E’ passato quasi un anno e mezzo da quando le forze politiche e le liste che si sono presentate alle elezioni hanno messo a punto i loro programmi elettorali per le elezioni amministrative. Proprio in quel periodo anche da parte di candidati singoli, ma anche di semplici cittadini emergevano idee e proposte.
Nell’iniziativa pubblica al teatro del 18 aprile 2011 della lista Centrosinistra per Chiusi emersero proposte e impegni. Il giorno seguente all’Eden fu la volta della Primavera che a premessa di un elenco di proposte enunciò un proposito assai ambizioso:
“Non più un “noi amministratori” e “voi cittadini utenti”, quanto piuttosto un’integrazione dei ruoli attraverso forme efficaci di partecipazione (…)”
Il programma di SEL presentava proposte anche più dettagliate e un impegno forte sulla trasparenza di cui si è dibattuto a lungo anche in questo blog.
E’ proprio nel blog che si sono espressi candidati e semplici cittadini. Tanto per fare un esempio riporto L’affermazione della candidata del PD Elisa Leandri aveva a mio avviso toccato un nodo cruciale per lo sviluppo di Chiusi:
“Quando in un paese come Chiusi ci si permette di non sfruttare le potenzialità umane che si hanno nel territorio, quando non si investe più nella cultura quella da tanti ritenuta “alta”, ma neanche in quella “bassa”. E’ invece proprio nei momenti di crisi come questo che dovremmo investire nella cultura,(…).”
Da tutti questi input sono poi maturati i vari programmi elettorali. In poco tempo si è dovuto poi sintetizzare per ciascuna lista l’intero dibattito in una sorta di documento liofilizzato di poche righe.
A un anno e mezzo tutto per sembra essere rimesso in discussione. C’è stata la grande crisi della Fondazione MPS e della banca stessa, difficile prevederne le dimensioni e le conseguenza appena un anno fa. IL Piano strutturale, considerato in maniera diversa dalle diverse rappresentanze in Consiglio Comunale, diventerà cosa assai diversa da quanto inizialmente proposto, dopo le osservazione di Regione e Provincia. I grandi proclami sulla trasparenza e la partecipazione hanno prodotto risultati davvero minimi.
Bisogna allora chiedersi se non sia arrivato il momento di un resettaggio generale di quelle promesse. Non tanto attraverso le solite manifestazione di parte (vedi dibattito alla Festa del PD) quanto piuttosto con il confronto diretto fra i principali attori e fra questi e i cittadini. Potranno essere iniziative pubbliche a ospitare il confronto, ma anche il web. Sia come sia, il passaggio è ormai non più rinviabile per il bene del governo di questa città.
Certo che servirebbe un bel resettaggio e un bel confronto a tutto campo sulle cose fatte e sulle cose da fare… ma dovrebbero esserci i soggetti deputati a discutere, invece a Chiusi il quadro è desolante, più di quanto non lo fosse prima delle elezioni un anno fa e mezzo fa… I partiti non ci sono più. Il Pd è un ectoplasma ed è difficile aspettarsi ragionamenti e discussioni dagli ectoplasmi o dal nulla. Gli alleati del Pd sono meno del Pd. Meno del nulla. Qualcuno ha memoria di una presa di posizione di Sel o dei socialisti? La destra, già decimata dal voto, non ha più favellato da allora… Sindacati e associazioni di categoria sono ugualmente latitanti… Le banche hanno altri problemi…. Ammesso che si possa aprire un tavolo di confronto, chi si siede al tavolo? Gli unici soggetti “certi” sono la giunta e la Primavera (nella sua espressione consiliare, quantomeno, che bene o male si è fatta spesso sentire). Il resto è aria… Certo ci sono i media, che posono fare da amplificatore, da contenitore, possono pure lanciare qualche idea (e qualcuna è stata lanciata in questi mesi), ma non possono sostituirsi alla politica, non è il loro compito. Insomma, a Chiusi la necessità di discutere c’è, mancano gli attori… E non è un’assenza da poco.
