non batte ciglio ( tranne una minoranza un po’ più avvertita) di fronte alla spazzatura che gli propinano.
E siamo in Toscana!
D’accordo sulla precisazione di Scattoni: il sito dell’Anci non è un sito qualsiasi, ma organo istituzionale. Esattamente come Chiusinforma e i tanti giornalini comunali, che pubblicano le stesse identiche “veline” anche se sono ugualmente pagati coi soldi di tutti. L’informazione istituzionale dovrebbe semplicemente essere fatta in altro modo. Questo è il nocciolo della questione. E invece l’informazione istituzionale diventa propaganda di parte e spesso “contraltare” all’informazione vera(cioè quella dei giornali, delle tv, dei siti, blog ecc…) che non essendo istituzionae può anche essere partigiana, purché sia corretta…
Gli spettacoli di Grillo non sono espressioni di democrazia diretta. Lo sono,ad esempio, i referendum svizzeri. Ci sono poi esperimenti di democrazia deliberativa dove la maturazione delal decisione avviene attraverso processi di discussione volti alla ricerca del consenso collettivo. Quest’ultima espressione è più una linea di tendenza che un modello alternativo alla democriazia rappresentativa. L’esperienza dei “pirati” tedeschi e il suo successo in termini elettorali è un’esperienza da studiare.
Questo dibattito è significativo: la democrazia diretta dell’aperitivo alla scaramelli è demagogia tanto quanto la democrazia diretta con spettacolo dal palco alla grillo. Datemi del conservatore, ma io rimango un convinto fautore della democrazia rappresentativa dove si individui nel momento dell’elezione il cuore del meccanismo democratico. Per questo occorre gridare con forza che la nostra legge elettorale nazionale è abominevole. Poi però riconosciamo agli eletti il diritto-dovere di governare senza vincolo di mandato come recita la carta costituzionale, per poi ripresentarsi agli elettori e chiederne il giudizio. Ho sentito grillo dire che il parlamento non serve più e che occorrono nuovi meccanismi rappresentativi fondati sulla rete. Legittimo dirlo, leggittimo da parte mia non condividere
Io le battaglie sull’informazione nella televisione pagata dai cittadini le faccio, come molti di noi. Non capisco perché non le si dovrebbero fare sulla parzialità di un’associazione che rappresenta i comuni associati, pagsata quindi con i soldi nostri. Poi ognuno valuta come crede meglio. Se ci fosse una pioggia di messaggi come il mio o quello di Anna (Duchini) magari la prossima volta si comporterebbero un po’ meglio.
Paolo ti capisco sull’importanza dell’ANCI ma se pensi alla filiera di come si formano le notizie e di come vengono diffuse ed al loro controllo, allora i nostri TG ti appaiono esenti da faziosità ? Eppure sono TG,ascoltati e visti da decine di milioni di persone al giorno….E’ l’uso che se ne fa,il perchè il tutto sia demandato ad ingranaggi nei quali a seconda di come si emette una notizia si possa formare un idea od un modo di pensare.L’autonomia individuale nostra quasi sempre è proprio poca.
Sarà pure una velina, ma il fatto che appaia in un sito dell’ANCI non è cosa da trascurare. I giornali online possono anche essere disattenti o nella peggiore delle ipotesi fare marchetta. Cosa contestabile ma legittima. Qui si tratta di un sito che ha profumo di inbiziativa istituzionale. Insomma quell’articolo l’avremmo pagato due volte. Avremmo pagato la velina e allo stesso tempo la pubblicazione.
Secondo me non ci credono nemmeno loro e non ci crede nessuno. Il problema ìè se mai che le redazioni che pubblicano no leggono quello che pubblicano o pubblicano quello che passa il convento. Senza guardare, senza porsi alcun problema. Non ricordo dove (e mi dispiace) ma io questo articolo l’avevo già letto. Di certo non sul sito dell’Anci che non ho “visitato”. Forse in qualche sito senese. E’ la solita “velina” passata agli uffici stampa e alle redazioni compiacenti, che spesso, tra l’altro coincidono… Anche su questo, come primapagina abbiamo più volte “acceso i riflettori” anche con convegni nazionali. Inascoltati, purtroppo. E questa è la situazione…. E ci sono pure assessori che si vantano di non leggere primapagina, perchè fa informazione faziosa… ‘sti cazzi!
Anch’io ho già spedito:
Ho letto l’articolo su Chiusi che avete pubblicato sul vostro sito e sono rimasta basita. Voglio sperare che siate semplicemente ignari di quello che avviene nel nostro comune e pubblicate semplicemente quello che vi arriva dagli addetti stampa dei comuni senza fare verifiche.
Noi viviamo un’altra realtà: La democrazia partecipata del sindaco avviene solo ed esclusivamente sulle inezie mentre sulle questioni serie non solo non c’è mai un rigo di comunicazione ma non c’è verso di mettere in campo un’assemblea pubblica.
Questioni come il Piano strutturale in adozione dopo che regione e provincia hanno stroncato con le loro osservazioni quanto presentato dalla nostra giunta, Bioecologia (ampliamento di una industria insalubre di I° classe) nelle vicinanze dell’abitato. La vicenda della Fondazione del teatro che è stata fatta e disfatta nel giro di venti giorni senza che nessuno sia riuscito a sapre i veri motivi neppure dopo interrogazioni consiliari. Il centro merci in cui sono stati affossati 2.600.000 euro del Patto territoriale e che oltre che inutilizzato si presenta come un semplice piazzale (ancora da asfaltare). Il nuovo stadio per cui il comune ha impegnatao una rata annuale di 200.000 euro di mutuo all’insaputa di tutti, con la squadra locale che milita in Eccellenza e che ha solitamente 70/80 spettatori si prevedono tribune che ne possono contenere 3.000.
