A Chiusi c’è chi vorrebbe bambini muti

di Daniele Bianconi

Lo so, il titolo è un po’ forte, ma sembra che a Chiusi sia nato un n uova scuola di pensiero: tutti i bambini del centro storico fossero tutti muti o meglio ancora rinchiusi in casa.

Forse è il caso di spiegare meglio, perchè detta così può essere fraintesa.

Partiamo dal principio, ogni sera mi trovo ad assistere alla manifestazione Festival Orizzonti, che quest’anno come non mai propone un cartellone veramente bello per proposte complete e di spessore artistico, e perciò mi trovo a sostare in zona Piazza del Duomo dove si svolgono gli spettacoli, e tutte le sere con mio immenso stupore si ripete la stessa scena….. I bambini e i genitori che si trovano loro malgrado nella zona vengono regolarmente redarguiti e pregati ad allontanarsi dalla piazza perchè la loro presenza disturba il regolare svolgimento dello spettacolo.

La prima volta ho creduto che i bambini in questione fossero stati particolarmente sfrontati e rumorosi da dover costringere un incolpevole organizzatore a prendersi l’amaro calice di allontanarli, e invece la cosa si è ripetuta più e più volte durante la sera, prima per chi giocava a palla vicino alla fontana vicino al bar del chioschetto, poi ad alcuni genitori che si trovavano a sostare di fronte alla tabaccheria Nofroni , rei di avere due bambini in fasce troppo propensi al pianto…..

Addirittura trovandomi nella terrazza delle logge di Piazza XX Settembre, dove tra l’altro c’è un vero spettacolo di foto/video proiettati nelle facciate dei palazzi, ho sentito una signora elegantemente vestita (ma si sa l’abito non fa il monaco), asserire che è uno scandalo di maleducazione tutti questi bambini a giocare nella zona di piazza del Duomo, che i genitori li facessero stare un po’ zitti o meglio che li tenessero a casa, visto il grave ddisturbo al regolare svolgimento dello spettacolo che arrecavano…..

Ora secondo me, che sono del tutto al di fuori degli schemi tecnico-pratici di uno spettacolo teatrale non vedo come un gruppetto di bimbi possa disturbare un professionista che fa il proprio lavoro, ma ammettiamo che il disturbo effettivamente ci sia e che sia realmente fastidioso, non si può però chiedere ad un intera generazione di bambini di starsene in disparte e privarli di quelle 2 ore di gioco per una settimana intera per di più durante la stagione estiva. Se effettivamente per la buona riuscita dello spettacolo serve il silenzio assoluto si dovrebbe optare per luoghi più consoni e adeguati a tali situazione, cosi in un primo momento mi viene in mente il teatro, ma ci saranno certamente altri posti.

Capisco anche la suggestione di Piazza del Duomo, certamente è d’aiuto per la buona riuscita della manifestazione ed è anche giusto che la piazza sia valorizzata da questi eventi, però non mi pare neppure giusto penalizzare chi di questi meccanismi non ne sa e non ne vuole neppure capire nulla, i bambini….

Potrei continuare a lungo, ma non mi sembra il caso di lagnarmi troppo, e non c’è n’è neppure motivo, volevo solo gettare il sasso nello stagno, e sapere una cosa…. Sono io che sono rimasto all’età della pietra, o le cose stanno iniziando a girare jn un modo diverso?

Vorrei aggiungere che la mia non è assolutamente una lagnanza o una critica alla manifestazione o agli organizzatori del Festival Orizzonti, che anzi è da me molto apprezzato, ma solo una lamentela da chiusino doc, nella speranza che serva a capire se c’è modo di trovare un punto d’incontro che soddisfi i pochi sofisticati che si sentono disturbati ed i bambini che non vogliono essere costretti a smettere di divertirsi.