Scusa Luca (Scaramelli) ma non è così. La crisi senese riguarda tutti. Ti faccio soltanto un esempio: l’alienazione dell’ex frigomacello. Non so se ricordi ma quando molti (incluso me e te) hanno criticato la decisione di un insedimento APEA a Qurce al Pino. Molti allora argomentarono (sicuramente il sottoscritto ma forse anche te) che il Comune era proprietario di una grande area che per la definizione di APEA era la localizzazione ideale. Nell’ultimo consiglio comunale il Sindaco ha detto che la decisione (condivisa dalla Primavera) era motivata dalla necessità di finanziare l’investimento sullo stadio. E’ pur vero che il capogruppo della Primavera ha dichiarato che avrebbe preferito altra destinazione, ma dai e ridai i soldi sono quelli. Qual’era l’ipotesi implicita dell’investiomento Stadio? Che la Fondazione MPS avrebbe fornito una parte sosltanziale di quei soldi. Non c’è allora la necessità per tutti per rimettere in discussione le strategie?
Prima di tutto, come premessa per continuare questa discussione, vorrei precisare che il mio commento era posto in maniera forte ma non aveva nessuna intensione di risultare una celebrazione su quanto fatto dalla lista “La Primavera di Chiusi”, nè tantomeno voleva affermare che la nostra lista non abbia compiuto degli errori o non abbia bisogno di rimodulare periodicamente il proprio agire.
I termini in cui pone la questione l’articolo di Paolo però richiamano al doverere, diciamo così, la maggioranza. Infatti quando nelle conclusioni, riferendosi alla crisi della fondazione e alle osservazioni al piano strutturale di provincia e regione, afferma:
“Bisogna allora chiedersi se non sia arrivato il momento di un resettaggio generale di quelle promesse” non può che riferirsi a chi governa il paese, solo chi governa può aver fatto delle promesse che poi non ha mantenuto, e se così è non vedo come possa entrare in tutto questo la primavera.
Possibile che la Primavera non abbia nessun “tiro” da correggere? Capisco che l’amministrare costringe a cambi di rotta e che spesso non si riesce a fare quello che si vorrebbe. Però nel caso dell’opposizione non ci si aspetta che venga fatto il punto su quello che sarebbe stato realizzato, quanto una valutazione sull’attualità o meno di una proposta programmatica che sconta un percorso di crisi drammatico e che sta diventando stato permanente. Rispetto a questa situazione, non c’è niente da rivedere? Che poi lo debba fare anche il PD è ben evidente in alcune parole di Bersani, Ma qui e ora, che fare?
Rassicura sapere che ci sono quelli che non sbagliano mai 🙂
La lista “La Primavera di Chiusi” in questo anno abbondante trascorso dall’elezione della nuova maggioranza ha lavorato incessantemente attraverso l’attività dei tre consiglieri comunali eletti, interpretando il ruolo che gli elettori gli hanno attribuito ossia l’opposizione, e chi è all’opposizione non amministra, non ha la possibilità di concretizzare il programma che aveva elaborato e proposto ai cittadini, perciò la lista “La Primavera di Chiusi” non ha bisogno di aggiornare un bel niente. Le incongruenze del modo di amministrare da parte della maggioranza rispetto al programma che aveva presentato sono sotto gli occhi di tutti quelli che hanno voglia di vedere, compito nostro sarà quello di lavorare per evidenziare tali incongruenze e denunciarle in maniera forte, il resto è un problema che riguarda la maggioranza e i partiti che la sostengono.
Luca (Scaramelli) intanto come portavoce della lista Primavera potresti dare una mano. La lista è disponibile a confrontatrsi pubblicamente con le altre forze in un confronto per un bilancio e una possibile “revisione dei programmi”? Fra gli altri, anche l’alienzazione dell’ex frigomacello. Io sono d’accordo con le intenzion i di programma della Primavera:“Non più un “noi amministratori” e “voi cittadini utenti”, quanto piuttosto un’integrazione dei ruoli attraverso forme efficaci di partecipazione”. per quanto mi riguarda ho cercato di porre la questione dentro e fuori il partito a cui sono iscritto.
