Siamo su una strada sbagliata

di Roberto Donatelli

Alcuni dati di fatto. Quest’anno le rondini hanno fatto la loro sempre più scarsa comparsa alcune settimane fa, cioè a metà Giugno! Vi ricordate il detto; una rondine non fa primavera? Beh ora non è più valido. Siamo, appunto a Giugno, e abbiamo temperature ben sopra a quelle che una volta erano la norma.Voi organizzereste una gita allo scoppio del sole con queste temperature? Ma siamo a Giugno, quindi va bene.

Al largo del Canada c’è un’isola piena di strumenti che gli scienziati usano nei loro tentativi di controllare El Nino. Circa una ventina di anni fa una troupe televisiva andò li per fare un programma. Alla fine del programma l’intervistatore domandò a colui che era a capo degli esperimenti se non avevano paura di combinare qualcosa di catastrofico. La risposta mi fece gelare il sangue. Eccola: “Niente paura. L’energia che noi immettiamo è insignificante rispetto a quella che c’è nel El Nino” (??).

Ma come, tu sai che c’è una immensa energia in azione, e immetti altre particelle di energia in questo calderone senza preoccuparti delle possibili conseguenze? E poi, cosa cerchi di controllare se sai che i tuoi sforzi sono insignificanti?

Tutto questo per dire che noi non riconosciamo più la verità attuale in favore di un qualcosa che ‘era’ o che crediamo che ‘sia’. Andiamo avanti per la nostra strada incuranti di qualsiasi verità oggettiva.

Progresso + buona volontà + intelligenza = incerto presente ed ancora più incerto futuro.

Questa è una verità oggettiva.

La Vita ha misteri, ma non ha contraddizioni, il che vuol dire che il paradosso DEVE essere di nostra creazione. Anche questa è una verità oggettiva.

Un’altra è la seguente; è vero che la forza distruttiva della Natura è terrificante. Al solo pensarci noi cessiamo di esistere, spariamo, ma è altrettanto vero che la Natura è anche una fonte di creazione. Considerando che ciò che non esiste non può essere distrutto la Natura DEVE essere prima di tutto Vita, una fonte di creazione. Mi sembrerebbe una buona idea cercare di essere in armonia con la Natura il più possibile.

Voi potreste pensare; e vai, il Donatelli è partito un’altra volta o che c’entra tutto questo con Chiusi?

Gli articoli e i commenti che appaiono su chiusiblog rispecchiano questo. Si dà la colpa a questo o quello, si suggeriscono iniziative che non hanno alcuna speranza di riuscita per mancanza di infrastrutture necessarie, appunto, per la loro buona riuscita. Si va avanti con programmi di cementificazione e sviluppo industriale quando è evidente che nessuno dei due può portare benefici, e via dicendo. In poche parole, non riconosciamo che tutto questo non è colpa di singoli individui, ma di tutti noi che sottoscriviamo un’idea di Vita che ci induce a proseguire su una strada che è evidentemente sbagliata, vedi il paradosso.

Come sapete ci sono fiori che si propagano via impollinazione. In questo caso il compito viene svolto SOLAMENTE da uccelli e insetti specialisti. Sia i fiori che gli specialisti si sarebbero evoluti fino a formare la simbiosi. Come? Visto che la sopravvivenza dell’uno dipende dalla presenza dell’altro nelle loro forme attuali? Durante la loro presunta evoluzione come erano i becchi degli specialisti e la forma dei fiori? Di cosa si nutrivano gli specialisti, e come facevano i fiori ad impollinarsi se hanno dovuto aspettare che il passare del tempo formasse la loro simbiosi?

Mi sembra che la verità oggettiva sia che i due elementi DEVONO essere contemporanei. Quello sulle loro origini è un discorso a parte che non intacca minimamente il fatto che la simbiosi non può essersi formata con il passare del tempo. Punto e basta.

Sono più che mai convinto che una discussione su questi punti potrebbe risolvere molti, se non tutti, i problemi che affliggono la nostra moderna società e Chiusi in particolare…ma noi andiamo avanti per la nostra strada tracciata da un’ipotesi che, appunto, riguarda lo svolgimento della Vita e che l’esempio dei fiori e dei loro impollinatori dimostra essere all’opposto dell’oggettivo svolgimento della Vita stessa.

