Vendere il centro carni per pagare lo stadio

di Paolo Scattoni

Il sacrificio è stato grande. Un consiglio comunale alle 15 del 9 agosto. Non era proprio un frescolino novembrino… Ma ne è valsa la pena, almeno per me.

Infatti il gruppo de La Primavera ha presentato un’interpellanza a risposta immediata alla quale il sindaco ha dato seguito (poteva rinviare al prossimo consiglio). I consiglieri de La Primavera hanno chiesto il motivo della grande urgenza per l’alienazione della parte più appetitosa del complesso dell’ex frigomacello e se nei bandi successivi si sarebbe andati a diminuire pogressivamente la base d’asta, insomma a una vera e propria svendita. Su quest’ultimo il Sindaco ha rassicurato affermando che la base d’asta è quella stabilita dall’Agenzia del Territorio (1.850.000 euro).

Sul primo quesito invece c’è stata una grande novità: si vende per fare cassa. Nonostante le grandi rassicurazioni sul bilancio c’è bisogno di soldi. Per cosa? Due gli usi. Il patto di stabilità impedisce di pagare 1 milione di euro di lavori effettuati per conto del Comune, nonostante vi sia una disponibilità di quattro milioni.

Evidentemente le intenzioni bellicose del sindaco che avrebbe seguito l’esempio dei comuni di Torino e Firenze  (vedi articolo Centritalia, luglio 2012 ) sono molto presto rientrate. Anzi, mentre si scaldavano i muscoli si pensava a vendere un gioiello di famiglia. Ma è la seconda ammissione quella che più mi ha colpito. Finalmente dopo più di due anni di richiste su come si sarebbe pagato quella cattedrale nel deserto che è lo stadio di Pania, oggi finalmente sappiamo che avverrà tramite la vendita dell’ex frigomacello.

Insomma, per la gioia di qualche decina di persone che la domenica andranno a vedersi una partita in uno stadio molto lontano da tutti i nuclei abitati che però potrà contenere 1.500 spettatori si rinuncia a molto. Ora finalmente si capisce a cosa dovremo rinunciare: un progetto organico per una grande area di proprietà comunale che avrebbe potuto essere uno dei punti forti per il rilancio dell’economia di Chiusi.

Chi due anni fa irrideva al dibattito su questo argomento, oggi forse può capire di cosa si stesse parlando. Ma la partita di pallone, lo sappiamo, prima di tutto. D’altra parte la decisione la prese la giunta precedente, ma forse l’attuale sindaco non le era del tutto estraneo.

Chiudo con un ringraziamento alla consigliera Fiorini che è stata l’unica a segnalare che il dibattito sull’argomento nel Consiglio comunale del 30 giugno non è disponibile sul sito del Comune perché il file depositato si ferma a 13 minuti. Non ho capito i sorrisini del sindaco e di alcuni consiglieri a questa notizia. Insomma, non è bastato un mese per mettere a disposizione il file e poi ce lo forniscono semivuoto.

Chissa cosa ci sarà da ridere.

 

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6 risposte a Vendere il centro carni per pagare lo stadio

  1. pscattoni scrive:

    @ Luca Marano. Si vende un bene che se ben utilizzato attraverso un progetto articolato e finanziato con fondi pubblici e privati poteva portare, a mio modestissimo avviso ovviamente, numerosi posti di lavoro in un periodo in cui se n’è persi a centinaia. Quel bene si vende perché si è voluto costruire una cattedrale nel deserto, praticamnte inutile, e prima o poi la si deve pagare. Ora forse è più chiaro.

  2. Ma perché, ci sono persone in Cassa Intregrazione a Chiusi? Oppure situazioni economiche difficoltose? Su Chiusi “Informa” non ho tratto INFORMAZIONI in proposito, quindi ne avevo dedotto che il problema non ci fosse o fosse stato risolto.
    Bando al facile sarcasmo… c’è poco da pretendere, siamo lo specchio della nazione. Una nazione dove per essere “eroi nazionali” basta portare la squadra di calcio in finale agli europei, mentre chi vince una medaglia, anche d’oro, alle Olimpiadi (non so se si percepisce vagamente cosa significa per un atleta preparare un’Olimpiade…) viene notato per caso una volta ogni 4 anni, e che non si faccia troppo lunga perché insomma, con queste Olimpiadi……. Dove per aver preso l’EPO prima di una competizione (sbagliando alla grande, s’intende) si viene tacciati dei peggior crimini contro la Patria e l’umanità, mentre se per vincere un campionato e/o un pacco di soldi ci si dopa e si corrompe “chi conta”, bastano un paio di dichiarazioni complottiste o un gol in una partita importante che si è già eroi nazionali e anzi c’è caso che lo Stato ti aiuta anche a fondo perduto…

  3. lucianofiorani scrive:

    A me piace il calcio (anche se sempre meno) compreso quello della squadra del paese ma cerco di non dimenticare mai la realtà.
    Quello che dice Luca (Marano) è vero solo in parte. C’era necessità di nuovi impianti ma non di una cattedrale sovradimensionata. C’è stata la possibilità di discuterne prima che fosse presa la decisione? Non mi risulta.
    Ha perfettamente ragione invece quando dice che quello che sembrava “un regalo” si è rivelato una cambiale.
    A chi dobbiamo dire grazie?

  4. luca marano scrive:

    bhe era solamente una battuta…..si capiva!!!!
    Io invece non uscirei dal seminato per poi prendere la ragione. Cosa c’entrano le persone in cassa integrazione???….Come tutti sappiamo questa amministrazione ha preso in carico il problema ma vista la situazione economica mondiale è di difficile soluzione…
    Tornando a noi……ogni occasione è buona per citare il nuovo stadio!!!ok…non voglio parlare di stadio…..!!!!

  5. pscattoni scrive:

    Forse Luca Marano potrebbe esplicitare la sua spiritosaggine. Grazie alla saggezza e preveggenza di chi ha governato e governa il nostro comune si sacrifica un bene che sarebbe stato utile per arginare la crisi per una struttura sostanzialmente inutile. Luca Marano le sue spiritosaggini provi a rivolgerle alle centinaia di lavoratori in cassa integrazione per vedere l’effetto che fa.

  6. Luca Marano scrive:

    Ma la partita di pallone, lo sappiamo, prima di tutto……….UNO DEI CAPOVERSI PIU’ BELLI!!!

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