Paolo (Scattoni), comprendo la nobiltà del tuo sentimento nello scrivere questo articolo e anche la bontà delle tue argomentazioni, credo però che uno sforzo in questa direzione dovrai farlo all’interno del tuo partito (maggior sostenitore di questa maggioranza), che temo per te abbia poche delle caratteristiche che vorresti che avesse.
Basterebbe che soltanto una delle casematte di questo poterucolo locale cedesse cambiando atteggiamento e il processo di rinnovamento si metterebbe in moto. Non ci vorrebbe molto, soltanto la volontà di discutere senza riserve della propria politica.
Per Cecilia. E’ bene dirle certe cose, ma non dimenticare mai che la strada è in salita su tale terreno e l’immediato futuro probabilmente sarà sempre peggiore,anche perchè è nella natura intrinseca del potere spezzettare chi si oppone e chi può essere un pericolo e ricomporre secondo la propria logica.Di questo passo davanti c’è solo l’infinito(non del Leopardi)ma della conservazione.La differenza col passato era che i poveri guidati ed organizzati si ribellavano e potevano cambiare forse certe cose come in effetti in parte hanno fatto,oggi sono gli stessi poveri con frigorifero e tv che remano contro i loro stessi interessi convinti che il mondo sia quello.A Napoli dicono:fottuti e mazziati ! Nulla di peggiore !
Perchè non li capite? Li dovete capire invece. Hanno scelto di perseguire le loro prebendine coniugate con i loro bisogni e gli basta. La storia è storia e nulla spesso è novità e rottura, ma è invece ripercorrere il solco passato, sforzandosi di apparire forieri di novità e modernità. Il vecchio detto:”Tutto ciò che serve per il trionfo del male è che gli uomini supposti ”di bene” non facciano nulla”(Edumund Burke). Non è anche adesso questo un detto attuale ? Non è forse questa la fotografia della situazione? Al di la di tutte le buone intenzioni delle persone coinvolte, perchè non appare a quest’ultime che Il binario che si sta percorrendo non c’è cambiamento, progresso ma solo asfissia anche dei propositi personali più lodevoli? Perchè non sciolgono i cani? E’ difficile ma basterebbero poche cose e poche riflessioni di natura ”umanizzante” e semplice, guardandosi intorno e ragionare criticamente. O no? Eppure non lo si fa, e non lo si fa perchè sono figli di questo sistema, che non hanno mai criticato. Colti quanto basta (quanto basta,non oltre) per il governo delle cose terra terra e sensibili solo a parole per aprire le vie ai cambiamenti. Il convento questo passa….
Dopo la quota di americanizzazione della nostra società e il pesante e contagioso uso del marketing commerciale nella politica, quello che conta non è più il programma o l’affermazione di intenti, anche solenne, ma i “fatti” che vengono concretamente realizzati. Di programmi buoni ce ne sono fin troppi, almeno quanto le lingue biforcute che poi, nei fatti, si guardano bene dal realizzarli. Ero entrata in SEL sull’onda di linee programmatiche che condividevo pienamente e ne sono uscita quando mi sono resa conto che il Programma serviva solo per ottenere un consenso elettorale e che non vi era nessuna intenzione di metterlo in pratica. Cominciamo con il chiederne conto ai Candidati e ai Consiglieri della Maggioranza invece che sempre e solo a quelli di Minoranza che, come dice la parola stessa, possono solo proporre e nulla decidere. Elisa Leandri parlava della necessità di investire nella Cultura? Pienamente d’accordo, allora lo facciano davvero e noi tutti, a quel punto, li aiuteremo senza riserve. Ma lo facciano però!
Non siamo certo sommersi da idee e proposte, quindi più ne circolano e meglio è, ma da dopo le elezioni ho visto solo tanta testardaggine nel voler evitare confronti seri e soprattutto nel battere le vecchie e collaudate strade che con la situazione in cui versa Chiusi hanno tutta l’aria di pannicelli caldi.