 

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30 risposte a A Chiusi c’è chi vorrebbe bambini muti

  1. Tommy (giampaolo Tomassoni) sei un mito! Il dono della sintesi!

  2. Ma insomma, quello spazio é pubblico anche nel senso che non é esclusivo appannaggio dei bambini. I quali, del resto, dovranno pur imparare che ci sono dei limiti al loro “potere”. Altrimenti ci vengono su tutti come il sindaco e poi sai che casino…

  3. clucenti scrive:

    A me, francamente, sembra una discussione paradossale, di chi forse non è mai andato a fare una girata oltre Querce al Pino….. Se il Comune decide di fare una rassegna in Piazza Duomo, in quegli spazi e in quei giorni ci sarà l’obbligo del silenzio, magari con una intercapedine fisica, come si fa in tutte le città italiane per le manifestazioni estive. Altrimenti la manifestazione non si fa per niente, che è un’altra scelta. Non è un problema di adulti o bambini, di buona o cattiva educazione, così come nessuno sente come limitazione punitiva della libertà di circolazione se il traffico viene chiuso per la processione, per la sfilata delle Contrade o per il Mercato. Già fa caldo, se ci si arrovella pure con questi falsi problemi…..

  4. Tutti i gusti son gusti, ” disse quello che ciucciava i chiodi ” !!

  5. mariosamuel scrive:

    Sig. Carlo Sacco sono d’accordo con lei per questo, mi é stato insegnato che per ogni cosa c` é il suo posto ad esempio: teatri, stadi ecc. o parchi e giardini, ma, quando si vuole invadere le zone di svago con manifestazioni culturali dobbiamo anche accettare i normali frecuentatori di tali zone (non credo che sia piu accettabile considerarlo terreno di conquista, nemmeno per otto giorni).

  6. carlo sacco scrive:

    Quindi per il Sig.Samuel in pratica è bene che i bambini giuochino in piazza e facciano quello che vogliono e gli spettacoli si adeguino a tutto questo.Io invece credo che ci debba essere un equilibrio comportamentale nella gestione di una comunità e conseguentemente nell’uso e nella salvaguardia degli spazi,un rispetto verso i bambini e gli abitanti,ed anche degli spettacoli.Una cosa che noto è quella che i bambini di oggi sono sempre più spesso lasciati liberi dai genitori di fare quello che vogliono spesso per il motivo che i genitori non si vogliono votare più di tanto le scatole non a reprimerli ma AD EDUCARLI !E se viene meno l’educazione quella è la ”Lobotizzazione” non il contrario.E spesso si confonde il fatto della libertà con la facoltà di poter fare ciò che aggrada.Si dia il caso che esiste sempre il vecchio detto che ” la libertà tua finisca dove inizia quella mia” ed allora da buoni cittadini occorrerebbe capire che se i bambini per 8 giorni all’anno(che non mi sembra siano molti) andassero a giocare e guardati dai loro genitori da un altra parte mi sembrererebbe che non facciano altro che una cosa normalissima.L’anormalità è fare chiasso quando c’è uno spettacolo e poi risentirsi,non il contrario.

  7. rosa iannuzzi scrive:

    finalmente un argomento interessante, non perchè le notizie riportate su questo blog non lo siano, anzi, ma perchè questa notizia interessa anche me. Il problema è proprio questo: i bambini, i ragazzi danno fastidio. Non solo durante la manifestazione di Orizzonti, ma sempre. Danno fastidio perchè giocano a pallone, perchè strillano, perchè parlano a voce alta, perche “Stamburano” – si dice così? – perchè corrono, perchè si fanno i gavettoni, perchè si tuffano in piscina e schizzano l’acqua intorno – dieci giorni fa ho discusso con una “signora” , l’eufemismo è d’obbligo, alla quale davano noia i schizzi d’acqua a bordo vasca. I ragazzi danno fastidio perchè sono vivi, perchè ci ricordano che ci sono, perchè manifestano la loro vivacità. Io li amo per questo. E’ per questo che ci danno fastidio? Ci siamo mai chiesti quanto noi adulti siamo aggressivi, violenti, intolleranti, ignoranti, presuntuosi, inabili emotivamente e affettivamente? non so se ho superato i caratteri consentiti e quindi concludo qui ma prima o poi, alla fine di quest’estate vorrei, se mi è consentito, scrivere un articolo al riguardo.

  8. Finalmente un commento che non è retorica, o infarcito di cose su cui si potrebbe discutere molto a lungo. Mi riferisco al commento del Sig. Samuel.

