Da quattro giorni sul tavolo del Sindaco giace una proposta della nostra associazione per l’utilizzo di una parte dell’area del centro carni di cui si sta discutendo.
La nostra associazione, “Tavola di René ONLUS”, sta lavorando alla creazione di una cooperativa sociale di servizi per occupare in attività lavorative (non qualificate) persone che versano in gravi difficoltà. Di qui la necessità di avere in comodato gratuito spazi per l’ avvio di una attività di raccolta e vendita di mobili e altro usato.
Stamattina ho incontrato il Sindaco e mi ha informato delle decisioni prese nell’ultimo Consiglio comunale. Al di là del fatto che per noi potrebbero comunque aprirsi alcuni spazi lavorativi tipo piccoli appalti e qualche spazio comunque ritagliabile nell’area, ho avvertito l’amarezza di essere arrivato troppo tardi! Alcuni giorni addietro avevo avuto un colloquio con Fabrizio Vigni, presidente di Sienambiente, già occupante una porzione dell’ area tramite la partecipata Bioecologia.
Anche da parte sua, per quanto riguarda le nostre necessità, ho incontrato una buona disponibilità. Potremmo anche accontentarci! La mia speranza invece era un’ altra: grazie ad un primo insediamento a basso “businnes” e ad alto contenuto di lavoro, procedere, gomito a gomito con i due enti summenzionati a graduali e progressive valorizzazioni degli spazi, con attività compatibili, attirando via via piccoli investitori e avendo di mira per tutta l’area dell’ex centro carni la trasformazione in “cittadella” di attività produttve con caratteristiche simili e coerenti.
Servizi, logistica, rimessaggi, trasformazioni, riusi ecc. Entro qualche anno quello che ora è un deserto potrebbe pullulare di tante piccole attività e di tanto lavoro. Sono convinto che se mettiamo insieme le teste, le conoscenze e le professionalità di cui la nostra città è capace potremmo fare grandi cose! Noi stessi non abbiamo una lira, ma nel mondo abbiamo tanti amici che si occupano ad esempio di cooperazione internazionale e di di mercati poveri.
Ora le cose sono evidentemente più difficili! Si tratta di fare proposte che consentano, per la loro bontà, all’amministrazione comunale, di rivedere alcune decisioni prese. Non credo si debbano costituire carrozzoni, basterebbe scendere dal “politico” e provare a collaborare sull’“economico”. Un “pool” di persone con professionalità differenti, ma portatori del solo interesse pubblico, con la sola missione di creare lavoro, lavoro e lavoro. Non so cosa sia la società per la trasformazione urbanistica di cui parla Scattoni, quello che temo è che una città come la nostra, per mancanza di serenità politica si lasci sfuggire ricchezze e opportunità potenzialmente enormi.
Si tratta in fin dei conti di dimostrare che è vero quello che tutti dicono di condividere: Che il lavoro vale più del capitale! Che il capitale investito è un “mezzo” e che l’ investitore migliore è quello che investe non per fare businnes ma per creare nuovo lavoro e alimentare l’economia reale. Mettiamoci tutti un po’ di fantasia e di concretezza e dotiamoci degli strumenti adatti, non tanto per risolvere un problema, ma per iniziare un cammino… insieme!
Certo, non c’è stata capacità porogettualen né è stata richiesta purtroppo. Ho l’impressione che la strada prescelta finisca per favorire i soliti noti.
Soprattutto ci dovrebbero ragionare il Comune, le associazioni di categoria, i sindacati, le banche, i partiti… insomma chi ha la responsabilità delle scelte e delle decisioni anche quando si tratta di vendere una porzione di un sito industriale dismesso o di riutilizzarlo…
Provvedi è un vulcano di idee e proposte. Non sempre condivisibili o praticabili.
Questa, non solo per gli scopi che si prefigge, mi pare una di quelle da prendere in considerazione e su cui bisognerebbe ragionare.