Eh si, proprio così, se ne sentiva tantissimo la necessità, finalmente anche le scuole di Chiusi potranno organizzare i loro bravi convegni, chi se ne importa se hanno laboratori non sufficienti o aule piccole. Vuoi mettere una scuola tecnica con una bella sala riunioni in confronto con una con bei laboratori?
A che servono poi ‘stì laboratori?… I giovani devono capire subito che per avere successo, evidentemente, non serve sapere e saper fare, l’importante è saper parlare, incantare la gente con le chiacchiere, oltre ovviamente, a farsi amico qualche “piccolo potente”!
A parole si è sempre criticato e si critica un sistema di questo tipo, ma poi, quando si arriva al dunque, molti, troppi, si adeguano.
Pare che sia in fase di appalto un progetto che prevedeva la realizzazione di una palestrina di poco più di tre-quattro metri di altezza (per le scuole primarie) e di una grande sala conferenze all’interno dei locali in cui, anni indietro, erano situati i laboratori del Professionale Marconi e dove si sono formate generazioni di tecnici del settore elettrico e meccanico.
Il progetto era una appendice al piano iniziale di ristrutturazione e recupero dell’area, poi sospeso per emergenze varie, ma da allora molte cose sono cambiate e soprattutto si sono potute verificare carenze e inadeguatezze di scelte.
Il bravo facente funzioni di Sindaco, Geometra Bardini, dopo una visita all’edificio si rese conto delle esigenze della scuola e nei suoi piani era da prevedere una restituzione almeno di parte degli edifici “espropriati” al Professionale ed il reperimento di altri spazi in un edificio attiguo, attualmente in stato di degrado, ma si sa, i giovani rampanti non ascoltano certo i pareri dei ““vecchi””, quando si nasce “imparati”…!?
Pensare che, una decina di anni fa, un grande gruppo automobilistico internazionale si era offerto di realizzare gratuitamente una officina sperimentale per gli alunni del Marconi, l’offerta non fu accolta, anche per mancanza di spazi adeguati, attualmente è funzionante in una scuola di Siena!
La dislocazione dell’edificio delle scuole superiori è, indubbiamente, logisticamente poco adatta ad ospitare un complesso scolastico di notevoli dimensioni, evidentemente qualcuno se ne deve essere reso conto e vuole limitarne l’espansione che, potenzialmente, l’offerta formativa potrebbe garantire, se supportata da strutture adeguate. Non trovo spiegazioni plausibili, speriamo che qualcuno ne dia, in fondo ci sono da spendere o sperperare, soldi pubblici (quei pochi che sono rimasti)! ….
Purtroppo scelte come questa sono un ulteriore dimostrazione della scarsa considerazione che si ha della scuola in Italia, soprattutto da parte di chi amministra il bene pubblico. Anche io credo che le scuole tecniche e professionali vadano rafforzate con nuovi mezzi e strutture, ma hanno sempre goduto di poca attenzione, come se fossero di serie B. Sarebbe importante che la politica si occupasse seriamente dell’argomento: un ampliamento dell’offerta scolastica in campo professionale servirebbe a mantenere il nostro paese anche più vitale. Carlo Giulietti e pochi altri ogni tanto tentano di portare l’argomento alla ribalta, ma con scarsissimo successo.
Speriamo che dopo la pausa dei ruzzi qualche solerte amministratore trovi il tempo di rispondere sulla questione!
Sono contento della ‘pace’, non del mortorio. Rimango convinto che si possa avere ‘pace’ e vita, specialmente a Chiusi.
Donatelli rispondere compiutamente alle questioni che pone per me è complicato e non posso riuscirci nelle poche righe di un commento, ammesso che ne sia in grado, oltretutto mi porterebbe fuori tema. (per la verità ci ho anche provato , ma poi ho cancellato tutto)
Ma in fondo, Lei è venuto a Chiusi per trovare tranquillità, altrimenti sarebbe rimasto a Londra o mi sbaglio? Dovrebbe essere contento della pace che cè!?… (mi perdoni la battutina)
Tomassoni, non voglio dire che ci sia uno o degli “scriteriati”, solo che il criterio usato in questo caso non è, almeno a mio parere, quello più adatto; perché come ho detto, anziché privilegiare la sostanza ( i laboratori) l’indicazione che è partita dall’amministrazione comunale tende a privilegiare, sempre secondo me, ma non solo, l’apparenza (la sala convegni), forse come dice Paolo Scattoni si è capito poco l’importanza di una scuola tecnica a Chiusi e soprattutto non si è capito quali sono le sue esigenze.
Ho lasciato Chiusi che era un paese pieno di Vita, mentre i paesi limitrofi (escluso Chianciano) non lo erano. Oggi Chiusi è sul punto di morire, mentre i paesi limitrofi cercano, e ottengono, di ‘migliorare’ le loro condizioni. Mi rendo conto che le cose sono cambiate, ma il potenziale di Chiusi è rimasto lo stesso se non aumentato (il Museo Civiico, Il Labirinto, il Tria Turris, i Ruzzi, la festa dell’uva e del vino e via dicendo. Coincidenza che ognuna di queste cose non riesca ad attirare che poche persone, o mancanza di infrastrutture? Se l’ultima perchè non sono state fatte e si è fatto lo Stadio, per esempio? Un’altra sanguisuga per il Comune, oltre che essere completamente fuori luogo.
