La sua costruzione è sicuramente anteriore al 1400. Cadente e profanata, sul finire del secolo XVII fu restaurata dalla famiglia Dei e ridotta ad oratorio.
Il quadro dell’altare è stato eseguito da Giovan Battista Ramacciotti, l’annunziata e l’Angelo da Galgano Berpignani, i due quadri rappresentanti la vita di Sant’Apollinare da Niccolò Tonioli.
Tutti e quattro i dipinti sono del XVIII secolo.
Fino alla metà degli anni 40, all’interno della sacrestia, erano visibili tracce di affreschi del ‘400. In seguito, l’edificio fu donato alla Congregazione delle Suore Pie Venerini dalla famiglia Giulietti di Chiusi.
Oggi la chiesa si presenta con un semplice prospetto in cotto sormontato da un timpano triangolare, il tetto a capanna e un piccolo campanile a vela.
Dall’ottobre 1994 custodisce la reliquia di Sant’Ulpia Vittoria, un tempo sepolta nelle Catacombe di Santa Caterina, traslata dalla chiesa di Santo Stefano a cura della Venerabile Confraternita di S. Maria della Misericordia.
Fonte delle notizie: Raccolta don Giacomo Bersotti. L. Giometti – G. Di Cocco, Guida di Chiusi, tip. Cappelli, Poggibonsi 1910.