Non credo che continuare a seguire il concetto porti ad essere in armonia con la Natura, o con noi stessi, o che porti Chiusi ad essere una cittadina tranquilla e piena di Vita, una cosa di cui Chiusi ha tutte la potenziali carte in regola per essere.

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17 risposte a Siamo su una strada sbagliata

  1. marco lorenzoni scrive:

    Proprio la teoria dell’evoluzione (e l’evoluzione) ha portato l’uomo a darsi dei sistemi sociali, non so se migliori o peggiori di quello dei topi e delle api, ma certamente più complessi e avanzati, sistemi che però si stanno dismostrando falimentari perché portano alla dstruzione del pianeta… A questo punto della situazione, ritengo più urgente parlare e affrontare il nodo di come riformare e migliorare il sistema, trovando una alternativa, che continuare a parlare di mele… Perché è il frutteto che è marcio e in via di decomposizione…

  2. Prima di tutto un grazie al Tommasoni, ha discusso di mele!
    Inquinamento, sovrapopolazione, aumento considerevole di allergie, aumento considerevole di disoccupazione, aumento considerevole fra coloro che hanno e coloro che non hanno, tutto questo senza che ci sia una luce al termine del tunnel.
    Monti ha detto che si comincia ad intravederla….deve avere occhi più acuti di un’aquila.
    Esiste soltanto una teoria per l’evoluzione (lasciamo stare il creazionismo, quello è Religione, Fede…) ed è una teoria scientifica, che appunto afferma che i fiori e gli specialisti si sono evoluti mooooolto tempo fa nelle loro forme attuali. Prima di moooolto tempo fa come erano e come funzionava la simbiosi, visto che può solo funzionare nella forma attuale?
    Un embrione è il prodotto di un fecondatore e di un recipiente……senza i due non ci sarebbero embrioni… le galline e loro uova ed i galli con i loro spermatozoa. Senza uno non ci sarebbero ne galline ne gall…..i fiori ed i loro impollinatori.
    Può bastare?


  3. roberto donatelli:

    Progresso + buona volontà + intelligenza = seri problemiVero o no?

    Progresso di che? Buona volontà di chi? Intelligenza di chi o cosa? Seri problemi per chi, cosa? Quali?

    Equazione alquanto vaga…

    Fiori ed i loro impollinatori, devono essere contemporanei.Vero o no?

    No. Perché?

    La teoria afferma che la simbiosi si è formata con il passare del tempo.Vero o no?

    Sì, se per “teoria” s’intende quella dell’evoluzione della specie. Mooolto tempo. Ed è così per tutte le forme di morfologia evolutiva, ovviamente. Tipo: è nato prima l’embrione o l’essere umano?

    Donatelli. Lasci al mondo anglofono queste bischerate creazioniste o, nella migliore delle ipotesi, antievoluzioniste….

  4. ‘Mela’, maremma scangherata, perchè non si vuol parlare della ‘mela’? Perchè sono ‘bicherate’? Visto che la mela in questione è la teoria dell’evoluzione, cioè sopravvivenza, mi sembra che sia una questione importante da discutere. Se poi quello che viene detto risulta una ‘bischerata’, bè ci sono sempre i pomodori a disposizione!

  5. enzo sorbera scrive:

    “La natura” e il vivere “secondo natura” sono solo un prodotto culturale, cioè uno schema mentale definitorio e socialmente costruito di quanto va sotto il nome di natura. A noi che abbiamo, dal 2008, il triste primato della popolazione urbana che ha superato in quantità la popolazione non urbanizzata, toccheranno scenari problematici che nemmeno riusciamo a immaginare. La nostra natura è la città e la sua colonizzazione delle piante e degli animali (fate caso a quanti “selvatici” abitano nelle città). L’unica armonia ammessa è stabilita dai piani regolatori

  6. Sono daccordo con il Lorenzoni, ma si continua a non parlare di mele! E se i sistemi sociali fossero sbagliati perchè noi seguiamo un CONCETTO di vita che è all’opposto della vita stessa?