  9. mariosamuel scrive:

    Mi rendo conto che come gia esposto in diversi articoli ogni qual volta ci sia un evento che siano i bambini o ragazzi risulta che danno fastidio,il problema é che siamo ogni giorno piu intolleranti e se uno spettacolo rende un luogo di svago publico inadeguato per una categoria allora sarebbe meglio che si trovi un luogo piu adatto proprio per non privare ( non per otto giorni ma nemmeno un’ora) della libertà di trascorrere del tenpo all’ aria aperta, cosa che sembra sempre piu difficile in questo nostro paese.
    Credo che vedere dei bambini giocare allegri non abbia prezzo,e per quanto sia ben fatto uno spettacolo non vale il sorriso di un bambino che gioca in un parco.

  10. Nessuno vuole limitare la naturale e legittima esuberanza dei bambini, nè tantomeno “lobotomizzarli”….. la risposta è molto semplice per quei soli 8 giorni all’anno in cui il parco viene destinato ad altri usi…… cercarsi un altro parco un po’ più lontano! non ci vuole molto….

  11. mariosamuel scrive:

    Ho letto vari commenti, ma non tutti gli intevenuti però mi sembra che si ricordino quanta energia si aveva da bambini. Avendo due figli cerco sempre di ricordarmelo per capirli meglio, e mi rendo conto che qui in Italia stiamo lobotizzando le nuove generazioni e poi diciamo sempre che le nostre generazioni erano piu sveglie: é vero.
    Pero é colpa nostra e in nome di una supposta educazione li reprimiamo.
    Educazione non é stare zitti e fermi al parco, ma rispettare tutti, e credo che ci sia ancora tanto da fare, cominciando dagli adulti.

  12. Pietro Moroni scrive:

    Bella idea, copione!

  13. Mi ero dimenticato, noi Italiani, tra l’altro, siamo un popolo ‘rumoroso’.

  14. Leggendo i vari commenti mi è venuta un’idea. Durante il Festival chiudiamo al pubblico la zona che va, diciamo dallOsteria Etrusca ai giardinetti con incluso, ovviamente il Bar. Ed ecco risolto il problema. E’ mai venuto in mente a nessuno che fare spettacoli all’aperto in un luogo pubblico comporta, necessariamente, rumori dal pubblico? E’ come far quadrare il cerchio. Che l’educazione centri è ovvio, ma rimane la quadratura del cerchio.

  15. marco lorenzoni scrive:

    Sono decenni – dai tempi di Nicolini e dell’estate romana – che si fanno concerti e spettacoli in piazza. In molti luoghi il problema dei rumori di fondo è stato risolto con opportuni accorgimenti. A Chiusi non ci si è ancora riusciti. Il problema non è la location: Piazza Duomo va benissimo, è bella e si presta. Se mai è nell’educazione della gente e nella percezione che si ha o meno dell’evento. I bambini non si possono e devono colpevolizzare, ma se qualcuno urla e impreca o semplicemente parla a voce alta come se nulla fosse forse un po’ irrispettoso lo è… Per il fatto che lo spettacolo, soprattutto se organizato dal Comune o sue emanazioni, cioè coi soldi dei cittadini, è di tutti, come la piazza e come il giardinetto.

  16. enzo sorbera scrive:

    Allora, abbiamo Orizzonti limitati 🙂
    E se si utilizzasse la struttura di San Francesco (la zona coperta dal tendone, per intenderci)? Nel caso di super affollamento potremmo dirottare sul Teatro.

  17. Un ultima cosa per rispondere in parte a Francesco….
    Non mi sono personalmente trovato coinvolto con la mia bambina che fortunatamente ancora stà seduta a “panzolle” nel passeggino, non sarebbe stato corretto da parte mia esprimere una mia personale lamentela…. ho solo raccolto la vox populi che circola tra i chiusini, ed ho raccontato un paio di circostanze alle quali ho assistito personalmente, che mi sono sembrate un tantino eccessive. ma torno a ripetere, che è sicuramente una mia mancanza di conoscenza del mondo e delle casistiche teatrali…

