Il sindaco si confessa

di Luciano Fiorani

Un’intervista lunga due pagine quella concessa dal sindaco Stefano Scaramelli a Marco Lorenzoni che si può leggere nel numero in edicola di primapagina.

Tanti gli argomenti toccati, dal Piano strutturale al nuovo stadio, dal centro merci alla riqualificazione del centro carni, dalla fornace ai rapporti con i comuni limitrofi, dalla crisi alla politica di partito.

Si tratta di una delle poche occasioni in cui il sindaco espone il suo pensiero al di fuori dei soliti canali istituzionali.

Nelle risposte del sindaco di spunti da riprendere ce ne sono tantissimi: lo stadio verrà ultimato entro due anni e per il mutuo si pensa ad una estinzione anticipata; le osservazioni di regione e provincia al Piano strutturale si sono risolte con un chiarimento formale nel giro di tre mesi e tra Chiusi città e lo scalo si costruirà ma non nei boschi e nelle zone franose, sul marciapiedi che unirà i due centri ha voluto giocare il jolly, il centro merci a fine mese sarà completato e poi la parola passa ai privati, il declino della stazione è una sfida che compete alla regione, il nucleo centrale della fornace diventerà il cuore pulsante dell’attività culturale del paese, per superare la crisi il sindaco (pragmaticamente) propone investimenti sulle energie rinnovabili, puntare sulla logistica leggera (gomma-gomma) e sul recupero del centro carni oltre che nuove forme di imprenditorialità giovanile (come sta già avvenendo).

Quanto alla politica annuncia che probabilmente sarà il coordinatore provinciale della lista Renzi alle primarie di partito e che la solidarietà espressa a Ceccuzzi, al momento delle dimissioni, è stato solo un atto di solidarietà umana per il “tradimento” subito dal sindaco di Siena e che non voleva avere nessun significato politico.

E, dulcis in fundo, una dichiarazione che a qualcuno suonerà un po’ strana: “mi sono sempre riconosciuto, fin da ragazzo, nella definizione di catto-comunista, che non rinnego e anzi mi tengo molto stretta, anche perchè ancora mi emoziona”.

Questa voce è stata pubblicata in CRONACA, POLITICA. Contrassegna il permalink.

6 risposte a Il sindaco si confessa

  1. marco lorenzoni scrive:

    Caro Farnetani, io non la conosco… non so se vive in questo territorio e da quanto tempo… Mi fa piacere la sua “scoperta” riguardo a Primapagina… Anche tra gli amministratori c’è chi non ha l’abitudine dileggerlo, anzi si vanta di non farlo, ma fa parte del gioco. A lei sembra un buon giornale? Bene. Sa com’è… dopo 22 anni di presenza in edicola qualcosa si impara e se la gente da 22 anni continua a comprare primapagina – solo a Chiusi sono centinaia di persone – evidentemente una ragione ci sarà.
    Altri giornali dopo due o tre anni hanno chiuso… Mi verrebbe da dire, se usassi il metodo in voga tra certi politici: “qui non si frigge con l’acqua”, ma sarebbe presuntuoso e allora dico solo: “facciamo del nostro meglio. Con difficoltà e fatica “. E con la speranza di aver conquistato un nuovo lettore… Saluti

  2. marco farnetani scrive:

    Ho comprato Primapagina, non ho l’abitudine di leggerlo, invece è un bel giornale… Ho letto l’intervista del sindaco: intanto un’imprecisione grave, l’imu al 4 non è al minimo, il minimo è il 2. Il 4 è l’aliquota che ha messo renzi

  3. marco lorenzoni scrive:

    Io che l’intervista l’ho fatta, molto sommesamente e prosaicamente, terrei a mente le cose che il sindaco ha detto, magari me le segnerei, e gliele vorrei ricordare quando ce ne sarà l’occasione, quando cioè si tornerà a parlare specificamente della Fornace, del centro logistico, dei rapporti con gli altri comuni e con le opposizioni, dell’appoggio a Renzi e così via… Il cronista registra., offre la tribuna… Alla politica ill compito di trarre conclusioni. Queste cose sono scritte e registrate. E’ una base di discussione futura.
    Il sindaco stesso non crede a quello che dice? Peggio per lui. Delle cose che dice e ha detto ne dovrà rispondere comunque… Questo penso lo sappia… E’ una delle regole della democrazia. Inderogabile.

  4. pmicciche scrive:

    …avete presente la star televisiva che facendo sobbalzare il labbro inferiore (ad arte) e pensando all’ultima rata (salatissima) delle tasse (per provocare gli occhi lucidi e un vago senso di smarrimento) dichiara: “grazie grazie, mi avete fatto emozionare come mai mi era accaduto, vi voglio bbbene”……ecco, più o meno….

  5. carlo sacco scrive:

    Deregulation, snellezza,decisionismo, eliminazione dei vincoli,snellimento burocratico,funzionalità,svecchiamento, aderenza a quanto passa nella società odierna, uso della comunicazione per l’incensamento, ma ce ne sarebbero anche delle altre,come l’apparire anzichè essere.In pratica tutta la pretesa modernità politico-economica odierna che ha consegnato l’Italia nelle mani del nano di Arcore,ma ce ne sarebbero anche tante altre di cose da individuare in tale percorso.Sono abbastanza sorpreso in effetti dalla dichiarazione sull’emozione che ancora suscita ”il catto-comunista”,e sarà un mio limite senz’altro,ma stento a trovarci il collegamento,e mi appare una di quelle cose che non ha nulla a che vedere con l’essenza di ciò che si dice di essere.Come altre volte ritengo che faccia parte di ciò che si dice a seconda del contesto e del momento in cui ci si trovi.E’ questa la modernità,una volta si chiamava in un altro modo.

  6. Ho letto l’intervista e tra le cose che Luciano Fiorani non ha riportato c’è un giudizio sull’opposizione “troppo legata ai formalismi”.
    I “formalismi” a cui si riferisce il sindaco in realtà si chiamano più propriamente “regole”.
    Quelle regole che sono la base della democrazia e della giustizia. Quelle regole che dovrebbero permettere a tutti di avere gli stessi diritti. Quelle regole a cui chi ha governato negli ultimi anni non è abituato perché ha messo in piedi un sistema in cui non tutti hanno ottenuto gli stessi diritti, ma principalmente chi si è uniformato alle linee direttive del “palazzo”.
    I sindaci devono capire che non possono governare “a loro piacimento” ma secondo “regole” che devono garantire pari opportunità a tutti i cittadini e per fare questo devono sottostare anche al giudizio degli organi di controllo, tra i quali il consiglio comunale e l’opposizione.
    Noi saremo sempre legati ai “formalismi”, come li chiama il nostro sindaco, perché ce n’è sempre più bisogno come dimostrano molti fatti accaduti in questo primo anno di mandato amministrativo.

I commenti sono chiusi.