CVD, come volevasi dimostrare: il bando per la vendita di gran parte del complesso dell’ex frigomacello che l’Agenzia del Territorio aveva stimato in più di 1.800.000 euro è andato deserto.
In un precedente articolo avevo espresso seri dubbi sulle modalità e sul merito di questo bando. Fatto in fretta, pubblicato all’albo pretorio addirittura prima delle delibera di giunta e di consiglio che l’hanno reso possibile.
Davvero improbabile che un bene di tanto valore avrebbe trovato un compratore che in pratica avrebbe acquistato a scatola chiusa. Come è possibile offrire somme di quella grandezza senza prima effettuare un’analisi dettagliata di quei beni? Un dubbio il mio basato sul buon senso.
Ora il rischio è quello di bandire di nuovo diminuendo progressivamente la base d’asta con il concreto rischio di svendere il bene.
Il problema però è capire il perché di tanta fretta. Altri comuni hanno dovuto svendere beni per evitare il collasso di bilancio. Non è però il caso del nostro comune. Non più tardi di pochi giorni fa, alla festa democratica il Sindaco ci ha informato che, se pur in una situazione difficile per i tagli dei finanziamenti ai comuni, il nostro bilancio non rischia alcun collasso. Anzi ci sarebbero disponibilità che non possono essere utilizzate a causa delle limitazioni imposte dal patto di stabilità.
La domanda del cittadino comune è la seguente: ma perché non prendersi un po’ di tempo per capire se ci sono le condizioni per un progetto un po’ più complesso rispetto a una banale lottizzazione? I motivi per un azione del genere sono a mio avviso molteplici:
1) Capire cosa si muove nell’area soprattutto per quanto riguarda un vicino assai scomodo come bioecologia. Ricordo che poco più di un anno fa fu votata (con il solo voto contrario della consigliera Fiorini) la possibilità di insediare accanto al depuratore un impianto di trattamento classificato come insalubre di prima classe. Insomma impianti che non dovrebbero stare come questo starebbe in prossimità dei centri abitati.
2) Capire se vi sono le condizioni per la creazione di una Società di Trasformazione Urbana, che può vedere la partecipazione di altri soggetti come istituti di credito e imprenditori locali. Il Comune sarebbe l’azionista di maggioranzam con il valore degli immobili e il tesorettodi mezzo milione di euro concesso dalla regione. I costi sarebbe recuperati una volta immesso sul mercato una parte del bene riqualificato.
3) Si potrebbe prevedere in una parte del complesso un incubatore d’impresa per l’imprenditoria giovanile. Locali per un periodo determinato in cui imprese ad alta tecnologia, possibilmente di giovani possano svilupparsi avendo a supporto una serie di servizi: segreteria, promozione, etc.
Insomma si potrebbe delineare qull‘Area Produttiva Ecologicamente Attrezzata che quando doveva sorgere a Querce al Pino era essenziale ed ora che la si potrebbe realizzare su una proprietà pubblica se ne può fare a meno.
Insomma si chiede un ripensamento sul voto preso all’unanimità (consigliera Fiorini assente) e che oggi alla luce di ciò che avvenuto sembra davvero poco ragionevole.
Anche l’opposizione, se si eccettua la consigliera Fiorini, non è chge su questo argomento si sia mossa alla grande. Domani mattina proveremo a fornire qualche novità sulla questione, che mi sembra più un ciontentino alla minoranza.
Ma poi c’è qualcuno che è riuscito ad aprire il file audio della seduta del consiglio comunale del 30 giugno. Io l’ho scaricato e si ferma allalettura di un’interrogazione. Il resto del dibattito in quel file non c’è. Speriamo che domani mattina provvedano.
Visto come si è mossa sulla questione non mi pare che la maggioranza abbia voglia di discutere dell’argomento o di cambiare idea… Tra l’altro nemmeno del depuratore contiguo la maggioranza ha mai voluto discutere. Quindi io nn mi aspetto granché. Forse l’assenza di compratori allla prima scadenza era pure stata messa nel conto…
L’opposizione può però “costringere” la maggioranza a riaffrontare l’argomento e a quel punto sarebbe difficile per quest’ultima sfuggire o svicolare…
Mi auguro che lo faccia anche la maggioranza. E’ comunque strana questa tendenza a non volersi esprimere sull’argomento.
L’opposizione, anche se ha votato la delibera per la messa in vendita dei due lotti, a questo punto, visto l’esito del bando, potrebbe chiedere un ripensamento e una discussione più ampia sulla questione. MI auguro che lo faccia.
Mi sembra evidente che, al di là del pasticcio sui tempi del bando, la vendita pura e semplice andrebbe ripensata per provare altre strade.
A meno che non si voglia svendere al ribasso.
Come volevasi dimostrare. Chi è oggi in questo territorio (ma non solo) che può spendere un milione e 800 mila euro per acquistare immobili inutilizzabili così come sono e per di più acquistarlo a scatola chiusa sulla base di un bando emesso in fretta e furia e con molta confusione? Nessuno. Forse solo la mafia. Per fortuna la mafia non si è presentata.