  7. marco lorenzoni scrive:

    sarà pure vero che il battito d’ali di una farfalla a Pechino (no a Pechino le farfalle non ci sono più. a causa dell’inquinamento… diciamo nella isole Tongas) può causare un terremoto in Emilia Romagna… ma andatelo a spiegare agli emiliani. E io non me la sento di criminalizzare quella povera farfalla. Mi sembrano più colpevoli i sistemi poco efficaci di prevenzione e chi costruisce capannoni e palazzi non a norma… La qualità del vivere e le risposte ai problemi del vivere quotidiano dipendono più dai sistemi politico-economici che dalla natura umana che più o meno è uguale dappertutto… Sono i sistemi sociali che fanno la differenza. Secondo me, naturalmente, e può darsi che mi sbagli…

  8. Sarà, però non ha niente a che fare con le domande poste.
    Tra parentesi, nel 1994 ho pubblicato un libro sull’argomento. Non ha venduto alcuna copia, ma è ancora su Google, sotto il suo titolo — “intelligence or imagination?” by robelli —.
    Questo non per vantarmi, ma per dire che sono anni che penso a queste cose……..e nessuno ne vuol parlare, si continua a parlare della natura della pera o del carciofo o di quant’altro, sulla natura della mela silenzio più assoluto….mah!

  9. lucianofiorani scrive:

    Forse perchè il capitalismo sembra, per ora, il sistema che meglio si è “adattato” alla natura umana.

  10. Se su una discussione sulla natura della mela se ne introduce una sulla natura della pera, la discussione andrà avanti all’infinito senza mai giungere ad una conclusione sulla natura della mela, o della pera.
    Progresso + buona volontà + intelligenza = seri problemi
    Vero o no?
    Fiori ed i loro impollinatori, devono essere contemporanei.
    Vero o no?
    La teoria afferma che la simbiosi si è formata con il passare del tempo.
    Vero o no?
    Cosa centra il Capitalismo o i popoli del Sud America con tutto questo proprio non riesco a vederlo.

  11. Lo so che il mio Italiano lascia un pò a desiderare, ma io parlo di un concetto di vita che ha influenzato tutto ciò che abbiamo e siamo, incluso il Capitalismo, il Comunismo e la nostra ‘visione’ di vita……..e si continua a discutere sui meriti del Capitalismo, sulle nostre caratteristiche etc. PERCHE’ non si vuol discutere sulle possibili CAUSE di tutto questo? Forse le cose sono veramente cosi, ma visto che queste cose DERIVANO da un concetto, e che queste cose non sono per niente ben auguranti credo che il minimo che si possa fare è mettere in discussione il concetto. Non c’è bisogno di essere scienziati, basta avere un pò di ‘common sense’.

  12. carlo sacco scrive:

    Il sistema capitalistico verrà messo in discussione progressivamente da quegli uomini che sono vittime della strage che sta producendo e che è inevitabile che così avvenga e che sono il maggior numero degli abitanti del pianeta;questo è poco ma sicuro.Fino all’ultimo tenterà di salvarsi producendo alternativamente divisione e pretese ragioni del suo modo di agire,guerre,compressioni,ripartizioni ineguali delle risorse,truccando le carte e finalizzando gli interventi militari per il proprio ordine locale e mondiale.Il futuro al quale andremo incontro tutti è sicuramente questo.Se tutto questo va bene alla gente direttamente interessata e ne siamo tutti,allora si accomodino.E’ un discorso che può sembrare estremizzante ma che forse il capitalismo non lo è nelle sue prerogative essenziali ? E la gente che deve porre fine ai propri infimi livelli di vita basati sulla ricchezza di pochi altri,se non lo farà non c’è scampo.Quando siamo a spartirci la torta le mezze misure sono solo un ritardare ciò che vuole chi non la vuole ripartire.Spesso è la forza del sistema vigente e purtropppo con i poveri funziona ed esserne contrari a questo non è un estremismo.Gli estremismi sono quelli del sistema che produce tali status.

  13. marco lorenzoni scrive:

    @sacco: io non dò la colpa “all’egoismo dell’animo umano”, ma al capitalismo e ai sistemi che pur partendo da presupposti diversi, lì sono arrivati, e nel peggiore dei modi (vedi Cina)… Dico che E’ COSì, non che sia giusto così.. Quindi se non si mette più in discussione il sistema capitalistico, le cose non possono cambiare. Ma chi lo mette più in discussione tranne qualche indio del sudamerica, qualche pattuglia di no-global e qualche prete della telogia della liberazione?

