Premetto che queste mie considerazioni fanno riferimento alla semplice lettura degli atti. In mancanza però di interventi specifici di chi ne sa di più, altro non possiamo fare.
Nessuno infatti per ora è intervenuto, neppure quei consiglieri che sicuramente ci leggono perché in questo blog via via scrivono. Saranno in ferie.
Procediamo allora con i pochi elementi che abbiamo. Il 13 aprile 2012 il Servizio Affari Generali emana una determina (n.306) con la quale si prende atto del frazionamento del complesso ex centro carni. Dagli atti ora in pubblicazione non si capisce quale sia stato l’oggetto dell’incarico al geometra Sabatino Fabietti. Da lì si potrebbe sicuramente capire la ratio di quello che viene dopo. Probabilmente si tratta di un frazionamento che risponde alle previsioni della Lottizzazione precedentemente approvata per quei terreni.
Cosa abbia indotto il Comune alla scelta della privatizzazione immediata invece di altri possibili strumenti come la Società di Trasformazione Urbana non si sa. Il consigliere di opposizione Cioncoloni ha scritto in questo blog che è meglio l’alienazione invece della Società di trasformazione perché, sintetizzo: con una soluzione più complessa ci sarebbe stato il rischio di un “carrozzone”. Non sono d’accordo, ma la mia convinzione non conta niente e quindi possiamo procedere nel ragionamento.
Il successivo passaggio è implicito, ma non ricavabile dagli atti.
Il frazionamento serve all’amministrazione per chiedere all’Agenzia del Territorio di Siena di provvedere a una stima del bene che si intende alienare. Con tempi lodevolmente brevi l’Agenzia del Territorio fornisce la relazione di stima il 22 giugno 2012. Con tempi super rapidi il 30 il consigliom comunale con voto unanime (assente Fiorini) il Consiglio comunale approva una delibera di cambiamento del piano di alienazioe includendovi anche i beni in questione. Con tempi ancora più brevi la Giunta il 6 luglio delibera di emanare il bando. La delibera è immediatamente esecutiva.
Il bando viene pubblicato l’11 luglio. Nel bando si fa riferimento alla delibera di giunta (la n.228) che però viene pubblicata soltanto ieri e cioè con 12 giorni di ritardo rispetto al bando stesso.Ma non è il solo ritardo perché la stessa delibera di Consiglio viene pubblicato solgtanto oggi 24 luglio.
La mia ignoranza di diritto amministrativo è grande. Cerco una spiegazione logica. Come fa un consigliere comunale nel caso della delibera di Giunta a esercitare la propria funzione di controllo se la comunicazione dell’avvenuta decisione gli viene comunicata non contestualmente alla pubblicazione all’Albo pretorio? Il decreto legislativo n. 267 del 2000 è chiaro:
“Articolo 125-Comunicazione delle deliberazioni ai capigruppo 1. Contestualmente all’affissione all’albo le deliberazioni adottate dalla giunta sono trasmesse in elenco ai capigruppo consiliari; i relativi testi sono messi a disposizione dei consiglieri nelle norme stabilite dallo statuto o dal regolamento”.
C’è sempre la possibilità di impugnare la delibera entro dieci giorni dalla pubblicazione all’albo, ma non credo che ci sarà qualcuno che si prenderà la briga di capire se l’atto sia o meno legittimo.
Insomma un bel pasticcio. Comunque non si comprende perché non si sia trovato il tempo di stendere la delibera per la pubblicazione immediatamente o anche l’11 luglio giorno di pubblicazione del bando.
Per concludere. C’è evidentemente una gran fretta di vendere il complesso dell’ex frigomacello. Su questo non paiono esserci alcun dubbio. I motivi di questa fretta però non si comprendono in quanto le dichiarazioni del sindaco sulla solidità del bilancio sono state molteplici. Anzi ha dichiarato che ci sono milioni di euro a disposizione che non possono essere spesi per il vincolo del patto di stabilità.
In campagna elettorale molto era stato discusso sulle potenzialità d’uso di quell’area e di quegli immobili. Ora invece non si vede l’ora di darli via.
Vi offro una mia previsione. Il 3 agosto non si presenterà nessuno o comunque nessuna offerta sarà ritenuta valida. Si potrà così procedere a un nuovo bando con un buon ribasso d’asta e via via così, finché qualcuno che ci ha fatto un pensiero non si degnerà di fare un’offerta. In tal modo se si sarà evitato il tanto paventato carrozzone (che secondo me è solo una scusa di chi non vuol riconoscere una decisione sbagliata) si arriverà a una bella svendita con tanti saluti per l’interesse dei cittadini e dei contribuenti.
Credo tu abbia, purtroppo ragione. Pubblicare in fretta per fare andare deserta la prima asta è piuttosto abituale, un po’ come le convocazioni ufficiali delle assemblee alle 3 del mattino in prima convocazione e alle 21 in seconda. Quanti si presenteranno nel cuore della notte? Allora: prima asta deserta… prezzo che si abbassa eccetera eccetera. Forse così è “più carrozzone assai”