Per capire. Quale ente ha commissionato quest’opera anziché l’altra? Non ho colto chi sia lo “scriteriato” del caso…
…Forse si farebbe meglio a pensare che sia cosi’, invece di metterla sull’ironico, altrimenti come si spiega la tendenza a far si che Chiusi mantenga il suo stato di chiusura……dopo che è stato raggiunto? A Chiusi esiste molto talento, in qualsiasi campo ed a ogni livello……mancano (o sono state tolte) le necessarie
infrastrutture per far si che questo talento porti Chiusi alla luce del Sole, e dico questo in senso pratico. Da Settembre al prossimo Giugno la stagione è lunga, se non si sfrutta il potenziale di Chiusi durante i mesi estivi e se non si cerca di ripopolare la Città, beh il futuro non può essere roseo.
Alessandro Bologni, io al momento volerei leggermente più basso e… mi accontenterei di consolidare il piazzale prima di costruire il castello…, pur senza abbandonare il progetto. Paolo Scattoni nella replica ha colto nel segno.
Paolo Scattoni mi meraviglio di te forse sei un po’ distratto al momento, altrimenti avresti ricordato che lo scorso anno fu creata una commissione appositamente per verificare l’andamento delle iscrizioni dei vari indirizzi del Valdichiana, vuoi che chi deve non sappia che esistono i nuovi indirizzi?
Roberto Donatelli, io ho messo quella frase in senso ironico, non voglio neppure pensare che ci sia qualcuno che voglia veramente una cosa del genere con la conseguenza di impedire ai giovani di Chiusi e dintorni di potersi formare in una scuola vicino a casa, anziché affrontare ogni giorno estenuanti viaggi verso le città.
Per Alessandro (Bologni). Mi pare che Giulietti chiedesse un a cosa ben diversa: spazi per attrezzature di laboratorio. Il problema vero è che si è capito poco dell’importanza di una scuola tecnica a indirizzo industriale a Chiusi.
per Paolo, ti riporto una piccola parte del mio intervento nel Consiglio Comunale del P.S., intervento che si trova totalmente anche grazie a voi qui nel Blog :”Avremmo voluto sentir dire che alcuni stabili del centro storico come quello della ex scuola elementare nei suoi locali sia dell’ala maschile che femminile con la sala auditorium insieme allo stabile della “Villetta” , adeguatamente ampliato, potessero essere destinati a un centro di studi di alto livello che avrebbe potuto attirare nella nostra città insegnanti e studenti non solo italiani ma anche stranieri soddisfacendo così anche quanto suggerito dalla Regione Toscana nel Piano Territoriale Pesaggistico Regionale (PTPR)in particolar modo ai punti1.1.5 e 1.2.1 che recitano: Privilegiare gli interventi di recupero e riqualificazione del patrimonio edilizio esistente e, ove necessario, di nuova edilizia finalizzati a una nuova offerta di alloggi in regime di locazione”
xAlessandro Bologni. Non si pu ora recriminare sul piano strutturale. Chi meglio di un sonsigliere comunale avrebbe potuto presentare proposte e osservazioni?
x Carlo Giulietti. Una motivazione forte per il cambiamento del progetto è quella che la scuola ha casmbiato da poco indirizzi di studio che richiedono un rafforzamento dei laboratori.
…”evidentemente qualcuno se ne deve essere reso conto e vuole limitarne l’espansione”. E’ precisamente quello che vado dicendo da molto tempo; Chiusi DEVE rimanere chiusa, basta guardare a tutte le cose fatte e non fatte, in tutti i settori, per renderseni conto. A chiusi, invece di discutere di questo, si parla di ‘politica’, di quello che è successo 10, 20, 30 anni fa o si glissa sul perchè Chiusi DEVE rimanere chiusa.
Ma si tratta dei locali della “Villetta”? Un piano strutturale serio, a mio avviso, avrebbe dovuto prevedere per quei locali la possibilità di un notevole ampliamenteo, rifacimento, a supporto delle scuole esistenti ma anche per eventuali nuove idee di polo scolastico e culturale
Purtroppo le cose stanno sostanzialmente così, i lavori ovviamente sono di competenza della Provincia e se non ci fosse stata un po’ d’incertezza dovuta a questo rimescolamento in atto, probabilmente sarebbero già appaltati.
Le indicazioni sulla destinazione degli immobili sono arrivate dall’Ente Locale Chiusino che pare abbia privilegiato la “teoria” secondo cui le scuole dotate di varie strutture accessorie quali appunto un auditorium (che però in questo caso si poteva benissimo trovare a pochi metri di distanza, anche se non nella stessa struttura), alla sostanza e quindi alle reali necessità. Tutto questo, a quanto mi risulta, pur con delle titubanze in qualche ufficio di Siena, che ben conosce le sofferenze della scuola chiusina.
Chiudo con una citazione “Gli errori sono necessari, utili come il pane e spesso anche belli: per esempio la torre di Pisa.” (Gianni Rodari), sarà questo il caso?….
Però le varianti sono sempre possibili!
Carlo (Giulietti) , voglio sperare che non sia vero. Puoi darci qualche elemento in più? Mi ricordo di quando quegli spazi li frequentava mio figlio. Quando i ragazzi lavoravano in laboratorio non si sentiva volare una mosca. Poi quando rientravano in classe, beh era tutta un’altra musica. Ho sempre pensato che quella scuola se organizzata in maniera diversa avrebbe avuto grandi potenzialità. E’ ovvio che se la si vuole salvare si deve passare dal rafforzamento e dalla valorizzazione dei laboratori.