di Paolo Scattoni
Oggi ho ricevuto un messaggio dal PD nazionale che mi ha fatto molto piacere. Questa l’apertura del messaggio:
“Ciao Paolo, La direzione nazionale del 25 maggio ha approvato, all’unanimità, il Bilancio 2011 del partito che chiude con un avanzo di 3,2 milioni di euro.
Anche quest’anno la Pricewaterhouse Coopers, la maggiore società di revisione a livello internazionale, ha certificato il bilancio. Il PD è la prima forza politica in Italia che ha scelto volontariamente, sin dalla sua nascita, di sottoporre il proprio rendiconto alla revisione di una società indipendente (…)”
Il titolo del messaggio è:
Il PD sarà il primo partito coi bilanci in Open Data
Allora per essere più sicuro di aver capito bene il concetto sono andato su wikipedia e ho trovato:
I dati aperti, comunemente chiamati con il termine inglese open data anche nel contesto italiano, sono alcune tipologie di dati liberamente accessibili a tutti, senza restrizioni di copyright, brevetti o altre forme di controllo che ne limitino la riproduzione. L’open data si richiama alla più ampia disciplina dell’open government, cioè una dottrina in base alla quale la pubblica amministrazione dovrebbe essere aperta ai cittadini, tanto in termini di trasparenza quanto di partecipazione diretta al processo decisionale, anche attraverso il ricorso alle nuove tecnologie dell’informazione e della comunicazione; e ha alla base un’etica simile ad altri movimenti e comunità di sviluppo “open”, come l’open source, l’open access e l’open content la pratica e l’ideologia che caratterizzano i dati aperti siano da anni ben consolidate, con la locuzione “open data” si identifica una nuova accezione piuttosto recente e maggiormente legata a Internet come canale principale di diffusione dei dati stessi.
Mi sonon chiesto:
Il PD a Chiusi è un partito open data?
L’amministrazione comunale di Chiusi è open government?
Intanto che il bilancio del PD sia certificato è cosa buona. Si può sempre disquisire se la certificazione è fatta bene o male, ma intanto è stata fatta. La pubblicazione dell’intero fascicolo e non solo di due conti finali è anch’esso un segnale rilevante.
Il fatto, però, che la direzione nazionale del PD parli di open data è anch’esso importante perché obbliga a un’impostazione diversa anche a livello locale. Claudio Provvedi ad ogni riunione pubblica o interna chiede la pubblicazione dei bilanci. Ora lo potrà fare con maggiore forza. Speriamo che la cosa incida anche nell’Amministrazione comunale dove il PD è una sorta di “azionista di riferimento”..
Paolo, leggendo le tue parole ed ammettendo un po’ anche la mia prevenzione e scetticismo,forse non idonei in questo caso per il primo fatto che tu dici e lo spero per te che non lo siano (il che vorrebbe dire che sia tutto trasparente)ma mi viene da fare una riflessione che è quella che in una societa dove viviamo come la nostra e che tutto si piega al denaro e all’interesse economico,l’affidamento a società private e riconosciute dalla legge per le certificazioni di bilancio,non possa essere esente da manipolazioni,anche se dietro ci sono certificazioni di tribunali ed apparati dello Stato che danno il loro benestare acciocchè dette società possano operare.Gioire per questo,con i tempi che corrono è come vendere le confezioni di varichina con il 50% di acqua credendo che il flacone contenga il 100% di varichina,dato che sopra c’è il bollino che dice ”ipoclorito di sodio al 100%”.Può esserci come no il 100% della candeggina dentro al flacone,quindi forse una volta era da portare a paragone oggi molto di meno.Abbiamo assistito anche a cose peggiori,no? Quanto all’open data,open access,open content che validerebbero l’open Government,forse sarebbe auspicabile per coerenza un gemellaggio di Chiusi con Langley in Virginia.