Un piccolo passo nella giusta direzione. Nell’ultimo Consiglio comunale è stata approvata una mozione presentata dal gruppo de La Primavera in merito alla trasparenza amministrativa.
La mozione è stata condivisa e approvata da tutto il Consiglio, dato che l’archivio on line è stato reputato da tutti uno strumento importante di trasparenza. Quindi il sindaco si è impegnato a metterlo in atto quanto prima in forma semplice e appena possibile, con un software adeguato per la ricerca tematica degli argomenti.
Questo il testo della mozione adottata dal Consiglio:
PREMESSO
– che l’applicazione della trasparenza amministrativa, e quindi la possibilità per i cittadini di poter conoscere direttamente e facilmente gli atti della pubblica amministrazione, è un elemento comune a tutti i programmi elettorali;
CONSIDERATO
– che attualmente gli atti amministrativi vengono pubblicati all’albo pretorio on line solo per il tempo strettamente necessario ad assolvere i tempi di pubblicazione e oltretutto senza i relativi allegati;
- – che essendo, quelli pubblicati all’albo pretorio, atti pubblici semplici e quindi non coperti da nessun interesse particolare che li potrebbe classificare come riservati;TUTTO CIO’ PREMESSO E CONSIDERATO, IL CONSIGLIO COMUNALE
impegna il Sindaco e la Giunta ad istituire, in tempi brevi, un archivio on line permanente che contenga tutti gli atti dell’attuale legislatura passati dall’albo pretorio, comprensivi dei relativi allegati, distinti per categorie e facilmente consultabili.
Antico! Vuoi mettere un bell’atto certificato e marcato digitalmente?
non vorrei che a forza di seguire la luna si perdesse il ditino modestissimo di una publicazione “pur che sia” …
Senz’altro. Anche solo per permettere l’indicizzazione o l’aggregazione delle informazioni contenute in quei dati ha senso.
C’è poi effettivamente un limite potenziale nella certificazione digitale che impone come cautela di tenere traccia di tutti i documenti firmati.
Per Tomassoni: questo è giusto. Ma per una pubblica amministrazione il valore giuridico di un documento, nel tempo, deve essere certo. Si devono conservare i formati, le firme… insomma tutti i metadati archivistici, tecnologici, ecc. Che senso avrebbero altrimenti i grandi progetti di alcune Regione, tra cui anche la Toscana con DAX, per la conservazione a norma degli archivi digitali?
x Elisa (, vuoi vedere che…)
Scadono, nel senso che non possono essere usati per nuove firme. L’autenticità di un atto fatto con un certificato ormai scaduto resta tuttavia verificabile, così come resta verificabile che sia stato firmato quando ancora il certificato era valido.
Ora, non vorrei entrare in una digressione sulle PKI e la firma digitale. Fidativi… 😉
Insomma nessuno vuole sottovalutare la nuova dimensione degli archivi con l’introduzione della dimensione digitale. Anche in questo blog c’è stata una discussione su una delibera di Giunta annunciata (riguardava il piano per l’ex centro carni!) ma non depositata nell’archivio digitale. La mia valutazione riguardava la trasparenza. Rispetto a quello che succede oggi, quanto ottenuto è un passo in avanti. Ci sarà tempo per richiedere ulteriori miglioramenti che sono potenzialmente moltissimi.
La cosa non è così semplice! La legge (CAD) richiede che ci sia all’interno dell’ente, il responsabile della conservazione il quale deve garantire l’autenticità e la validità delle firme apposte sui documenti, in quanto ogni 5 anni i certificati di firma scadono. Le marche temporali aiutano, ma non bastano. Il mondo degli archivi digitali è moto più complesso di come pensate!
Sì e no, Paolo: se non sbaglio i metodi di firma digitale riconosciuti dallo Stato appongono anche un timbro temporale (signed timestamp) al documento.
Col web è facile sostituire un documento pubblicato senza lasciare troppe tracce dell’operazione. Ma se il documento viene firmato digitalmente, si è in grado se non altro di sapere in che data ciò è avvenuto.
Anche questo rientra secondo me nella trasparenza e tracciabilità.
Giusta la notazione di Elisa (Leandri). Per la trasparenza va bene anche così.
Dobbiamo stare attenti all’uso delle parole. Quello che verrebbe pubblicato online non è l’archivio del Comune! Oggi che sempre più gli archivi delle amministrazioni, e non solo, sono archivi ibridi (cartacei e digitale) si deve fare molta attenzione all’uso che se ne fa e alla loro pubblicazione. Ad esempio, i documenti pubblicati sull’albo pretorio on line dovrebbero essere firmati digitalmente, solo così se ne garantisce la loro valenza legale, ma non mi sembra che questo avvenga nella maggior parte dei Comuni!!
Purtroppo ultimamente non mi capita spesso di “interagire” con ChiusiBlog, quindi mi son senz’altro perso qualche puntata.
Intanto complimenti al La Primavera che è riuscita a “strappare” l’accesso via web agli atti in archivio: è un’ovvia necessità, ma a Chiusi anche l’ovvio a volte è difficile da ottenere.
Se non ricordo male, questa cosa dell’archivio è venuta fuori su un argomento parallelo: la pubblicazione degli incarichi professionali (https://www.chiusiblog.it/?p=15947#comment-6517), che però a tutt’oggi non mi pare essere stata presa in considerazione.
Il sito del Comune di Sinalunga, che dal 2008 li pubblica (http://comune.sinalunga.it/incarichi.php), riporta questa dicitura nella pagina:
Questo legalese significa forse che una qualche forma di pubblicazione degli incarichi conferiti dal Comune è da ritenersi obbligatoria? Perché, se così fosse, c’è da ovviare ad un’ulteriore ovvietà…
Una buona notizia. Speriamo che i “tempi brevi” siano rispettati. Complimenti alla Primavera che ha presentato la mozione e alla maggioranza per averla accolta e approvata.
Un piccolo passo sicuramente positivo. Vedremo ora quanto i tempi brevi sono brevi 🙂