Sin dai tempi di Chiusinews, a seguito di un dibattito fra i frequentatori, fu decisa la regola delle “dieci righe” per i commenti. Il motivo era semplice: commenti eccessivamente lunghi scoraggiano la lettura e quindi anche il potenziale dibattito.
Dato che la regola era spesso violata, fu deciso di introdurre quella dei “1400 caratteri, spazi inclusi”, che corrisponde a le vecchie 11 righe. Abbiamo abbondato.
Se dopo aver inviato il commento non appare la scritta “in attesa di pubblicazione” significa aver oltrepassato il limite.
Questo tecnicamente significa che il commento è stato automaticamente inserito nel settore “spam” dove depositiamo decine e decine di commenti spazzatura, scritti quasi sempre in inglese.
Gli amministratori del sito non possono andare a reperire il commento. Qulache volta è stato fatto, ma per non creare differenze di trattamento, non lo faremo più.
Allora per chi invia commenti lunghi consigliamo la seguente procedura:
1) Scrivere il commento su un normale word processor (word, writer, etc.);
2) Controllare la lunghezza utilizzando l’apposita funzione. Se supera le 1360 battute (il limite è prudenziale in quanto abbiamo verificato che il conteggio del software da noi utilizzato (WordPress) non corrisponde a quello dei word processor. Il limite di 1360 è quindi di sicurezza.
3) Procedete a un banale copia (dal wordprocessor) e incolla (sul riquadro del commento). Poi inviate. Se non appare “in attesa di moderazione” vuol dire che la lunghezza è ancora eccessiva.
Ho verificato e ho constatato che la procedura implica soltanto pochi secondi in più. Come negli anmnunci dei ritardi dei treni “ci scusiamo per il disagio” 🙂.
Ma voi pensate che questo blog è di tutti e quindi un invito alla collaborazione dovrebbe essere accettato.
Sopravvive chi si adegua,me lo insegni tu…ogni battuta però è puramente casuale…Non male,vero? Ti saluto. Carlo
p.s.:(vedi che però mi mancava qualcosa per aumentare la lunghezza…):A proposito di adeguamento,quando la bandiera rossa fu ammainata sulle guglie del Kremlino il giorno seguente ”Alessio”, non Alessio Mazzieri di Chiusi,ma il Patriarca moscovita,era sulla piazza Rossa che sventolava l’incenso con l’aspersorio fra il fumo e colonne di fedeli inginocchiate. Era dal 1917 che si era dovuto adeguare e che scalpitava,purtuttavia ” obtorto” collo aveva accettato quella che era la legge del più forte(attento,aveva la libertà di professione del credo ai fedeli che dietro di se aveva, ma non di usare strutture dello stato per le sue funzioni).E’ sopravvissuto perchè si è adeguato al famoso detto di Mao:” se il nemico te lo mette-diciamo sotto la coda-non muoverti, potresti fare il suo gioco” ogni tanto è bene anche scherzarci”,ma a quelli non insegni nulla,costruiscono con assoluta intelligenza politica,piangono quando devono piangere,interpretano con assoluta maestria ciò che hanno intorno e vanno diritti allo scopo,che spesso è un po’ meno di quello spirituale.Uomo avvisato è mezzo salvato.Ora ti saluto davvero.
L’articolo ha sortito un effetto impensabile: il primo commento di Carlo Sacco lungo un rigo. Deve essere conservato come una reliquia.
Io sono il maggior responsabile…..lo sò.