  18. E comunque non sono io che voglio difendere i genitori, non è il mio ruolo tantomeno la mia intenzione, mi piacerebbe però che la cosa fosse presa in considerazione, magari organizzando degli incontri per sensibilizzare la popolazione a questa che, a tutti gli effetti, è una realtà bella ed importante per chiusi, il festival è veramente una bella vetrina.
    Lungi da me prendere la parte di una o l’altra sponda, ho solo espresso un mio malcontento che però è anche e sopratutto rivolto ai maleducati questo è ovvio…. anzi al contrario, ci sono sicuramente molti maleducati, me compreso, forse il mio giudizio non era chiaro, per una mia mancanza grammaticale non sono stato abbastanza chiaro.
    Me ne scuso con chi si è sentito, anche in parte, offeso o tirato in ballo senza motivo… non era certo il mio intento causare una polemica o ferire i sentimenti o il lavoro di nessuno.
    E’ probabile che il mio livello culturale non sia sufficientemente sviluppato!!
    faccio mea culpa!!!!!!!

  19. @Enzo Sorbera, è vero, ma comunque si sarebbe dovuto interdire l’accesso alle possibili fonti di rumori alla piazza del duomo e ai giardinetti adiacenti. Anche quella del cosiddetto orto del vescovo, è una soluzione che è stata già tentata, ma i rumori che arrivano dal bar e dai bambini vocianti in piazza del duomo ne rendono difficile l’utilizza, a meno di non chiudere comunque la piazza. inoltre è un luogo molto esposto al vento, che, se piacevolissimo in certe serate, potrebbe diventare invivibile in altre.

  20. enzo sorbera scrive:

    Temo che ci sia stata un’errata valutazione circa la localizzazione. Sicuramente bellissima, la Piazza non si presta a garantire il silenzio o, almeno, quel silenzio necessario per un repertorio raffinato come quello suonato da Bacalov, per es. Forse, aver allestito il palco nel giardino adiacente avrebbe risparmiato l’impatto rumoroso, e magari sarebbe stato anche migliore l’effetto scenico.

  21. Caro Daniele,
    Ovviamente tu ti trovi in una fase della tua vita, (ci sono passato anche io troppi anni fa 🙁 ), in cui la tua attenzione è totalmente assorbita dalle esigenze dellatua piccola. Ti posso garantire però che poi questo atteggiamento lascerà il posto alla necessità di farle acquisire delle regole di comportamento anche in ambienti aperti.
    Per quanto riguarda il caso specifico, ti assicuro che il semplice suonare di un cellulare, o il semplice mugolare di un bambino è un enorme fattore di distrazione per chi sta sul palco, che rischia di vanificare settimane di lavoro per allestire lo spettacolo. Credo che non sia neanche rispettoso per il bambino portarlo in una situazione nella quale non è in grado di stare. Se c’è uno spettacolo non devono arrivare rumori di disturbo, la “distanza di sicurezza” è quella che non permette ai rumori di qualsiasi genere di arrivare. Perchè non valorizzare il prato come parco giochi in quelle occasioni. Potresti rispondermi che il prato potrebbe essere adatto anche per gli spettacoli, ma l’esperimento è già stato fatto anni fa e, il semplice suono dei piedi degli spettatori sul breccino rendeva impossibile la rapprersentazione.

  22. E’ evidente che qualcuno quest’anno non è mai stato a nessuno spettacolo del festival.
    Il biglietto è a pagamento, ma non vedo questo come possa incidere sul regolare circolare della gente sulle strade o negargli l’accesso al giardinetto pubblico….
    Dai vostri commenti si capisce che i bambini chiusini, poverini, hanno tutti genitori maleducati e stolti…… una generazione allo sbando!!!!

  23. lucianofiorani scrive:

    Non la ridurrei a una questione di educazione e bon ton (che pure potrebbe esserci).
    Secondo me c’è qualcosa di più profondo. Una manifestazione sentita come propria difficilmente verrebbe “disturbata”.
    In molti casi lo spettacolo (di qualità o meno conta poco) è visto da molti come un’intrusione in uno spazio, quello si, considerato proprio.
    Allora ritengo che oltre al buon senso, che non guasta mai, bisognerebbe fare un piccolo sforzo per far capire a tutti che il festival (in questo caso) è una vetrina importante per la città tutta su cui si investono denari ed energie e allora forse anche quelli non interessati avrebbero un diverso attegiamento. Bambini e genitori compresi.