  14. ..Quando siamo di fronte ad un ‘qualcosa di differente’ si erge una specie di muro. Quel ‘qualcosa di differente’ si deve ‘guadagnare’ il rispetto e la fiducia. Se nell’approccio iniziale non c’è più il muro , ma il naturale rispetto credo che le cose cambierebbero. Poi starà a ‘quel qualcosa di differente’ dimostrare che il rispetto iniziale era giustificato.
    Discutere su questo porterebbe, credo, ad un mondo ‘migliore’, in tutto e per tutto…..ma ci si rifiuta di discutere sui punti di vista, si va avanti portando esempi che sono
    un miscuglio di cose naturali e cose portate dentro da un concetto di vita che è all’opposto della vita stessa, come detto nell’articolo.

  15. ..”sul naturale egoismo umano”. Appunto…..il Tutto, dove ogni cosa è una parte integrale di tutto il resto, può essere paragonato (con debite proporzioni!) ad un orologio vecchio stampo pieno di rotelline, tutte differenti, tutte importanti e tutte collegate fra loro (il Tutto, appunto). Questa immagine ben fissa nella mente potrebbe favorire un mondo basato sul reciproco rispetto che non viene da ideali o imposto da leggi, ma viene dalla piena consapevolezza che siamo tutti delle meravigliose rotelline, tutte differenti, tutte ugualmente importanti e tutte collegate fra loro. Credo sia impossibile ritenere questa immagine fino a che l’orologio a cui facciamo riferimento rimarrà quello evocato dal concetto di evoluzione, dove il tutto si forma partendo da UNA rotellina e, via via aggiungendoci TUTTE le altre. Dove la rotellina che corre più veloce è AVVANTAGGIATA rispetto a quella che è meno veloce, e via dicendo e dove il futuro risiede in una non ben specificata rotellina (un individuo della specie) che acquista cosi ancora più importanza con conseguente grande ‘pacca sulle spalle’ dell’egoismo naturale.

  16. carlo sacco scrive:

    Vero Marco Lorenzoni, ma con questo discorso allora tutto sembrerebbe inutile,vano, perchè le forze per far cambiare tale sistema falliscono contro il sistema che si vuole far cambiare,il quale poggia-tanti direbbero- sul naturale egoismo umano.Ma non mi sembrerebbe questo un concetto ”tanto naturale ”se conduce l’umanità in un baratro,al consumo di risorse ed alla lotta di classi le une sulle altre per accaparrarsi risorse,commerci e denaro.Di ” naturale” non c’è nulla di fronte alla fine del genere umano,oppure al suo ridemensionamento da guerre sempre più micidiali.Paul Sweezy del quale mi piace portare sempre un paragone e far riflettere le persone che lo conoscono, dice che”nessun sistema sociale ha cambiato mai la propria natura,nè mai lo farà” e che a tale cambiamento dovranno pensare le sue vittime.
    E’ quindi dall’interno del sistema che deve venire la spinta al cambiamento e a non farlo funzionare più come ha funzionato nei secoli precedenti.Il sistema attua molti freni, molte disorientamenti e questa è la sua forza materiale, psicologica,di potere.Farlo cambiare è’ un utopia? A me piace pensare di no.

  17. marco lorenzoni scrive:

    Gli indiani d’America, gli indiosa guaranì, o gli esquimesi vivevano in armonia con la natura (o comunque più in armonia di noi), ma sono stati massacrati, rinchiusi nelle riserve, fagocitati dal “progresso” (si fa per dire) imposto da sistemi più potenti ai quali dell’armonia importa davvero poco. Noi viviamo in un sistema capitalistico che per sua costituzione prevede lo sfruttamento dell’uomo sull’uomo e lo sfruttamento intensivo della natura, il consumo di suolo, dell’acqua, dei minerali… I tentativi di superare il sistema capitalistico sono naufragati miseramente o chi li propugnava alla fine si è adeguato… In questo sistema che ormai domina il mondo l’armonia con la natura non è contemplata… Sarebbe la sua fine.

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