Quanto all”episodio riportato dell’aperitivo partecipativo sul cambio di circolazione intorno al museo nazionale si tratta di 20 metri e non di più e stando a quanto affermato da un consigliere di opposizione è successivo alle determinazioni della giunta, insomma altro fumo negli occhi.
Vi invito, visto che il vostro sito fa riferimento all’Anci, un’associazione finanziata con soldi pubblici, a sentire anche qualche altra campana prima di pubblicare articoli che nel nostro paese sono considerati semplice propaganda della maggioranza. La quale è liberissima di farsela, ma con i proprio soldi.
Distinti saluti
Io l’ho già fatto.
Gentile Redazione,
leggo con una certa sorpresa l’articolo su Chiusi “Storie di (stra)ordinaria democrazia”. Vi si delinea, con un certo entusiasmo, un modello nuovo di partecipazione che il sindaco Stefano Scaramelli avrebbe istituito. Una sorta di democrazia diretta dell’aperitivo che onestamente mi pare fuori luogo. L’articolo non è firmato. Il vostro redattore avrebbe potuto anche parlare con i tanti che da più di un anno stanno affermando proprio il contrario: l’amministrazione comunale di Chiusi opera con pochissima trasparenza e negando l’accesso agli atti. Sulla famosa decisione “partecipata” sul traffico cito la posizione di un consigliere di minoranza: “A proposito della ‘democrazia partecipata’ (…) sembra che quando il sindaco ha convocato la riunione con i cittadini per decidere la nuova viabilità, la delibera con la nuova viabilità fosse già stata approvata da una settimana. In questo caso più che di ‘democrazia partecipata’ si tratterebbe di ‘presa di giro partecipata’. Ancora una dimostrazione che per partecipazione si intende comunicazione delle decisioni già prese”.
Sul vostro articolo si sta svolgendo un dibattito sul blog locale (https://www.chiusiblog.it/?p=18262) sul quale commenti o un articolo del vostro redattore saranno benvenuti.
Con i migliori auguri di buon lavoro.
Benissimo, ora gli scrivo subito due righe tanto più che l’Anci è un’associazione di comuni, quindi pagata con i soldi pubblici.
La propaganda, il sindaco e la maggioranza, sono liberissimi di farla ma se la paghino con i soldi loro.
Per chi volesse far conoscere il prioprio parere sull’articolo in questione riporto dal sito di “painforma” le persone da contattare sono:
Redazione centrale:
Comunica Srl
Viale Giovine Italia 17 – Firenze
Tel. 055 2645261
Referenti : Hilde March, Sandro Bartoletti
Email : painforma@ancitoscana.it; bartoletti@comunica-online.com
E’ solo un guaio : è che non è vero che fanno apposta,perchè se facessero apposta in qualche modo sarebbero compresi,sia per le cose in se stesse sia per la destinazione sublimale per la quale tali cose vengono dette.Sarebbe come una strategia pensata.Leggendo una cosa del genere la prima pensata che a me è venuta in mente è quella che avessero fatto apposta a dire quello che dicono.Il tragico è che la pochezza della sostanza emessa è tale che raffrontata con la realtà,la SIAE si sarebbe arricchita dai biglietti del cinema che sarebbero stati venduti.Ma quale serie innumerevole di films hanno visto ?Ma non è detta l’ultima parola però perchè sono tutt’ora combattuto ed ancora non ostante tutto,non mi capacito perchè non mi sembra possibile che ci credano loro stessi e la stessa gente ci creda ed allora prende il sopravvento l’idea che possano fare apposta.Certo è che se così fosse tanto di cappello :avrebbero scoperto un nuovo modo per fare del nulla il cibo quotidiano.Poi si dice che a Chiusi non succeda mai nulla.Più di così cosa si vuole ?
Temo invece che sia proprio come dice Paolo (Scattoni).
“Pa Informa si propone come un network di informazione dei comuni e degli enti locali della Toscana. L’idea del progetto, elaborato da Anci Toscana…”
Bene! Ne prendiamo atto! Ottima notizia! Ora ci manca però di iniziare a parlare insieme insieme alla gente tutta, dove vuole lui, va bene anche al bar…. del piano strutturale… di bioecologia… della cementificazione…. della crisi economica…. della fondazione orizzonti… dell’accesso ai documenti pubblici… di Edilcentro… di turismo… di integrazione… … … … … …
Ma chi vuole infinocchiare con i contentini?
Senza contare che spesso, quando fa il gioco delle “decisioni partecipate” (sulle inezie ovviamente), le decisioni sono già state prese e spesso addirittura già deliberate.
Originariamente ho pensato che fosse il solito blog (o giornale online non importa). Infatti non ci sarebbe persona sana di mente che si possa permettere affermazioni del genere senza essere in qualche maniera della ditta. E’ invece il sito di informazione dell’Associazione Nazionale dei Comuni Italiani. Un’associazione che viene finanziata dai comuni stessi e quindi da noi contribuenti. Che dire?
Forse dovremmo scrivere a quelli dell’ANCI e invitarli a Chiusi.
@Luciano Gherardi. A me, quelli che sono a Roma (e anche a Chiusi) hanno bello e divertito. Se ancora non ti basta…
Ci mancherebbe anche questo! Mi dispiace, ma l’unico giullare che accetterei è Fo. Un comunista
Ha da venì Grillo!