  24. Purtroppo d’estate quando fai qualsiasi spettacolo all’aperto e soprattutto nelle pubbliche piazze (vedi Cetona) si ripete il problema dei “bambini” che imperterriti giocano sotto lo sguardo delle loro mamme indifferenti per quello che avviene. Il significato è presto detto: la piazza è pubblica e faccio giocare mio figlio quanto e come mi pare. Quindi il problema sono i genitori che non hanno il senso del rispetto come quelli magari del vicino bar che continuano a giocare a briscola o tresette urlando e imprecando. Spesso è lo spettacolo nello spettacolo quando un bravo comico improvvisa qualche battuta rivolta ai “disturbatori”… Purtroppo per loro è tutto gratis e questo gli permette di “non mancare all’appuntamento” se dovessero pagare un biglietto avrebbero la scusa di non essere presenti proprio a causa dei “bambini”…

  25. Chiusi è bellissima, mai visto un paese cosi…..fino ad un paio di anni fa accanto alla torre campanaria c’era un generatore che faceva un rumore infernale……e si continuava a chiedere alla gente di non parlare ed ai genitori
    di tappare la bocca ai bambini. Il problema del generatore è stato risolto brillantamente, quello del buon vivere e del buon senso, da parte di tutti, siamo ancora molto lontani.

  26. Quella delle ronde al parco è per me una aberraggine, di cui ho già espresso le mie impressioni anche al Sig. Sindaco.
    Per rispondere al sig. Rubechi, vede è proprio questo nil problema, che crede di essere più educato e forbito di altri da poter giudicare l’intelligenza e l’educazione dei genitori…

  27. Pietro Moroni scrive:

    Filtrare (transennare) 100 metri prima della piazza, permettendo l’accesso a coloro che sono in possesso del biglietto. Di solito si fa così…
    Il silenzio, soprattutto per questo genere di spettacoli, è doveroso. E la location di piazza Duomo è perfetta, quindi serve rispetto ed educazione nei confronti degli artisti, degli spettatori e degli organizzatori.

  28. marco lorenzoni scrive:

    Il problema c’è. Il brusio, il vociare e altri rumori, indubbiamete disturbano gli spettacoli (chi è sul palco e chi è spettatore). E il problema non riguarda solo i bambini, ma anche gli adulti. Magari i quell’oretta e mezza di spettacolo i bambini a cui non è giusto mettere il silenziatore potrebbero essere portati a giocare da un’altra parte. E gli aduti – anche quelli a cui non interessano gli spettacoli di Orizzonti – avere un minimo di attenzione in più e non comportarsi come tutte le altre sere, come se il festiva non ci fosse… E’ una questione di buon senso e di rispetto per le esigenze di tutti. Peggio, mi sembra, caro Bianconi, l’istituzione di una sorta di “ronde” dell’Auser per vigilare sui giardini pubblici. Quindi per tenere a bada bambini e ragazzi (e chi se no?). Quella è una cosa che fa pensare al coprifuoco, agli spazi off limits, a certe fobie leghiste, estranee – per fortuna, almeno finora – alla cultura e alle tradizioni di questi luoghi…

  29. lucianofiorani scrive:

    Il problema esiste, inutile nasconderselo. Però se per certi spettacoli di piazza duomo è necessario il massimo silenzio (ma allora è quello lo spazio più adatto?) in altri luoghi del centro storico non si può pretendere il coprifuoco.
    Insomma con un po’ di buon senso da parte di tutti credo che se ne possa venire a capo.
    Ma ho l’impressione che il Festival stia diventando un’occasione cultural-mondana solo per una parte della città. Forse è questo il problema principale.

  30. rubechi danilo scrive:

    queste cose giusto a chiusi…si possono “leggere”!!! si vede che lei sign. Bianconi non gira per i paesi limitrofi durante i festival/spettacoli!!! dove vai c’è sempre silenzio quindi rispetto per chi va a vedere uno spettacolo e sopratutto, per coloro che sono in scena…!!(spesso addirittura i bar nelle vicinanze di spettacoli, obbligano i clienti a stare in silenzio) A Chiusi Nò, il contrario i genitori portano a giocare i bambini propio accanto all’ingresso del festival, (non mi dite che non ci sono altri posti dove giocare), e hanno il coraggio pure di lamentarsi…!!! ci vorrebbe solo un pò più di educazione e cervello ma da parte dei genitori…!!

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